Biella. Casa circondariale di via Dei Tigli: agenti della Penitenziaria sventano un tentativo di evasione

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Nella mattinata di oggi, giovedì 21 aprile, un detenuto di nazionalità marocchina ha tentato di evadere dalla casa circondariale di Biella. L’uomo lavorava allo smistamento della raccolta differenziata nell’area esterna, ma comunque all’interno del muro di cinta. Approfittando dell’uscita di un furgone dell’impresa che provvede alla fornitura delle derrate alimentari, che aveva da poco scaricato presso la cucina detenuti, il detenuto, nascosto tra le serre del mantenimento agricolo, si è lanciato all’inseguimento del mezzo, infilandosi nella parte posteriore del furgone.

Grazie all’intervento dell’addetto alla sala operativa e centralino che ha visto il detenuto saltare sul cassone del furgone, è immediatamente scattato l’allarme. Il collega che si occupa dell’entrata e uscita dalla casa circondariale di via Dei Tigli ha fermato il furgone poco prima che valicasse la porta carraia. Una volta aperto dal conducente il vano di carico/scarico, l’agente di polizia penitenziaria ha individuato il detenuto, che cercava di nascondersi dietro ai carrelli.

L’agente ha subito intimato al fuggitivo di scendere dal furgone e quindi lo ha consegnato ai colleghi che stavano sopraggiungendo. A quel punto, il detenuto ha cercato di opporre resistenza nei confronti di un poliziotto penitenziario, ma è stato bloccato dagli altri agenti. L’uomo è stato quindi arrestato in flagranza di reato per tentata evasione e resistenza a pubblico ufficiale.

Il SiNAPPe nonostante la carenza del persone, il carico di lavoro e l’aumento stress pisco-fisico a carico degli agenti di polizia penitenziaria, elogia la professionalità di tutti i poliziotti intervenuti. In ragione del prezioso lavoro svolto dai poliziotto in servizio nella circostanza, la stessa organizzazione sindacale chiede il riconoscimento della Lode Ministeriale all’amministrazione penitenziaria.

Con l’occasione il SiNAPPe sollecita con la massima urgenza l’incremento del personale di polizia penitenziaria, una nuova organizziamone del lavoro e l’abolizione della vigilanza dinamica per i detenuti lavoranti esterni che rimangono all’interno del muro di cinta.

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