Alle 4.27 della scorsa notte l’esercito russo di Putin ha attaccato l’Ucraina, dando il via ad un’imponente azione militare nei confronti dell’ex repubblica sovietica. In poche parole, è guerra. E come sempre, non è possibile immaginare quanto tempo durerà, quante vittime mieterà e quali ripercussioni potrà avere su quell’area geografica come sullo scacchiere internazionale.
Una cosa è certa, però: a fronte di tanti guerrafondai (la guerra, per qualcuno, è sempre un buon affare), sono molte di più le persone fermamente convinte del fatto che le distanze tra due Paesi non si colmino con l’uso delle armi ma con il dialogo. Essere pacifisti non vuol dire negare differenze, problemi, distanze ideologiche, vuole piuttosto dire avere un approccio diverso, che tenga conto degli opposti interessi in campo, a partire da quelli della gente comune, ma senza ricorrere all’escalation militare.
L’Italia che non vuole la guerra si sta già mobilitando per affollare le piazze, e anche a Biella ci si sta organizzando. Una prima manifestazione, organizzata via social network, è prevista per sabato prossimo 26 febbraio in Piazza Curiel, a partire dalle ore 16.
Il “Presidio per la Pace” è organizzato dal mondo dell’associazionismo (prevalentemente femminile), dai sindacati e da Luminosa, non prevede l’utilizzo di simboli e sigle, solo la presenza delle bandire colorate che simboleggiano la pace.