Covid-19. Confesercenti del Biellese: “I bimbi crescono, saracinesche ancora giù ma consegne a domicilio”

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Da oggi, martedì 14 aprile, in molte regioni italiane, librerie, cartolibrerie, negozi di articoli per bambini e neonati, e studi professionali hanno riaperto i battenti. Non in Piemonte, però. Perché, esattamente come il presidente della Lombardia Attilio Fontana, anche il collega piemontese, Alberto Cirio, ha adottato misure più restrittive, fino al 3 di maggio prossimo.

Se le saracinesche dei suddetti esercizi commerciali devono quindi rimanere ancora abbassate, è però ammesso che possano essere effettuate consegne a domicilio. D’altra parte, i bambini crescono, e il cambio di stagione è d’obbligo.

«Dopo l’ultimo DPCM del premier Conte – spiega Lorella Bianchetto Buccia, direttrice di Confesercenti del Biellese -, i nostri associati interessati avrebbero riaperto ma non certo a cuor leggero. C’è ancora molta paura per questo virus. Poi è arrivata la proroga delle disposizioni più restrittive da parte del presidente Cirio. Ma il problema rimane, perché i bambini crescono, e ciò che andava bene lo scorso autunno, adesso non va più bene. Nessuno, un paio di mesi fa, si è posto il problema di fare acquisti per la primavera, così come ci sono nonne e gestanti che vorrebbero acquistare vestitini per completare il corredino dei nascituri. Allora i nostri commercianti del Cuore di Biella, anche se concorrenti tra loro ma molto uniti, si sono organizzati per assicurare le consegne a domicilio. Per far sapere che loro ci sono».

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