Biella. Bilancio comunale, disavanzo e dissesto non sono sinonimi: il Partito Democratico demolisce l’operato della giunta Corradino

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Posto che disavanzo e dissesto non sono sinonimi, anche se il secondo è conseguenza del primo nel caso in cui il disavanzo diventi strutturale (ma non è questo il caso del bilancio comunale di Biella), c’è qualcosa che non torna nelle dichiarazioni dell’assessore Silvio Tosi.

Nei giorni scorsi, i giornali locali hanno pubblicato un comunicato stampa in cui l’assessore al Bilancio della giunta Corradino faceva il punto della situazione, pro domo sua.

Nel merito, il bilancio del bilancio (ci sia consentito il gioco di parole), non è piaciuto per niente ai consiglieri comunali del Partito Democratico Biellese e al Circolo cittadino. Che, a loro volta, hanno diffuso un comunicato ufficiale per confutare, almeno in parte, le dichiarazioni di Tosi.

Qui di seguito il testo completo del comunicato stampa a firma congiunta Gruppo consiliare PD e Circolo cittadino.

La sede del Partito Democratico Biellese in via Trieste 41

Il titolo dell’articolo uscito su Eco di Biella giovedì 25 maggio, in merito alle dichiarazioni rilasciate dall’assessore Tosi in conferenza stampa “Comune finalmente fuori dal dissesto” è pura disinformazione pubblica.

In piena zona Cesarini questa giunta cerca disperatamente di giustificare il nulla di fatto in 4 anni di amministrazione, adducendo un presunto impedimento legato al dissesto in cui il Comune di Biella si troverebbe fin dal 2012. Lasciando intendere che tutte le amministrazioni precedenti che si sono susseguite negli anni, sia di centrodestra, che di centrosinistra e loro stessi per i primi 3 anni di mandato, abbiano operato irresponsabilmente sull’orlo del baratro, incuranti del bene della città.

La realtà è completamente diversa.

Innanzitutto non si tratta di dissesto, ma di disavanzo, che non costituisce certo un impedimento a spendere, né per l’ordinaria amministrazione, né per gli investimenti. È una condizione comune a tanti comuni italiani, conseguente a un nuovo regime di contabilità pubblica introdotto da una legge del 2012, ma certamente non a gestioni finanziarie scellerate dei predecessori di Corradino.

Per fare un esempio vicino, anche il Comune di Vercelli ha avuto in questi anni un bilancio in disavanzo, eppure questo non gli ha impedito di fare una programmazione per il rilancio della città da diversi punti di vista, attingendo a fondi europei e regionali per importi che sono più del doppio di quanto si sia riuscito ad intercettare il Comune di Biella.

Il non aver utilizzato l’anticipazione di cassa negli ultimi tre anni è dovuto al fatto che, a differenza di quanto accaduto nel quinquennio precedente, non è stato fatto partire alcun nuovo lavoro, e anzi sono rimasti bloccati anche quelli per cui i finanziamenti erano già stati incassati dalla giunta Cavicchioli: tenendo fermi cantieri già finanziati per milioni di euro si è quindi generato il vantato avanzo di amministrazione, nonché un risparmio di 350mila euro, anche questo tenuto rigorosamente nelle casse del Comune. Parimenti, se non ci sono progetti nuovi da avviare, non è necessario fare nuovi mutui.

Inoltre il recupero quasi totale del disavanzo, sicuramente elemento positivo e fonte di maggior elasticità per le casse comunali, non è certo arrivato grazie a 4 anni di lavoro della giunta, ma per merito di un lavoro meticoloso e approfondito svolto dal nuovo dirigente comunale, in accordo con l’assessore, nel solo 2022.

Al dirigente va tutta la nostra stima e il ringraziamento per il lavoro svolto sin qui. Il merito però non può certo essere rivendicato dal sindaco Corradino e dal resto della sua squadra: questi infatti, a differenza dell’assessore Tosi, che giovedì scorso ha messo la faccia di fronte ai giornalisti difendendo il suo operato, durante il Consiglio comunale di lunedì 22 maggio non solo non hanno voluto relazionare in merito al lavoro svolto durante il 2022, ma hanno anche abbandonato fisicamente i banchi di Palazzo Oropa.

Spettacolo a dir poco inusuale, perché normalmente la discussione del rendiconto è proprio il momento in cui ogni giunta può raccontare, di fronte a consiglieri, telecamere e cittadini, quanto di bello e buono è riuscita a realizzare nel corso dell’anno.

Casomai è la minoranza che a volte abbandona l’aula in dissenso con il governo della città, non il contrario! L’Amministrazione dovrebbe restare a difendere il lavoro svolto e le proprie scelte di fronte agli attacchi dell’opposizione.

Lunedì, invece, la giunta Corradino non ha neanche provato a dissimulare: il silenzio e i banchi vuoti al fianco di Tosi sono stati più eloquenti sulla situazione di disgregazione e immobilismo in cui annaspano Corradino e i suoi di tante nostre denunce. Non hanno relazionato perché nulla vi era su cui relazionare, se ne sono andati perché non avevano alcunché da difendere.

Le evidenti mancanze in ogni ambito di questa Amministrazione, sia dal punto di vista strategico dei tanti progetti cancellati o annunciati e mai partiti, sia dal punto di vista dell’ordinaria amministrazione, di cui la non gestione del verde è solo uno dei tanti tasselli, derivano non certo da un dissesto che non c’è mai stato, ma dalla loro disorganizzazione, litigiosità, incompetenza e totale incapacità politica.

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