Viverone. Direttamente dalle acque del lago, la ricetta del risotto al pesce persico

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Dopo il Lago Maggiore e il Lago d’Orta, il Lago di Viverone è il terzo in grandezza della Regione Piemonte. Quasi completamente biellese (con solo qualche piccola porzione in provincia di Torino e Vercelli), ha un aspetto turistico importante per la zona ma anche un aspetto ittico considerevole.

Dal punto di vista turistico, questo lago di origine glaciale presenta dei ritrovamenti archeologici importantissimi, tanto da essere inserito nel 2011 nel Patrimonio dell’Umanità Unesco tra i “Siti preistorici palafitticoli dell’Arco Alpino” (distribuiti tra Svizzera, Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia).

Dal punto di vista geologico, il lago si colloca ai piedi della Serra morenica più lunga d’Europa, che collega per circa 23km Biella e Ivrea.

Il pesce di lago

La risorsa ittica è invece composta prevalentemente da pesce persico, sole e scardola (pescati
prevalentemente con il galleggiante), pesce gatto, pesce persico reale, trota, luccio, carpa, tinca e coregone.

Il risotto con il pesce persico è una ricetta prevalentemente lombarda che si trova frequentemente anche sul Lago di Viverone e nella tradizione è considerato anche un interessante piatto unico (sia per i valori nutrizionali, sia perché nella pratica sopra al risotto vengono adagiati interi filetti di pesce).

Ci possono essere diverse varianti (c’è chi il pesce lo rende dorato, chi lo fa in umido, chi lo propone solo sminuzzato all’interno del risotto), ma sicuramente diventa ricco e sfizioso se si aggiungono i gamberi d’acqua dolce o, dalle vicine risaie, le cosce di rana.

Il riso consigliato è sempre un superfino, trattandosi di una classica preparazione di risotto. Tra le tante eccellenze risicole, non si può non citare l’unica DOP del riso italiano, il riso di Baraggia Vercellese e Biellese, che arriva proprio dalle risaie circostanti.

Abbinamento da bere? Sicuramente le DOC vitivinicole coltivate lungo il territorio che abbraccia il lago, come il bianco Erbaluce di Caluso o il Canavese rosato.

Giulia Varetti

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