Biella. Convegno a Palazzo Boglietti: DDLR “Allontanamento Zero”, un castello costruito su fondamenta d’argilla

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Sono in tanti ad averci messo la faccia per dire “no” al DDLR “Allontanamento Zero” presentato dall’assessore regionale biellese Chiara Caucino. Non si tratta solo di opposizione politica ma di una vera e propria mobilitazione da parte di chi, quotidianamente e da anni, lavora per cercare soluzioni a problemi delicati, (“intimi” li ha correttamente definiti la consigliera regionale Monica Canalis). Problemi che afferiscono alla sofferenza di minori, famiglie d’origine e famiglie affidatarie.

Di questo e tanto altro si è parlato questa mattina, sabato 8 febbraio, nella sala conferenze di Palazzo Boglietti, dove il PD Biellese ha organizzato un convegno sul disegno di legge regionale “Allontanamento Zero” dal titolo “Insieme ai bambini e alle famiglie”.

«Negli ’80 è nato in Regione un gruppo di lavoro che ha portato il Piemonte ad essere una delle realtà più affermate e riconosciute a livello nazionale», ha ricordato Anna Maria Colella, ex direttrice ARAI (Agenzia regionale per le adozioni internazionali) Regione Piemonte.

A distanza di quarant’anni dalla nascita di quel “tavolo”, arrivano una giunta regionale (di centrodestra) e un assessore (del carroccio) appena insediati che cercano di cancellare con un colpo di spugna un’esperienza che coinvolge i tanti operatori del settore senza un minimo di concertazione.

E lo fa, per giunta, partendo da presupposti completamente fallaci. Secondo l’assessore Caucino e soci, in Piemonte si allontano i minori dalle famiglie naturali più che altrove (in altre regioni italiane) e con troppa facilità. Inoltre, e questa è la cosa più grave, sia dal punto di vista politico che mediatico, adombrando un “sistema di interessi” che ruoterebbe intorno agli affidi. A ciò consegue una nemmeno troppo velata denigrazione e delegittimazione degli operatori dei Servizi Sociali e, in definitiva, di tutta la macchina amministrativa legata al mondo del sociale.

Non a caso, la levata di scudi contro il DDLR “Allontanamento Zero” è stata assolutamente trasversale e ha coinvolto 80 docenti universitari (non solo piemontesi ma di tutto il Paese) magistrati, avvocati, psicologi, assistenti sociali e, ultimo ma non ultimo, il Tavolo nazionale delle famiglie affidatarie. Tutti questi attori hanno deciso congiuntamente di fondare un comitato che con un sintomatico e programmatico gioco di parole prende il nome di “Zero Allontanamento Zero”.

È toccato alla docente universitaria di UniTo, Paola Ricchiardi, il compito di relazionare su uno studio realizzato proprio dall’università del capoluogo regionale. «Il primo obiettivo della legge è già stato raggiunto, ancor prima che la legge diventi tale ed entri in vigore», ha sarcasticamente affermato la docente di pedagogia.

Il riferimento è al numero di allontanamenti effettuati per motivi economici (uno dei presupposti dai quali muove il DDLR) sul totale dei 408 casi presi in esame dal 1995 al 2019. Troppi allontanamenti per motivi economici sostiene Caucino? Benissimo, lo studio, al contrario, evidenzia come la percentuale di allontanamenti dipendenti da situazioni di indigenza (voce “Difficoltà Economiche” nella foro sopra) sia pari allo 0%. ZERO%.

«Sono almeno tre i fattori che devono concorrere, contemporaneamente, prima che venga effettuato un allontanamento», ha sottolineato Paola Ricchiardi. «I presupposti di questo DDLR si fondano su dati contrari alle evidenze della nostra ricerca. Inoltre, il 70% dei bambini dati in affido continua ad avere rapporti con la famiglia affidataria anche dopo il loro rientro nella famiglia biologica. E addirittura, molto spesso, la famiglia affidataria diventa un punto di riferimento anche per la famiglia d’origine», ha concluso la prof.

Da sinistra, Ricchiardi, Colella, Grisorio e Canalis

«Il pregiudizio che questo DDLR sta creando e diffondendo mette in crisi anche le famiglie affidatarie, che sono poche: non abbiamo la coda di famiglie affidatarie. Il fatto che si stia cercando di far passare l’idea che questi affidi generino nelle famiglie affidatarie un interesse economico è gravissimo», ha rincarato Carlotta Grisorio, moderatrice del convegno e presidente della Conferenza delle Democratiche Biellesi.

«I figli allontanati non sono figli persi. Il DDLR non parte della sofferenza delle persone, purtroppo, invece, questa legge nasce da assunti propagandistici, che si fondano su evidenti manipolazioni della realtà. Stiamo parlando di una macchina del fango che non vede la nostra regione ultima in Italia, anzi, è l’esatto contrario. I numeri a disposizione degli uffici regionali ci dicono che sono 60.068 i minori presi in carico dai Servizi Sociali, cioè il 9% della popolazione minorile. 2.597 sono i minori seguiti fuori dalle famiglie d’origine, ma oltre 400 sono minori non accompagnati, arrivati in Italia da altri Paesi senza i genitori. Da questi numeri emerge che il cosiddetto Sistema Piemonte è assolutamente in linea con quelli delle altre Regioni, e molto al di sotto delle medie di altri Paesi europei. In ogni caso, stiamo parlando di una sfera talmente intima della persona e quindi di un tema che non può essere affrontato a colpi di slogan e propaganda», ha concluso Monica Canalis.

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