Discarica al Brianco. Il Comitato Salussola Ambiente è Futuro: “Che la politica si faccia portavoce del dissenso popolare”

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Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato stampa diffuso dal Comitato Salussola Ambiente è Futuro in merito all’inserimento del progetto per la realizzazione di una discarica d’amianto in regione Brianco tra le proposte del “Next Generation Piemonte”, il piano regionale legato al Recovery Plan che nei prossimi giorni sarà inoltrato al governo Draghi.

Potreste mai immaginare una mega discarica di amianto tra i vigneti di Barolo o tra i noccioli della Langhe?! Sembrerebbe impensabile… eppure c’è chi la vorrebbe tra le risaie che producono riso DOP della Baraggia Biellese e Vercellese!

La volontà di realizzarla procede a braccetto con l’ardire di chiedere denaro pubblico, 2.000.000 di euro per l’esattezza, per finanziarla in parte. Nell’ambito del Recovery Plan, infatti, tra le 1.200 opere da finanziare in Regione Piemonte è riportato al capitolo M2 –”rivoluzione verde – transizione ecologica” ad opera della società Acqua & Sole s.r.l. il progetto di discarica di amianto in Regione Brianco a Salussola.

L’impianto si collocherebbe su suolo agricolo di pregio, in adiacenza ad altri lotti a destinazione agricola e coltivati a riso che, per le sue qualità organolettiche eccezionali, ha raggiunto il riconoscimento e il merito di fregiarsi della DOP Riso di Baraggia biellese e vercellese.

Si inserirebbe, poi, su un’area che il Piano Tutela delle Acque della Regione Piemonte indica come zona di ricarica di falda degli acquiferi profondi, utilizzati per il consumo umano, e meritevoli di una tutela assoluta.

Il sito scelto dal proponente per la sua proposta progettuale non possiede, inoltre, le caratteristiche di idoneità individuate “nell’Approfondimento relativo alla presenza di aree di cava e miniera inattive per l’ubicazione di impianti di smaltimento di materiali contenenti amianto” approvato con deliberazione della Giunta Regionale n. 25-4693 del 20-02-2017.

Riteniamo inconcepibile che il piano di sviluppo della Regione Piemonte possa prevedere che dei fondi cospicui vadano ad un’azienda lombarda che realizzerebbe una discarica che per dimensioni non sarebbe al servizio del territorio piemontese arrecando un danno alle aziende agricole del posto che producono eccellenze.

In più occasioni nel corso degli anni abbiamo ricevuto da parte della politica un sostegno fatto di pacche sulla spalla che oggi, più che mai, può essere convertito in aiuto concreto. Chiediamo alla politica, quella contraria al progetto di discarica di amianto al Brianco, per il tramite dei propri rappresentanti in Regione e al Governo di farsi portavoce del dissenso popolare più volte manifestato anche mediante la raccolta di 13mila firme e una marcia pacifica che nel mese di dicembre 2019 ha portato in piazza a Biella oltre 2mila persone.

Ricordando la situazione di difficoltà in cui già versa la vicina Valledora vogliamo sollecitare la Regione Piemonte ad opporsi nelle sedi opportune al finanziamento di questo progetto distruttivo per il Biellese soprattutto in virtù della presenza in elenco di tantissimi altri progetti utili per l’ambiente e lo sviluppo del territorio che confidiamo possano essere accolti dal Governo.

Ci auguriamo, infine, che la valutazione del progetto da parte degli enti preposti non sia condizionata dalle continue promesse di richieste danni sulle quali fa leva la società proponente ma avvenga unicamente nel rispetto delle leggi e nell’interesse della collettività.

 

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