Discarica di amianto al Brianco. Acqua&Sole srl, maxi marchetta da 700mila euro per evitare ricorsi al Tar e dare impulso al progetto

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Una maxi marchetta da 700mila euro per evitare che l’Amministrazione comunale di Salussola ricorra al Tar contro la decisione autorizzativa assunta dalla Provincia di Biella. È quanto ha offerto il proponente, Acqua&Sole srl, per velocizzare l’iter l’inizio lavori all’impianto per lo stoccaggio di cemento e amianto in località Brianco.

Non solo, con una tracotanza che ha letteralmente dell’incredibile, Acqua&Sole srl si prende anche la briga di indicare (sulla base dei programmi elettorali delle due liste che si erano fronteggiate alle ultime amministrative), un “vincolo di destinazione” per come spendere quei soldi.

In poche parole, ti do 700mila euro (ma solo “nell’ipotesi in cui si possa procedere con speditezza ad allestire ed avviare la gestione della discarica”) e ti detto anche l’agenda politica.

Raffigurazione della discarica d’amianto in località Brianco di Salussola

U-N-A
V-E-R-G-O-G-N-A
A-S-S-O-L-U-T-A.

Ci vuole coraggio, su questo non ci piove. E quelli di Acqua&Sole srl il pelo sullo stomaco avevano già ampiamente dimostrato di averlo (molti ricorderanno la vicenda dei pc regalati alla scuola, prima accettati dall’Amministrazione comunale e poi restituiti). Ma che si potesse addirittura arrivare ad un “atto unilaterale d’obbligo” inviato all’Amministrazione Chioda lo stesso giorno della seduta consiliare del 28 luglio scorso è davvero troppo.

A segnalarlo, dopo aver richiesto l’accesso agli atti e aver constatato con sgomento la triste realtà dei fatti (il sindaco Chioda in modo evidentemente surrettizio aveva giustificato la decisione di non adire la giustizia amministrativa con un parere negativo da parte del legale di fiducia), è la minoranza di “Salussola nel terzo millennio”.

Il tutto mentre il Comitato Salussola Ambiente è Futuro continua a raccogliere fondi proprio per ricorrere al Tar contro il nulla osta della Provincia di Biella, e senza contare che il consulente legale del Comune aveva sì sconsigliato un ricorso da parte dell’Amministrazione, ma solo se esperito come singolo Ente.

L’avvocato, quindi, ammetteva la possibilità di un ricorso “non temerario” nel caso in cui l’Amministrazione avesse, ad esempio, deciso di appoggiare l’azione legale del Comitato formato dai cittadini di Salussola contrari alla realizzazione dell’impianto.

Una vicenda, tutta quella che ruota intorno a questo progetto, che già da tempo ha superato i confini del surreale, addentrandosi nelle praterie del grottesco.

A farne le spese, come al solito, la cittadinanza dissenziente e a questo punto in totale rotta di collisione con l’Amministrazione in carica.

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