Biella. Occhio allo smaltimento dei rifiuti Covid, il monito dei Nas: “Piace alla ‘ndrangheta”

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Il bilancio puntuale delle attività svolte dai carabinieri fin dall’inizio dell’emergenza Covid è stato presentato ai media biellesi nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta venerdì scorso 4 settembre nella caserma provinciale di via Fratelli Rosselli, a Biella.

I dati fotografano un territorio che ha saputo adeguarsi alle norme anticontagio dimostrando, una volta di più, diligenza e grande senso di responsabilità. Sia tra i singoli cittadini che a livello di imprese. È stato il comandante Mauro Fogliani a stilare un resoconto completo e ad esprimere la sua gratitudine ai biellesi per la collaborazione ricevuta nel corso dei controlli.

I numeri

  • 3.899 servizi svolti lungo le strade del Biellese
  • 35.320 le persone controllate
  • 218 le persone sanzionate
  • 328 le persone denunciate per false attestazione e/o dichiarazioni a Pubblico Ufficiale
  • 1.119 le attività o esercizi commerciali controllati
  • 11 i titolari di attività o esercizi commerciali sanzionati
  • 3 le chiusure provvisorie (5 giorni) di attività o esercizi su disposizione dell’Autorità procedente.

Tutte le attività “rendicontate”, ha sottolineato il Tenente Colonnello Fogliani, sono state preventivamente concordate con la prefettura di Biella, che funge tuttora da cabina di regia per l’emergenza Covid sull’intero territorio provinciale.

«La nostra azione – ha spiegato ancora il comandante – è stata principalmente e maggiormente orientata alla sensibilizzazione della cittadinanza, non alla semplice repressione di comportamenti scorretti o illeciti. Spesso la nostra funzione è stata quella di aiutare le persone nell’interpretazione delle normative che si susseguivano e che non tutti erano in grado di comprendere con semplicità. Anche nei momenti più delicati, per esempio durante le attività di controllo, molti imprenditori ci hanno ringraziato per averli aiutati a districarsi tra le varie prescrizioni normative e i diversi adempimenti necessari per scongiurare il rischio di contagio».

Alla conferenza stampa hanno preso parte anche i dirigenti di quattro nuclei speciali dell’Arma che hanno preso parte alle varie operazioni controllo: il Nucleo agro-alimentare di Torino (che ha verificato il rispetto delle normative sotto il profilo merceologico nelle varie filiere), i Nas, il Nucleo forestale e il Nucleo ispettorato del lavoro.

Il maggiore Formichella, dei Nas ha posto l’accento su un problema già segnalato, a livello nazionale, dai vertici della DIA (Direzione Investigativa Antimafia). Sulla partita legata allo smaltimento dei rifiuti Covid è stato riscontrato un forte interesse da parte della criminalità organizzata, in particolare della ‘ndrangheta che sta tentando di infiltrarsi nelle filiere.

Altro settore “attenzionato” dal Nucleo anti sofisticazione è quello dell’abusivismo sanitario. Sono stati smascherati e sanzionati infatti alcuni medici che proponevano improbabili terapie, o anche solo diete, volte a prevenire o a curare l’infezione da coronavirus.

Ancora una curiosità: nel periodo del lockdown si è registrata un’impennata del 30/35% nel traffico illecito di doping.

Il capitano della Forestale, Sara Aielli, ha sottolineato l’attività di controllo svolta lungo i sentieri del Biellese, in particolar modo nella Conca di Oropa, in Burcina e nella Bessa. Queste attività di ordine pubblico sono state affiancate anche da controlli sul territorio boschivo per il contrasto del bracconaggio. Tutte le verifiche effettuate, ha rassicurato Aielli, hanno dato esito negativo.

Ultima ma non ultima, l’attività svolta dal Nucleo ispettorato del lavoro agli ordini del comandante D’Ambrogio, in collaborazione con l’Arma territoriale e gli altri Nuclei precedentemente elencati. In questo caso, il lavoro dei militari dell’Arma si è suddiviso sostanzialmente in due fasi.

Nella prima sono stati verificati i famosi codici ATECO per le riaperture delle imprese e per la verifica di quelle che potevano restare aperte anche durante il lockdown; nella seconda (a partire dalla quarta settimana di aprile), sono partite le verifiche sulla sicurezza dei luoghi di lavoro in relazione al rischio di diffusione del virus.

Sono stati 55 i controlli effettuati: 13 aziende tessili, 9 aziende meccaniche, 9 agricole, 13 alimentari/ristorazione, 3 servizi, 4 edili e 4 farmacie: 19 le aziende sanzionate per irregolarità. Le verifiche sono state effettuate a campione (ma c’è anche stata qualche segnalazione) prima tra le aziende di dimensioni maggiori, poi tra quelle medio-piccole.

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