Biella. “ATL aperta di domenica”, tuona Corradino: è solo uno slogan o è davvero possibile?

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Qualche giorno fa, il sindaco Claudio Corradino, nell’apprezzabile intento di assistere i turisti che raggiungono la città di domenica e nei giorni festivi, ha avanzato la proposta (sacrosanta) di tenere aperta l’ATL anche di domenica. Il problema della aperture domenicali, per la verità, è in discussione da anni, ma ci sono delle circostanze contingenti e ostative che non ne favoriscono la soluzione.

Tenere aperta di domenica l’Azienda Turistica Locale e chiuderla un giorno durante la settimana? Utilizzare dei volontari (sono stati “nominati” quelle della Pro Loco di Biella) per garantire la continuità del servizio nei giorni festivi? Anche qui, encomiabile lo sforzo per cercare soluzioni, ma non sempre “buttare lì” delle idee crea i presupposti pratici per la loro realizzazione.

In questo mometo ci sono due variabili fondamentali: 1) è in corso la procedura di fusione con le ATL di Vercelli e della Valsesia, situazione anche questa che nasconde non poche incognite 2) oggi, nell’ufficio di via Lamarmora sono impiegate solo due persone (nel 2017 erano quattro, e c’era anche un direttore, Stefano Mosca). Inoltre, se è vero che la sede dell’ATL è di proprietà comunale, è altrettanto vero che le quote in capo al Comune di Biella sono soltanto 7 pari all’1% del totale (tanto per capirci, la Provincia ne detiene più di 300). Come dire: di cosa stiamo parlando? E poi, cosa ne pensano gli altri soci della proposta di Corradino? Sono d’accordo con il primo cittadino sulla questione aperture, o no?

Simona e Giorgia, le due dipendenti ATL

«Se qualcuno vuole investire in ATL si faccia avanti. Noi ci siamo, siamo operative 7/7 – afferma risoluta Paola Gallo, presidente dell’Azienda Turistica Locale -. Se il Comune di Biella ritiene che il turismo sia davvero un asset strategico per il territorio, e lo è, allora si prenda le sue responsabilità. Per la Regione Piemonte le ATL sono assolutamente strategiche, non a caso sono disciplinate con una legge regionale; allo stesso modo il Comune potrebbe supportare economicamente l’ATL per fare in modo che questa possa avere risorse in più, persone formate in più, che abbiano determinate comptenze in grado di agire all’interno di ATL per conto della stessa. Basterebbe che il Comune di Biella prendesse in carico anche solo una parte delle quote detenute dalla Provincia e aumentasse quindi il suo peso e la sua partecipazione societaria. Al contrario l’unica proposta del sindaco e dell’assessore Barbara Greggio è stata quella di appoggiarsi ai volontari…»

«Premesso che va valutata la disponibilità dei volontari, che all’interno della nostra Pro Loco non sono moltissimi, l’interlocutore adatto è l’UNPLI provinciale – spiega il presidente della Pro Loco di Biella e Valle Oropa, Christian Clarizio -. Da parte mia c’è tutta la volontà di sostenere le iniziative del Comune ma devo anche dire che prima di discutere dobbiamo capire quale sarà la sorte della nostra ATL al termine della fusione con Vercelli. Dobbiamo capire su quali risorse potremo fare affidamento. Insomma, i nodi da sciogliere sono diversi. Un altro tema importante è quello della formazione dei volontari, facendo anche attenzione a non sminuire le professionalità che da anni lavorano in ATL».

«Al di là del fatto che siamo le prime a ritenere giusto e auspicabile che a Biella ci sia un punto informativo aperto la domenica – puntualizzano Giorgia e Simona, le due dipendenti dell’ATL -; al di là dell’afflusso, perché non c’è nessuno che fa a pugni per entrare qui dentro la domenica, statistiche alla mano (l’ATL storicamente è già stata aperta di domenica); in un posto che funziona, che crede nel turismo, certo che l’ATL deve essere aperta anche di domenica, e anche se arriva solo un tursita. Ma ci vogliono le risorse, il budget. Trovo ingiusto che debbano essere interpellati dei volontari a svolgere attività per le quali sono necessarie professionalità di un certo tipo. Noi stesse non avremmo nulla in contrario a stare qui anche la domenica, ma bisogna fare un discorso a monte, partendo dall’organico. Poi manca la promozione, in due non siamo più in grado di farla. Dobbiamo occuparci di contabilità, amministrazione, dei progetti regionali, dalla stesura alla rendicondazione, partecipiamo alle fiere di settore in giro per il mondo (Londra, Berlino, Shanghai). Non so cos’altro dobbiamo fare ancora…» 

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