Biella. Sicurezza e decoro, sbiaditi slogan da campagna elettorale: oggi il capoluogo è sempre più sporco

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Ve lo ricordate? Avevano fatto del decoro uno dei punti fondanti della loro campagna elettorale (insieme alla sicurezza), eppure Biella è sempre più sporca. Dai cestini stracolmi, ai rifiuti abbandonati; dagli atti vandalici sull’ascensore inclinato (come sono soliti definire sprezzantemente la Funicolare), all’illuminazione a corrente alternata dei giardini pubblici.

Installano telecamere, fototrappole, ma la città continua ad essere sempre più sporca. Sempre molto presenti quando si tratta di farsi fotografare, tagliare qualche nastro, intestarsi meriti e risultati, pare che siano un po’ meno solerti quando si tratta di lavorare.

Ok la repressione, ma il controllo? E dire che continuano ad assumere agenti di Polizia Locale. Mah.

Re Claudio e il suo vice sceriffo, quanto al decoro cittadino, lasciano un po’ a desiderare. Sembra che non abbiano mantenuto le promesse urlate ai quattro venti in campagna elettorale. Più interessati all’integrità dei tacchi delle madame, hanno trascurato le altre, multiformi e poliedriche manifestazioni del decoro cittadino.

Tante chiacchiere, come da tradizione, ma pochi fatti. Arredo urbano? Qualche “panchina” commemorativa. Lavori pubblici? Sì, hanno portato avanti quelli avviati dalla giunta precedente (la tanto vituperata Amministrazione Cavicchioli) e poco, davvero poco, altro.

Va bene perseguire i “grossi abbandoni” di rifiuti, ma, evidentemente, non sono quelli a fare la differenza in termini di pulizia complessiva (e quindi d’immagine della città). Anche in termini di percezione dei biellesi, che infatti continuano a lamentarsi.

Candidature a go go, quelle sì! Tra poco ci candideremo anche a “Città Sentinella del Neoeuropeismo” leghista (per volere e su impulso del #semprepessimo, a patto che non cambi idea nel giro delle prossime 25/48 ore), ma poi cosa si fa per rendere davvero accogliente e “appetibile” la nostra Biella?

Accogliamo il “reuccio” del tennis Andy Murray e poi ci tocca sperare che non esca dalle rotte segnate: hotel – PalaPajetta e ritorno, senza ripensamenti… Non sia mai che gli tocchi in sorte di imbattersi in qualche imbarazzante rimasuglio di frugali pic nic dalle parti di McDonald’s o in qualche escremento di quadrupede inopinatamente abbandonato lungo i viali alberati e cubettati del capoluogo.

E che non si sbagli nemmeno a visitare il Piazzo! O che almeno abbia la buona creanza di raggiungerlo a piede (così si allena pure!), perché nel caso in cui dovesse “imbarcarsi” sull’ascensore inclinato, potrebbe essere deliziato da un perentorio “cazzi a pioggia” proprio sulla seduta. Speriamo che Andy non sia in grado di tradurre…

Quanto è lontana, ahinoi, quella campagna elettorale che doveva riportare Biella ai fasti della “piccola Svizzera”.

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