Biella. Dopo due anni di indagini si chiude con 5 arresti l’operazione antidroga denominata “Cisco”

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Con gli ultimi due arrasti di ieri, giovedì 19 settembre, a Quaregna, si è conclusa una vasta e articolata operazione antidroga condotta dalla squadra mobile della questura di Biella. Al termine di un’indagime durata quasi due anni gli uomini coordinati dal Commissario Capo Marika Viscovo hanno fatto luce su un giro di spaccio di cocaina e marijuana che ha coinvolto trasversalmente molti insospettabili tra Biella e Cossato.

In numeri, per una piccola provincia come quella di Biella, sono di tutto rispetto: una sessantina di persone ascoltate (in quanto assuntori di sostanze stupefacenti), 20 denunce, 10 misure cautelari (obbligo di firma) e 5 arresti in flagranza di reato.

Se i consumatori, e qui si va dagli studenti agli imprenditori, passando per i professionisti, sono tutti biellesi, al contrario i fornitori sono persone residenti fuori provincia: un ristoratore torinese di origini calabresi e una coppia domiciliata nel Milanese, tra Magenta e Mercallo Mesero.

L’operazione, denominata “Cisco”, è partita alla fine del 2017 quando è stato denunciato un biellese trovato in possesso di una modica quantità di droga ma soprattutto di una “contabilità” molto precisa e particolareggiata, dalla quale gli inquirenti sono riusciti a risalire ai nomi e alle date in cui erano state cedute dosi di stupefacente.

Da quel momento è iniziata una certosina attività tecnica (intercettazioni telefoniche), pedinamenti e osservazioni e confronti che hanno portato, all’inizio dello scorso anno, ai primi tre arresti: due a Cossato (S.M. uomo e J.M. donna) e uno a Torino (F.M. ovvero il fornitore di cui già si è anticipato).

Insospettabili e quasi tutti incensurati, i soggetti coinvolti nell’operazione “Cisco” avevano un’altra attività lavorativa, legale, prevalente.

 

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