Democratiche Biellesi. Riflessioni sul ruolo della donna nella nostra società a partire da una ricorrenza simbolo, la Festa della Mamma

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Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato stampa diffuso dalle Democratiche Biellesi sul ruolo della donna (ancora troppo discriminata rispetto agli uomini e poco tutelata soprattutto in ambito lavorativo, a differenza di quanto accade in Paesi d’Europa, evidentemente più evoluti di noi) all’interno della nostra società, a partire dallo spunto offerto dalla Festa della Mamma.

Le Democratiche Biellesi proseguono nel denunciare che, in Italia, le donne hanno poco da festeggiare. Il 12 maggio è la festa delle mamme che vengono ricoperte di fiori, di bei messaggi e poi? E poi si deve ancora scegliere tra maternità e figli, ancora si sentono frasi “ma se volevi far carriera bastava non fare figli”.

In diversi Paesi del Nord Europa, per legge, è stato stabilito che un uomo e una donna possono stare a casa a turno per sei mesi per occuparsi del figlio, per crescerlo e per essere genitore. In molti Paesi si educa alla condivisione, alla genitorialità, esistono servizi appositi e leggi che garantiscono pari responsabilità e pari opportunità per fare in modo che siano sia uomini che donne ad occuparsi dei figli, senza ledere l’avanzamento di carriera.

In Italia no, ma il fatto ancor più grave è che non ci si accorge che senza libertà di scelta non può esserci progresso, lo ha affermato anche il Presidente Mattarella nel suo discorso di insediamento.

Le ultime statistiche sono dedicate alle EQUILIBRISTE, alla maternità in Italia, dove si denuncia l’impossibilità di fare figli a causa di una diseguaglianza profonda, insita nel patrimonio culturale di questa Nazione.

Le donne non fanno più figli; non solo mancano soldi, ma anche non ci sono le condizioni. Sono messe alle strette se si afferma di essere in gravidanza, non si è assunte se si esprime il desiderio di avere dei figli. Gli asili nido non sono gratuiti e neppure a costi contenuti, cosa questa che, invece, garantirebbe a entrambi i genitori, ma soprattutto alle donne, di mantenere il proprio impiego.

Le statistiche ripetono sempre che si è le più studiose, si esce dagli atenei a pieni voti e poi tutto a rilento; inoltre non ci sono grandi diversità tra ricche e povere per i ruoli apicali perché ci arrivano in poche.

Chiara Saraceno, sociologa, ci riporta un quadro allarmante sulla povertà delle donne che passa attraverso i lavori precari, i licenziamenti per curare la famiglia, così anche le pensioni basse, e questo dato non può essere sottovalutato, visto che le donne sono la maggioranza della popolazione.

Per invertire la rotta diventa prioritario non rinchiudere il problema sotto il concetto “questione femminile”, perché riguarda tutta la società.

Nel 2021 il tasso di natalità in Italia è di 1.29%, nel Biellese 1.1% il più basso del Piemonte, uno dei più bassi in Europa; il tasso di occupazione è del 49.4% rispetto alla media UE, che è del 63.4%. Nel Biellese il tasso di lavoro è più alto della media nazionale, ma in maggioranza sono impieghi precari e sottopagati e al primo figlio la maggioranza delle donne si licenzia.

Ci vogliono servizi e un cambio culturale a partire dalle scuole e dalle famiglie. Ci vuole parità vera sul lavoro, stipendi adeguati alla mansione, rientro al lavoro premiante se si hanno figli e non penalizzazioni.

Occorre un cambio di passo culturale che veda Donne e Uomini insieme per dare una spallata al vecchio modo di concepire la vita, ma anche uno Stato che sia una risorsa.

Non fiori ma cambiamenti.

Per le Democratiche Biellesi
La referente Alessandra Musicò
La vice Rita de Lima

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