Amministrative 2019. Biella come Sanremo? Della serie, “tanto si sa già chi vince…”

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Mancano poco più di due mesi al voto, e sembra che manchino due anni. Per il prossimo lustro, un (nuovo?) sindaco e la sua giunta governeranno Biella ma si ha l’impressione che la campagna elettorale stenti a decollare.

Qualcuno sostiene che sia colpa dei social, come se la competizione elettorale, quasi elevata al rango di persona “fisica” (ricordate Pinocchio che diventa bambino? Ecco, più o meno la stessa cosa, ma al contrario…), avesse deciso di cambiare terreno e di giocare in trasferta, una trasferta virtuale. L’importante, crediamo, è che non si giochi a porte chiuse! Altrimenti di cosa scriviamo?

Tutto troppo tranquillo, comunque, anche sui social. Tutto troppo noioso, per essere vero.

Ok, è vero, ieri l’altro è stata “varata” la discesa in campo di Claudio Corradino e già da un paio di settimane Dino Gentile sorride ai biellesi, rassicurante e sornione, dall’alto delle sue gigantografie sparpagliate sui muri della città; sono usciti i nomi (la perifrasi “escimi il nome” è stata promossa a pieni voti dall’Accademia della Crusca) di alcune liste civetta, i 5Stelle danno l’impressione di esistere anche a Biella e qualcuno, come il figliol prodigo, è tornato all’ovile dopo che i buoi erano scappati nella speranza di raccattare un assessorato; qualcun altro continua a comprare poderose quantità di coupon per scalare improbabili classifiche di gradimento, mentre altri ancora se ne fregano abbastanza, tanto ora scaldano scranni ben più blasonati (e redditizi) dalle parti di Montecitorio e Palazzo Madama; vivaddio, l’immarcescibile Luigi Apicella ci riprova (e noi, nemmeno a dirlo, facciamo un tifo sfrenato per lui!).

Ma non c’è pathos.

Tutto troppo brutto, sciapo, quasi farlocco, per essere vero.

Ma porca miseria, dove diavolo sono finite quelle campagne elettorali infuocate come una corrida (con buona pace di Vassallo, ché tanto chi perdeva non finiva infilzato sul girarrosto)? Una volta c’era gente che per fare le scarpe all’altro candidato pagava fior di attacchini per vedere sui muri della città il proprio faccione, e qualche ora dopo, con elvetica puntualità, quei manifesti venivano coperti da altri solerti attacchini (o erano gli stessi?) foraggiati dal concorrente. Prima dell’alba poteva capitare che saltasse fuori il terzo incomodo, tanto che al mattino i primi biellesi ad uscire di casa, ancora un po’ assonnati, si chiedevano se stesse per arrivare il Circo Togni…

E dire che non siamo nemmeno così vecchi da avere memoria degli strilloni. Mah.

I santini, però, ce li ricordiamo bene. Gente, che fine hanno fatto i vecchi, cari santini? Quelli con cui si poteva giocare come se fossero le figurine Panini. Spariti anche quelli, come se tra la non-campagna elettorale 4.0 e le faccine (non gli emoticon!) stampate su carta patinata fosse passata un’era geologica. Proveremo a chiedere lumi ai terrapiattisti, che forse anche per questi scenari apocalittici avranno una risposta certa.

Elucubrando su queste amenità, ci è venuto un pesante sospetto, quasi un presentimento.

Panico.

Non è che Biella è diventata come Sanremo? Al solo pensiero di questa tetra similitudine, un brivido caldo-ghiacciato corre lungo la colonna vertebrale, in salita e in discesa, tipo vasca in via Italia. Ottenebrati da questo incubo, ci alziamo un attimo per aprire la finestra e far passare un po’ d’aria, ché abbiamo quella più pulita di tutto il Piemonte. E iperventilare, in certi momenti, può essere molto salutare.

Allora, (ri)proviamo a fare mente locale… Vuoi vedere che qualcuno sa già come andrà a finire? Della serie, “cosa ci sbattiamo a fare, se tanto si sa già chi vince?”

In effetti, a ben vedere, è una possibilità. Come se il signor Taldeitali dei piani alti avesse già messo in busta chiusa, sul fondo di un cassetto della propria scrivania, il nome del sindaco di Biella e la sera del 26 maggio, potrà bellamente materializzarsi sul balcone di Palazzo Oropa annunciando a gran voce: “Habemus… sindaco!”, che nemmeno il Gran Cancelliere al Carnevale di Ivrea.

Un’altra possibilità è che siano davvero finiti i soldi e che, mestamente, anche le campagne elettorali paghino lo scotto di una crisi che già dovremmo esserci lasciati alle spalle e che invece su Biella incombe ancora come le nuvole su Gotham City…

Oppure, e speriamo che sia questa la verità, tutti quanti, da destra a sinistra, stanno tenendo in caldo le polveri per i fuochi pirotecnici dell’ultimo mese. E che vinca il migliore! Alla massoneria biellese piacendo…

P.S. In tutto questo, se qualcuno ha notizie del PD, ci faccia sapere. Noi stiamo cercando da giorni di contattare “Chi l’ha visto?” ma scatta sempre la segreteria telefonica con un trasferimento di chiamata agli uffici Unesco. Poi cade la linea.

D’altra parte, se son… chiocciole, fioriranno!

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