Biella. Dove in Consiglio comunale, per la sorella d’Italia Caldesi, le minoranza (PD e M5S) “non devono nemmeno parlare…”

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Ai cittadini biellesi, dopo il pasticciaccio brutto del progetto non presentato (attenzione!, volendo, se ne potevano presentare anche più di uno, neh!) per concorrere ai fondi collegati al PNRR, sono arrivate le scuse del sindaco Claudio Corradino.

Lo abbiamo detto e lo ripetiamo per l’ennesima volta: atto dovuto, ma non scontato. In sede di Consiglio comunale, anche il capogruppo della Lega, Alessio Ercoli, pur tentando di arrabattarsi con un distinguo tra bando interministeriale e PNRR, è riuscito a formalizzare le scuse della sua parte politica.

Non che bastino, per carità, ma almeno sono compendio di una certa onestà intellettuale che ad altri manca del tutto. Indegno, invece, l’intervento della capogruppo di Fratelli d’Italia, Livia Caldesi, che invece di scusarsi (la figuraccia è stata colossale), oltre ad assicurare l’appoggio esterno alla giunta in virtù di “un programma di governo costruito insieme ai colleghi di maggioranza”, non ha trovato di meglio da fare che prendersela con le minoranze, quasi a zittirle. La classe non è acqua.

Esilarante l’incipit del discorso letto in diretta TV, che suonava all’incirca così: «Mi dispiace che oggi non sia presente l’unico consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, perché altrimenti gli avrei detto che loro e l’ex ministro Azzolina non possono nemmeno permettersi di parlare, visto che lei ha buttato via 400 milioni di euro per i banchi a rotelle».

Ecco, a noi, che eravamo presenti, è scappato un irrefrenabile «che noia (non è proprio la perifrasi che abbiamo utilizzato, ma il concetto è quello, ndr), ancora con questa storia!?». Ma, al di là della totale mancanza di onestà intellettuale di cui sopra, e/o della totale mancanza di informazione, dal momento che la vulgata costruita ad arte dalla destra sulla storia dei banchi a rotelle è stata completamente smascherata ex post, l’affermazione veramente deprecabile è “non possono nemmeno permettersi di parlare…”

INCREDIBILE!!! Ce l’hanno a morte con il DDL Zan perché, secondo le loro menti pensanti (?) è una legge bavaglio, però una minoranza consiliare, nella fattispecie il M5S, non può permettersi di parlare nell’esercizio del sacrosanto diritto di critica, nonché di una libertà fondamentale costituzionalmente garantita? Meraviglioso.

La risposta alla nostra esternazione di scoramento, non è arrivata dalla capogruppo di FdI, ovviamente impegnata ad attaccare anche il PD, reo a sua volta di essere dilaniato da guerre intestine né più né meno della giunta Corradino… E anche qui, il sottinteso, nemmeno troppo, è: “state zitti anche voi”. Quindi, in definitiva, per questa parte politica, nessuno avrebbe di diritto di parlare. Altrimenti? Olio di ricino?

Comunque – dicevamo – la risposta alla nostra “reprimenda” è arrivata nientepopodimeno che da Alberto Perini, capogruppo di Forza Italia, ovvero di quelli che su questa sciagura dei soldi gettati alle ortiche non hanno dispensato nemmeno un monosillabo, un sospiro, un rutto, al limite. Il silenzio più totale, tombale. Come i condoni che il loro sovrano assoluto, re Silvio da Arcore, ha cercato di infilare nelle pieghe di svariate finanziarie (e più volte ci è pure riuscito).

Il buon Perini, ingegnere, ha tuonato: «Perché tu sei contento (che quei 400 milioni di euro siano stati spesi per i banchi a rotelle, si legga in controluce, ndr), erano anche soldi tuoi!». Sì, siamo contenti che quei quattrini siano stati spesi così, perché l’ing. Perini forse non sa (ancora?) che i banchi a rotelle erano un’opzione che i dirigenti scolastici potevano valutare discrezionalmente, quindi liberamente!, a fronte di altre tipologie di banco.

I BANCHI A ROTELLE NON SONO STATI UN’IMPOSIZIONE DEL MINISTRO AZZOLINA, MA UNA SCELTA DI CHI LI VOLEVA. Chissà che, scritto così, in maiuscolo, si capisca meglio, e una volte per tutte.

Eventualmente, per un ennesimo chiarimento su quella vicenda, che vide la pessima destra italiana impallinare con la doppietta dell’odio e della mala fede la povera Lucia Azzolina, suggeriamo una lettura utile, chiara e soprattutto veloce (clicca qui).

Un po’ di compiti a casa, durante la pausa estiva, alla Sig.ra Caldesi e all’ing. Perini non faranno male… Nell’attesa di ricevere, un giorno, anche le loro, di scuse.

 

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