Candelo. Dall’Archivio storico comunale tornano alla luce documenti antichissimi, uno è databile intorno all’anno Mille

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Doppio ritrovamento speciale, a Candelo. Due importanti pezzi di storia che riemergono dagli archivi comunali: un antifonario databile tra la seconda metà del  XIII secolo o, più probabilmente, la prima metà del XIV e, ancor più antico, un frammento di epistolario databile intorno all’anno 1000.

Entusiasta il sindaco Paolo Gelone: «Siamo protagonisti e testimoni della scoperta di un piccolo tesoro: a Candelo siamo fortunati a possedere tutta questa bellezza, e questo documento è un’altra piccola perla culturale per la nostra comunità, che si aggiunge a pieno titolo alle tante ricchezze storico-culturali della città. Il ritrovamento è frutto del lavoro dei nostri uffici, che ringrazio, e con cui lavoreremo per tutelare e valorizzare anche questo patrimonio».

Una scoperta fatta sfogliando un documento dell’Archivio storico comunale di Candelo: entrambi i documenti antichi fanno parte, infatti, della copertina e della rilegatura della copia degli Statuti comunali raccolti dal 1363 al 1822.

«Gli Statuti sono conservati nel nostro Archivio, ma finora le due pergamene non avevano attirato attenzione, sia perché gli studi sull’archivio negli anni si erano focalizzati su altri temi, sia perché “nascoste”, utilizzate come coperta di un altro documento più recente, appunto gli Statuti comunali – spiega il Responsabile del Settore Cultura, Simone Emma -. Insieme con Irene Bosa, studentessa di storia medievale in servizio presso l’Ufficio Cultura, durante i lavori di allestimento della mostra di documenti d’archivio a cui stiamo lavorando, l’antifonario ci è saltato agli occhi e, grazie alla collaborazione di Fondazione Museo del Tesoro del Duomo e Archivio Capitolare di Vercelli, a cui abbiamo chiesto supporto, abbiamo realizzato l’importanza anche del frammento accanto, più piccolo ma ancora più antico».

Con l’aiuto di Gionata Brusa, musicologo ed esperto di notazione antica consultato dall’Archivio Capitolare di Vercelli, si è infatti riusciti ad ipotizzare con maggiore precisione la natura e la datazione dei due documenti. Per quanto riguarda l’antifonario, si tratta di una pergamena databile intorno alla fine del 1200, prima metà del 1300, che riporta la notazione di canti liturgici: in pratica, un antico “spartito” musicale, che riporta le antifone in evangelio (ad Benedictus et ad Magnificat) per il lunedì e il martedì della quarta domenica di Quaresima.

Difficile, dalla grafia musicale e testuale, determinarne con esattezza la provenienza, ma sicuramente parliamo di Italia settentrionale. Già solo questo ritrovamento è importante per l’Archivio storico candelese, dato che in precedenza il documento inventariato più antico è probabilmente successivo, metà XIV secolo.

Ma ancor più interessante è la striscia pergamenacea di cui rimane un frammento, proprio vicino all’antifonario, il tutto quindi integrato nella stessa legatura degli Statuti: dovrebbe trattarsi di un epistolario, dalla grafia della rubrica (Lectio epistole beati Pauli apostoli ad Timotheum), databile intorno all’anno 1000.

«Mettendo mano agli archivi, può capitare di fare ritrovamenti di questo tipo. «Da sempre sono vicino alla tecnologia e all’innovazione – continua Simone Emma – e l’informatica è strumento quotidiano fondamentale, ma allo stesso tempo rischia di allontanarci da mondi di una ricchezza incredibile, come quelli degli archivi: avere la possibilità di lavorare con i documenti antichi ogni volta è un’emozione indescrivibile, tanto più in occasioni speciali come queste, che speriamo possano avvicinare a questi temi e a queste meravigliose carte».

I documenti faranno parte della mostra che l’Amministrazione sta preparando, con un allestimento che valorizzerà, oltre all’antifonario e al frammento di epistolario, anche altri notevoli documenti dell’Archivio storico, soprattutto atti e documenti legati alla storia della comunità, e in particolare al Ricetto medievale.

«Sono frammenti di storia che hanno attraversato i secoli, per questo siamo felici di mostrarli presto al pubblico. Invito tutti a visitarli, in particolare i nostri concittadini: Candelo riserva sempre belle sorprese, che non smettono di farci innamorare di questo luogo speciale», conclude il sindaco Gelone.

c.s.

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