Dopo 10 anni Buongiorno Biella si (ri)presenta alla cittadinanza per le elezioni 2024: “Contro apatia e rassegnazione attraverso il dialogo”

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«La crisi che sta attraversando la nostra città è sotto gli occhi di tutti. Sembra che non ci sia più nulla da fare, e molti di noi accettano questa situazione come un dato di fatto, come se non ci fosse via d’uscita. Apatia e rassegnazione, c’è chi pensa che non ci fosse più nulla da fare. Non solo delusione, ma disillusione…», è iniziata così, questa mattina intorno alle 11, la conferenza stampa di Buongiorno Biella, a Palazzo Boglietti. Le parole sono di Andrea Foglio Bonda, unico consigliere comunale della lista civica che alle passate elezioni amministrative faceva capo all’ex sindaco Dino Gentile, dal quale oggi si smarca definitivamente. O si affranca, per così dire.

Dopo dieci anni dal suo debutto sulla scena politica locale, Buongiorno Biella si (ri)presenta alla cittadinanza per (ri)affermare i suoi principi, o meglio, le lenti (così le ha definite il presidente di Buongiorno Biella Pierangelo Garizio) attraverso le quali guardare la realtà laniera: lealtà, trasparenza, concretezza, coerenza e umanità. Sembra paradossale, ma nella peggiore espressione del partitismo, talvolta, viene a mancare pure quest’ultima.

Da sinistra: Foglio Bonda, Garizio e Ramella Gal

«La nostra lettura politica – continua il consigliere Foglio Bonda – è che Biella ha tante risorse umane, anche all’interno dei partiti, che però vengono schiacciate dalle regole del gioco, dalla liturgia. Regole che non funzionano. Non abbiamo dubbi sul fatto che la democrazia si concretizzi negli schieramenti politici, ma a Biella tutto questo è disfunzionale, perché ingabbia le persone e i buoni propositi. I cittadini biellesi ci hanno già mandato segnali molto chiari: non votano, oppure cambiano sindaco ad ogni tornata elettorale. Non sono i partiti il vero problema, quanto piuttosto il metodo».

Già, il metodo. Quel procedimento (prima di tutto mentale) che ti permette di leggere una situazione in modo coretto e, all’occorrenza, di apportare correttivi efficaci, tempestivi, in omaggio al più sano pragmatismo. In definitiva, solo applicando il giusto metodo è possibile avere una visione d’insieme. E, secondo gli esponenti dell’Associazione, non può esserci metodo senza dialogo.

A Biella, storicamente, non ci si parla ma, oggi come oggi, se non lo facciamo, «ci avviciniamo a grandi passi verso quella che possiamo definire una sorta di ultima spiaggia», ha preconizzato, in conclusione, Andrea Foglio Bonda, prima di cedere la parola al presidente Garizio: «Oggi siamo qui perché dopo dieci anni ci siamo guardati in faccia e ci siamo chiesti se abbiamo ancora delle proposte valide per il bene di questa città», ha spiegato.

«Dobbiamo ripartire dalla gente, dai problemi reali, non dai problemi interni ai partiti. Noi non presentiamo un candidato sindaco, non sono io il candidato sindaco di Buongiorno Biella – ha puntualizzato Antonio Ramella Gal, diciamo solo alla cittadinanza che è arrivato il momento di svegliarsi, di non cedere alla delusione e alla rassegnazione. Partiamo tutti insieme dalle cose che dobbiamo fare per il bene comune».

In effetti, Buongiorno Biella non offre un programma politico ma una possibilità di interlocuzione con chiunque sia disponibile: politica, tessuto imprenditoriale, terzo settore, puntando la lente d’ingrandimento su tre macro aeree di intervento: a) potenziamento dell’attività amministrativa a partire dalla valorizzazione delle persone che muovono la macchina comunale, ovvero i dipendenti (in primis, i responsabili di servizio); b) contrastare la denatalità e lo spopolamento del capoluogo laniero; c) evitare che ogni amministrazione che si insedia a Palazzo Oropa blocchi, gettandoli alle ortiche, i progetti di quella che l’ha preceduta.

Da dove si parte per mettere in pratica questa sorta di “miniprogramma” identitario? Così come sono tre sono le macro aree di cui si è accennato poc’anzi, altrettanti sono i paradigmi: 1) metodo dell’ascolto, del coinvolgimento e non della delega; 2) metodo del dialogo e non dell’esclusione o peggio della demonizzazione dell’avversario; 3) metodo della valorizzazione, a partire del capitale umano.

Una scelta di campo molto chiara, sicuramente dissonante con chi è nuovamente in cerca di consenso, e per questo ha deciso di fare un passo indietro, rituffandosi di testa nel peggior partitismo possibile…

Ogni riferimento a fatti e persone non è puramente casuale, ma è mera trascrizione del pensiero di chi scrive.

Ah, Buongiorno Biella ha cambiato anche il simbolo, ma non la serietà e l’impegno che ha saputo dimostrare in questi primi dieci anni di vita.

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