Con il Cai Biella la montagna scende in città: sei incontri tra Museo del Territorio e Lanificio Maurizio Sella

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L’estate appena trascorsa può essere archiviata come quella della “riscossa” della montagna. I parcheggi pieni e di conseguenza le strade intasate ad Oropa, in Valle Cervo e nell’Elvo, sono semplicemente stati la conferma di quello che un po’ ci si attendeva.

Dopo mesi di lockdown in tanti, infatti, hanno sentito il richiamo degli spazi aperti, in cui sentirsi sicuri.  Ora che l’autunno sta manifestandosi con vigore, con le prime cime imbiancate e i ruscelli che iniziano a riempirsi di ricami di ghiaccio, è la montagna che scende in città.

Lo fa con scrittori e alpinisti, ma anche semplici escursionisti che testimonieranno il proprio attaccamento alle terre alte, ognuno con la propria sensibilità. L’iniziativa si inserisce nel progetto “Montagna biellese, ieri, oggi e domani” sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella con il coinvolgimento del Soccorso alpino, del Coro Genzianella e della Fondazione Sella.

Franco Faggiani

«Montagna e Biella sono un legame inscindibile, sottolineato ancora di più dal duplice riconoscimento dell’Unesco: alpinismo bene immateriale dell’umanità e Biella Città Creativa. Non è un caso che la pratica dell’alpinismo in Italia sia iniziata qui, non è un caso che i pionieri della fotografia delle alte quote siano biellesi, e non è neppure un caso che,  prima ancora che a livello nazionale nascesse il Corpo del Soccorso Alpino, qui, i frequentatori delle vette si fossero riuniti per creare un’organizzazione stabile per prestate aiuto agli alpinisti in difficoltà. Biella condivide questo primato con Lecco e con Trento e infatti può fregiarsi del riconoscimento del doppio distintivo, solo nel 1968 si sarebbe infatti decisa l’adesione al Corpo Nazionale come 22ª delegazione» dichiara il presidente Eugenio Zamperone.

Nasce così “Montagna in città”, una vera e propria rassegna che si compone di sei date. «La prima è martedì 6 ottobre con il giornalista e romanziere Franco Faggiani. Poi ci sarà il fotografo e attivista per l’ambiente Luca Fontana, con la fidanzata Anne-Kathrin Melis, che propone un approccio diverso alla montagna, con l’avvicinamento più lento, dove è possibile, con i propri mezzi, al più con quelli pubblici. A fine ottobre tornerà a Biella Renato Frignani che lo scorso anno era passato di qui percorrendo il Sentiero italia in compagnia del suo cane, salvato dall’abbandono. Ancora, arriverà la giornalista, scrittrice e alpinista Linda Cottino che, all’alpinismo in “rosa” ha dedicato il libro “Niba devi tornare al Viso”, un emozionate racconto della prima scalata al femminile del Monviso. Si vai a novembre con l’importante testimonianza di Massimo Coda e Andrea Lanfri, i due alpinisti amputati che trovano dentro le proprie difficoltà la forza di reagire scalando montagne come il Bianco e il Cervino. Infine si chiuderà a dicembre con lo storico dell’alpinismo Pietro Crivellaro che ci riporterà agli albori dei pionieri che esplorarono il Monte Rosa».

Le sedi degli incontri saranno l’auditorium del Museo del Territorio, al Chiostro di San Sebastiano e l’auditorium della Banca Sella al Lanificio Maurizio Sella, lungo il Cervo. Per ricordare e sottolineare il legame con il Soccorso alpino, ogni sera i volontari presenteranno una clip per dare consigli sul corretto approccio alla montagna.

Covid permettendo, partiranno poi col nuovo anno incontri con le scuole e serate dedicate alla coralità, tanto cara all’alpinista Nito Staich, tra i fondatori sia del Soccorso che del Coro Genzianella.

DAL 6 OTTOBRE AL 1° DICEMBRE
TRA IL MUSEO DEL TERRITORIO E IL LANIFICIO SELLA
– martedì 6 ottobre, ore 21, Museo del Territorio: Franco Faggiani presenta “Non esistono posti lontani” (massimo 38 posti);
– mercoledì 14 ottobre, ore 21, Lanificio Maurizio Sella: Luca Fontana e Anne-Kathrine Melis raccontano il loro viaggio attorno al Monte Rosa (60 posti);
– mercoledì 21 ottobre, ore 21, Lanificio Maurizio Sella: Renato Frignani racconta il suo “Sentiero Italia in compagnia di Pulce” (60 posti);
– martedì 27 ottobre, ore 21, Museo del Territorio: Linda Cottino presenta il libro “Nina deve salire al Viso” (38 posti);
– martedì 24 novembre, ore 21, Museo del Territorio: Massimo Coda e Andrea Lanfri, alpinisti amputati, raccontano le loro salite (38 posti);
– martedì 1 dicembre, ore 21, Lanificio Maurizio Sella: Pietro Crivellaro presenta il libro “La scoperta alpinistica del Monte Rosa“ (60 posti).

I posti sono limitati a causa della normativa anti Covid. Tutte le serate si potranno seguire in diretta sulla pagina Facebook CaiBiella.


MARTEDÌ 6 OTTOBRE. Primo appuntamento con Franco Faggiani e il suo “NON ESISTONO LUOGHI LONTANI”
Ore 18 firma-copie alla libreria Vittorio Giovannacci, ore 21 presentazione del libro al Museo del Territorio.
“Non esistono posti lontani” (Fazi Editore). La montagna protagonista è quella dell’Appennino. Il romanzo è un viaggio a due attraverso l’Italia, intrapreso nel periodo più cruento della guerra, e la nascita di un’amicizia speciale.
Roma, aprile del 1944. L’archeologo Filippo Cavalcanti è incaricato dal Ministero di recarsi a Bressanone per controllare gli imballaggi di un carico di opere d’arte destinate alla Germania. Arrivato sul luogo, l’ormai anziano professore conosce Quintino, un intraprendente ragazzo ischitano spedito al confino in Alto Adige.
Vista la situazione incerta in cui versa il Paese e il pericolo che minaccia entrambi, i due decidono di scappare insieme per riportare le opere d’arte a Roma. In un avventuroso viaggio da nord a sud, i due uomini, dalla personalità molto diversa, e nonostante la distanza sociale che li separa, avranno modo di conoscersi da vicino e veder crescere pian piano la stima reciproca.
Grazie alle capacità pratiche di Quintino e alla saggezza di Cavalcanti, riusciranno a superare indenni diversi ostacoli ma vivranno anche momenti difficili incontrando sulla strada partigiani, fascisti e nazisti, come pure contadini, monaci e gente comune, disposti ad aiutarli nell’impresa.
Giunti finalmente a Roma, che nel frattempo è stata liberata, si rendono conto che i pericoli non sono finiti e decidono così di proseguire il viaggio per mettere in salvo il prezioso carico tra imprevisti e nuove avventure.
Paesaggi insoliti, valli fiorite e boschi, risvegliati dall’arrivo di una strana primavera, fanno da sfondo a questa vicenda delicata e toccante, una storia appassionante sul valore dell’amicizia con cui l’autore, ancora una volta, riesce a commuovere ed emozionare.
c.s.

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