Biella. Cordar, alcune precisazioni in merito al depuratore di Cossato (Spolina)

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Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato stampa inviato da Cordar SpA riguardo al depuratore di Cossato, sito in frazione Spolina.

Cordar SpA Biella Servizi ritiene di dover prendere formalmente posizione in merito ad alcuni articoli apparsi sui quotidiani locali nei giorni scorsi (in particolare, “Esposto in Procura di Arpa sul depuratore della Spolina”, Il Biellese, martedì 5 marzo 2019, “Un depuratore “fuorilegge” e il fascicolo finisce in Procura”, La Stampa, 3 marzo 2019).

Occorre premettere che il depuratore di Cossato (Spolina) è stato costruito ed inaugurato nel 1978, con la precipua funzione, all’origine, di depurare i reflui di origine civile ed industriale collettati attraverso la rete fognaria e provenienti dalla zona denominata “Bacino C” (in cui ricadono, tra gli altri, i territori di Biella Est, Cossato, Valle Mosso, Vigliano e Valdengo).

Tale zona, al momento della costruzione ed avviamento del depuratore, era caratterizzata dalla massiccia presenza di insediamenti industriali tessili e, quindi, in sede di progettazione e realizzazione dell’impianto, lo stesso era stato dimensionato per poter gestire, trattare e depurare quantitativi ingenti di reflui caratterizzati da alti fattori inquinanti (quali quelli tipici dell’industria tessile).

Nel corso degli anni, la nota crisi che ha colpito in generale il Paese e nello specifico il citato settore produttivo, ha fatto sì che – per la chiusura o il drastico ridimensionamento dei carichi di lavoro di numerosissime aziende biellesi – le quantità e la qualità dei reflui collettati verso il depuratore andassero rispettivamente a scemare ed a modificarsi, per effetto della sopravvenuta evidente prevalenza dei reflui di provenienza civile rispetto a quelli di provenienza industriale.

Dai circa 7 milioni di mc trattati nel 2001 si è passati ai circa 2 milioni di mc trattati al giorno oggi.

Nei primi anni 2000, quindi, CORDAR SpA Biella Servizi ha iniziato a raccogliere, trattare e depurare anche reflui non collettati secondo il sistema “classico” (tramite la rete fognaria) ma attraverso conferimenti c.d. “extrafognari”, ovvero ivi trasportati su gomma per essere immessi, secondo una specifica e rigorosa procedura, nell’impianto di depurazione. Una procedura specifica e rigorosa finalizzata, nello specifico, a selezionare, monitorare e valutare la qualità dei reflui accettati e trattati di modo:

  • da garantire, in primis, il rigoroso rispetto dei parametri “in uscita” (ovvero quelli rilevati alla fine del ciclo depurativo);

  • da garantire la compatibilità (qualitativa e quantitativa) degli stessi rispetto ai processi depurativi tipici dell’impianto;

  • conseguentemente, da selezionare tipologia e quantitativi di reflui addirittura utili ai fini del corretto funzionamento del ciclo depurativo.

E’ il caso sin d’ora di premettere che identiche attività di raccolta, trattamento e depurazione di reflui “extrafognari” sono state e vengono a tutt’oggi svolte, senza alcuna contestazione, da numerosi altri gestori piemontesi, che attuano nello specifico il medesimo ciclo depurativo che caratterizza il depuratore Cordar di Cossato Spolina.

La storia della gestione dell’impianto e dei puntuali e rigorosi controlli svolti, con frequenza mensile, dagli Enti e dalle Agenzia deputate al controllo ed al monitoraggio dell’attività, ARPA tra tutti, consente di affermare, senza rischio di smentita, che, nel corso di oltre 20 anni di esercizio, l’impianto di depurazione di Cossato ha sempre garantito, in riferimento al trattamento di reflui c.d. “extrafognari”, il pieno e perfetto rispetto di tutti i parametri e di tutti gli standards imposti, dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale, per la reimmissione in alveo del risultato del ciclo depurativo attuato.

L’attività sopra descritta di trattamento dei reflui c.d. “extrafognari”, peraltro, ribadendo l’assoluta capacità dell’impianto di garantire il rigoroso rispetto dei parametri e degli standards di legge, oltre ad aver rappresentato una sorta di garanzia per il funzionamento stesso del processo depurativo messo in crisi dalle mutate condizioni dei reflui collettati attraverso al fognatura, ha altresì rappresentato, negli anni, una importante risorsa per il territorio sotto altri vari aspetti.

Ci si riferisce, da un lato, alla possibilità di dare una risposta di prossimità all’esigenza delle aziende del territorio non collegate ai collettori di gestire, nel pieno rispetto dell’ambiente, lo smaltimento dei reflui dei propri processi produttivi (sempre ovviamente “a valle” di una puntuale valutazione e verifica della tipologia del refluo prodotto e di cui veniva richiesto il trattamento).

Ci si riferisce, in secondo luogo, alla possibilità di dare una risposta di prossimità all’esigenza del territorio di depurare, nel pieno rispetto dell’ambiente, i percolati delle discariche di Masserano, Biella, Cavaglià ed Alice Castello, anche con un evidente contenimento dei costi di trasporto.

Ci si riferisce, inoltre, alla possibilità di integrare, con l’attività di raccolta dei reflui c.d. “extrafognari”, parte degli ingenti ricavi venuti meno per effetto della crisi economica del territorio, possibilità questa che – pur contenuta nel rigoroso rispetto dei limiti quantitativi imposti dalla normativa comunitaria – ha reso possibile, per CORDAR SpA Biella Servizi, attuare, soprattutto negli ultimi anni, una politica di contenimento delle tariffe, a vantaggio di tutti i cittadini del territorio.

Si pensi, a tale ultimo proposito, che attualmente la tariffa di CORDAR SpA Biella Servizi risulta di 1 punto percentuale inferiore a quella applicata nell’anno 2014, nonostante gli ingenti investimenti (dell’ordine di oltre 9 milioni di euro) effettuati proprio sui depuratori (ed in particolare su quello di Cossato) per adeguare gli stessi alle nuove normative comunitarie e regionali in materia di abbattimento di azoto e fosforo.

In questo contesto si inserisce la vicenda che ha trovato ampio spazio sui citati quotidiani locali e su cui, con il presente comunicato, CORDAR SpA Biella Servizi ritiene di dover prendere posizione.

Nel mese di marzo dell’anno 2018, nel corso di uno dei numerosi controlli posti in essere da ARPA presso il Depuratore di Cossato, veniva rilevato, in sede di accettazione in ingresso di un refluo “extrafognario” specifico (si tratta di un conferimento di 5 metri cubi, su un totale di 199.000 metri cubi di reflui “extrafognari” conferiti nell’intero anno 2018 e di 18 milioni di metri cubi complessivamente depurati, nel 2018, dal depuratore di Cossato) uno specifico parametro di rame che, secondo l’Agenzia, sarebbe stato superiore al limite imposto dalle autorizzazioni rilasciate dalla Provincia per l’esercizio dell’attività di depurazione.

A seguito di tale controllo veniva rilevata la presunta violazione di una prescrizione impartita dalla Provincia di Biella nel 2003, e mai richiamata espressamente nelle successive due autorizzazioni integrate ambientali rilasciate dal medesimo Ente.

Secondo tale prescrizione del 2003 – nello specifico – il presupposto per l’accettazione dei reflui c.d. “extrafognari” sarebbe stato il rigoroso rispetto dei parametri tutti imposti tabella 5 allegato 5 D. Lgs 152/06, normativa questa dettata per la depurazione dei reflui collettati verso il depuratore attraverso la rete fognaria e non espressamente per i rifiuti c.d. “extrafognari”.

CORDAR SpA Biella Servizi ha immediatamente provveduto a richiedere e sollecitare un incontro con gli Enti preposti al controllo al fine di verificare, congiuntamente, la corretta applicazione ed interpretazione dei titoli autorizzativi in essere.

Prima di poter instaurare un confronto con ARPA, Provincia di Biella ed anche con l’Autorità d’Ambito AATO 2 Biellese, Vercellese, Casalese, la Provincia di Biella richiedeva a CORDAR SpA Biella Servizi di attenersi, nell’accettazione dei reflui c.d. “extrafognari”, alla citata prescrizione del 2003, ritenuta ancora vigente seppur non espressamente richiamata nelle autorizzazioni successive, come sopra evidenziato.

In attesa del confronto, e ricevuta la diffida, CORDAR SpA Biella Servizi ha immediatamente provveduto, a scanso di equivoci, a sospendere una consistente parte dei conferimenti, implementando nuove ed ancor più rigorose procedure di monitoraggio, analisi ed accettazione.

In data 15 febbraio 2019 si è tenuto presso la Provincia di Biella l’incontro richiesto tra CORDAR SpA Biella Servizi, ARPA, Provincia di Biella e l’Autorità d’Ambito AATO 2 Biellese, Vercellese, Casalese.

All’esito del citato incontro, e sulla base della proficua discussione intrattenuta tra tutti i partecipanti, CORDAR SPA Biella Servizi, quindi, formulava alla Provincia una formale istanza di sospensione dei provvedimenti sopra citati, per un periodo transitorio (proposto in 12 mesi), finalizzato ad accertare:

  • che l’abbattimento degli inquinanti contenuti nei rifiuti liquidi trattati presso gli impianti di depurazione di CORDAR non avviene solo per diluizione, ma con un complesso ed articolato trattamento fisico, chimico e biologico;

  • che, al termine del trattamento di depurazione, gli impianti di CORDAR rispettano i limiti imposti dalla vigente normativa in materia di scarico in acque superficiali

  • che i rifiuti liquidi trattati, anche laddove contengano alcune sostanze in concentrazione superiore ai limiti di cui alla tabella 5 allegato 5 D. Lgs 152/06 richiamata dalla Provincia di Biella, non hanno effetti negativi sul ciclo depurativo né sul rispetto dei parametri di legge per la reimmissione in alveo del risultato del ciclo depurativo attuato;

  • che molti dei rifiuti liquidi trattati, anzi, sono in grado di apportare elementi utili al ciclo depurativo;

Parallelamente, CORDAR SpA Biella Servizi si è impegnata a avviare, in collaborazione con Atenei universitari, una collaborazione finalizzata a confermare le risposte dell’impianto rispetto alla gestione dei rifiuti c.d. “extrafognari” nonché a progettare ulteriori e specifici trattamenti chimico-fisici per l’abbattimento dei metalli pesanti, utili anche per intervenire sulla qualità dei fanghi residuati dal ciclo di depurazione.

L’inizio di tale attività è già stato programmato per il 12 marzo 2019 presso il Politecnico di Torino.

Mentre si svolgevano i fatti sopra riportati, evidentemente nella ritenuta vigenza della prescrizione del 2003, veniva trasmessa alla Procura della Repubblica di Biella la comunicazione del ritenuto superamento dei parametri in ingresso di cui alla citata prescrizione, con conseguente e doverosa apertura del relativo fascicolo di indagine (l’indagine a tutt’oggi in corso).

In conclusione, pertanto, CORDAR SpA Biella Servizi:

    • è in grado di affermare, con la convinzione data dai dati tecnici in proprio possesso, che il trattamento dei reflui c.d. “extrafognari” presso il depuratore di Cossato è assolutamente idoneo a garantire – anche attraverso un complesso ed articolato trattamento fisico, chimico e biologico – il rigoroso rispetto dei limiti imposti dalla vigente normativa in materia di scarico in acque superficiali;

    • afferma in modo netto che, nelle politiche societarie ed in particolare per quanto attiene alla depurazione, non è ravvisabile alcuna “priorità di natura economica” sulla tutela ambientale, ribadendo il proprio costante ed intenso impegno (a livello di mezzi, investimenti e personale) nell’assolvimento nel modo più rigoroso possibile di ogni dovere, sul tema, imposto dalla normativa di riferimento;

    • confida e si adopererà affinché, nell’interesse prioritario dell’ambiente ed anche nell’interesse di tutto il territorio, possano essere reperite, nell’immediato futuro, delle soluzioni tecniche che, fermo restando il rigoroso rispetto dei limiti imposti dalla vigente normativa in materia di scarico in acque superficiali, possano portare ad un uniforme gestione, a livello regionale, dei processi autorizzativi ed ispettivi da parte degli Enti e delle Autorità competenti;

    • provvederà immancabilmente ad attivare ogni iniziativa necessaria al fine di ottenere, sulla base della propria capacità di gestire il ciclo depurativo nel rispetto della normativa vigente, i provvedimenti utili e necessari per affermare il principio di parità di trattamento a livello regionale e per evitare che la vicenda in questione produca ulteriori ed ingenti danni per il territorio gestito (in termini di prossimità dei servizi ambientali, di costi di gestione e, quindi, di aumento tariffario).

Comunicato stampa Cordar SpA

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