Biella. Di solito chi gioca a rugby non “passeggia” sulle volanti della Polizia di Stato, parola del BRC

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Il lupo perde il pelo ma non il vizio. E il vizio è quello di sbattere il mostro in prima pagina… Che poi, a Biella, il mostro è tutto un programma. E infatti non di mostri si tratta ma di semplici bravate. Censurabili, per carità, ma pur sempre bravate. Cos’avrà mai fatto questo Sante Pollastri de’ noantri? Un ventenne che gioca a rugby… Non ha rapinato banche (e nemmeno rubato galline), non ha ucciso, né tentato di, non ha stalkerizzato nessuno, non ha scatenato risse (per quelle, a Biella, ci pensano altri). Ha solo perso la testa per la vittoria degli Azzurri e, per festeggiare, ha fatto una funambolica, e sconsiderata, “passeggiata” sul tettuccio di una volante della Polizia di Stato.

Lo scoop è servito. Venghino signori, venghino

Ripetiamo, gesto deprecabile, indubbiamente, ma da lì a sbattere sul giornale nome e cognome del responsabile ne passa. Da lì a chiamare in causa il Biella Rugby Club, nelle fila del quale il ragazzo gioca, quasi che la società gialloverde debba garantire della condotta degli atleti anche fuori dal campo (che roba è una nuova fattispecie sussumibile nel difetto di ius vigilandi? O una novella forma di responsabilità oggettiva?), ne passa ancora di più.

Tant’è. Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Per i reati gravi si mettono le iniziali, a volte manco quelle, se facili da “smascherare”, ma per le bravate si mette alla gogna mediatica lo sprovveduto (e, almeno in quest’occasione, anche un po’ sciocco, dal momento che pare si sia trattato di una scommessa…) ventenne.

In ogni caso, il ragazzo ha chiesto scusa, gesto di contrizione che peraltro non gli ha risparmiato una denuncia per vilipendio. Ok, festeggiare, scatenarsi, magari anche ingollare un sorso di troppo, ma… est modus in rebus. Occhio, ragazzi!

Di seguito, pubblichiamo integralmente il comunicato stampa del BRC sulla spiacevole vicenda.

Il Biella Rugby è stato chiamato in causa per un episodio che si è verificato durante i festeggiamenti per il successo della Nazionale di calcio. Gli organi di informazione hanno spiegato che un tesserato del Brc (uno dei 540) si è reso protagonista di una stupida “passeggiata” su un’auto della polizia. Il Brc non può che stigmatizzare l’episodio, assicurando che, dopo gli opportuni accertamenti, prenderà provvedimenti – intransigenti – del caso. Tenendo comunque anche conto dell’impegno costante che il ragazzo garantisce in ambito sociale.

Crea però un certo disappunto il fatto che il Biella Rugby e l’identità del ragazzo siano stati velocemente tirati in ballo in un contesto informativo nel quale non vengono mai comunicati i dati relativi ai protagonisti di episodi di cronaca la cui gravità è enormemente superiore alla bravata dalla quale peraltro prendiamo le distanze. Diventa difficile non notare una sconcertante differenza di trattamento, per la quale vorremmo trovare delle spiegazioni.

Il Biella Rugby comunque continua nella sua opera di formazione di giovani biellesi portata avanti per quasi mezzo secolo, durante il quale, molti possibili autori di bravate o peggio, sono stati aiutati a crescere nell’educazione e nel rispetto.

Le scuse del giocatore: “Chiedo scusa per quanto è accaduto. Chiedo scusa alla polizia e a tutta la comunità di Biella”.

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