Covid. Dove possibile riaperture dal 26 aprile: l’Italia torna in zona gialla, parola del premier Draghi

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Dal 26 aprile, dove possibile, ovvero dove i dati epidemiologici lo permetteranno, l’Italia torna in zona gialla. Lo ha detto il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi («Che si possa guardare al futuro con prudente ottimismo e con fiducia») nel corso di un’apposita conferenza stampa, in cui ha spiegato le nuove linee d’intervento messe a punto dall’esecutivo per garantire al Paese una ripartenza sicura.

Priorità alle scuole e alle attività all’aperto: in zona gialla e arancione riapriranno gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, mentre per quanto riguarda le attività all’aperto, è compresa la ristorazione, che potrà riaprire al pubblico sia a pranzo che a cena.

«Con la decisione di oggi – ha spiegato il premier – il governo ha preso un rischio, un rischio ragionato, però, fondato sui dati, che sono in miglioramento. Questo rischio che il governo ha preso e che sicuramente incontra le aspettative dei cittadini si fonda su una premessa: che quei provvedimenti che governano il comportamento nelle attività riaperte siano rispettati scrupolosamente. In questo modo, questo rischio ragionato si traduce in una opportunità straordinaria, non solo per l’economia ma proprio per la nostra vita sociale».

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha sottolineato che «abbiamo un Rt che in questo momento è a 0.85 a livello nazionale, la prossima settimana sarà sotto 0.8, abbiamo un’incidenza che è scesa a 182 e abbiamo una tendenza della stragrande maggioranza delle regioni verso un miglioramento del quadro epidemiologico. A questo primo fattore se ne somma un secondo, che è l’aumento significativo del numero di dosi vaccinali che sono state somministrate nel nostro Paese. Abbiamo superato largamente le 14 milioni di dosi».

Immediato il commento favorevole del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio«Con la posizione assunta oggi dal premier Draghi, abbiamo la prova che il nuovo governo ascolta i territori e le Regioni. In questi giorni abbiamo fatto un grande lavoro con i nostri dipartimenti di prevenzione per presentare delle linee guida che garantissero di poter riaprire in sicurezza e siamo lieti che il governo se ne sia fatto interprete subito, con il Comitato tecnico scientifico nazionale. Perché non si può più aspettare: dove le attività economiche e commerciali possono riaprire in sicurezza devono poterlo fare».

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