Biella. A San Valentino un aperitivo del Tavolo Femminista per raccolta fondi

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Il Tavolo Femminista di Biella è riuscito a trasformare la festa di San Valentino non solo in una valida occasione per incontrarsi e consumare un aperitivo insieme ma anche in un momento dedicato all’autofinanziamento per un’iniziativa importante come la partecipazione, l’8 marzo a Torino, allo sciopero internazionale femminista contro la violenza sulle donne. La manifestazione che si terrà nel capoluogo regionale è stata organizzata dal movimento globale Non Una di Meno per rivendicare – si legge in un comunicato stampa – “un reddito di autodeterminazione, un salario minimo europeo e un welfare universale. Vogliamo aborto libero sicuro e gratuito. Vogliamo autonomia e libertà di scelta sulle nostre vite, vogliamo ridistribuire il carico del lavoro di cura. Vogliamo essere libere di andare dove vogliamo senza avere paura, di muoverci e di restare contro la violenza razzista e istituzionale. Vogliamo un permesso di soggiorno europeo senza condizioni”.

San Valentino a Villa Schneider, quindi, è diventato il valido pretesto per riportare il focus sulla centralità della donna nella società contemporanea, “perché – continua il comunicato – ci siamo riscoperte innamorate: dei nostri corpi, dei nostri temi, perché vogliamo riappropriarci della nostra identità, della solidarietà e riscoprire e valorizzare la sorellanza tra donne. Ma anche perché, nel giorno in cui si celebra l’Amore, vogliamo esprimere la rabbia che ci suscitano la violenza di genere, i femminicidi, le minacce, un linguaggio ancora e sempre troppo maschile e stigmatizzante”.

“Siamo soddisfatte della partecipazione, – fanno sapere dal Tavolo – che è stata numerosa e variegata, così come il sentire che ci abita. Abbiamo creato una playlist di sola musica femminile, abbiamo chiesto alle persone di aiutarci con la preparazione del cibo, richiesta accolta con generosità ed entusiasmo da tante persone e gruppi di donne presenti sul territorio. Abbiamo esposto cartelli e striscioni che raccontano i nostri perché: perché esiste un coordinamento antifascista, perché esiste un Tavolo Femminista, perché ci sarà uno sciopero femminista, perché c’è bisogno di lottare e rivendicare continuamente e senza arretrare di un passo rispetto alle conquiste fatte fino ad ora, e per pretendere quello che ancora non c’è”.

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