Viaggi&Filosofia. Passeggiata al Lago d’Orta in compagnia del filosofo Friedrich Nietzsche

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C’è ancora un altro mondo da scoprire – e più d’uno! Via sulle navi, filosofi! (F.W. Nietzsche, La gaia scienza)

Da sempre i laghi sono stati fra le tappe preferite di grandi viaggiatori e pensatori. Nessuna lapide lo ricorda, ma tra i grandi personaggi che Orta ha ospitato si conta una delle figure cardine della filosofia contemporanea: Friedrich Nietzsche.

Durante il suo Grand Tour dell’Italia, giunse nel maggio del 1882 sul lago d’Orta in compagnia della giovane russa Lou von Salome’ (di cui era segretamente innamorato), la madre di lei, Louise, e il comune amico Paul Rée.

Soggiornò alcuni giorni a Orta San Giulio presso l’albergo Leon d’Oro nella stanza 102.

Tra il tormentato filosofo tedesco e la brillante ragazza russa vi fu, nell’incanto del luogo, un incerto momento di tenerezza che alcuni biografi hanno poi battezzato l’Idillio di Orta. È la stessa Salomè a ricordare l’episodio (nelle sue memorie pubblicate soltanto nel 1951): «Insieme facemmo tappa a Orta sui laghi dell’Italia settentrionale dove il vicino Monte Sacro sembrò averci affascinato tanto da farci perdere il senso del tempo: mia madre si offese perché Nietzsche e io ci eravamo trattenuti troppo a lungo sul Monte Sacro».

Il fugace idillio fu forse fonte di illusioni e poi di grande amarezza per il filosofo tedesco, che così scriveva a Paul Rée: «Sono stato veramente male per intere settimane, e se vi dico che ho avuto venti giorni di tempo da Orta, non occorre che dica di più».

Nietzsche sperava di conquistare la ragazza grazie all’atmosfera romantica e malinconia tipica del lago d’Orta. Fu proprio questo lago a ispirare Nietzsche per scrivere l’opera dal titolo “Così parlò Zarathustra” (il Cusio è l’indimenticabile lago di Zarathustra).

Su questo episodio è stato pubblicato anche il libro “La foto di Orta” della scrittrice Laura Pariani.

Foto Elisa Dipré (Lago d’Orta, Aprile 2019)

Sono stata diverse volte al lago d’Orta: ad aprile ho fatto il giro del lago in bici, altre volte semplicemente a passeggiare sul lungolago e nel centro di Orta.

Non si può spiegare, Orta. Bisogna vederla con i propri occhi. Ovunque è uno scorcio da ammirare, in cui lago e cielo si fondono insieme, quasi a creare un dipinto. Lungo la via principale del borgo ci sono vari negozi e alla fine si sfocia nella piazza dove c’è il Palazzo della Comunità, e da lì si può ammirare in tutto il suo splendore l’isola di San Giulio.

Per me il lago ha un’anima che per sua natura infonde una certa calma e quindi uno stato generale di benessere. Passeggiando, la mia mente è stata rapita dalla quiete di quell’immobile specchio d’acqua e mi è sembrato che quasi per empatia si fosse trasferito dentro di me. Credo che ci siano luoghi in cui ci si sente più vicini “all’anima del mondo e della natura”: dopo la montagna, il lago per me è uno di questi.

È speciale, ha un senso di pace, una tranquillità che è dell’anima: ecco, è un luogo dell’anima.

Orta, per me è anche meta di innamorati che, a differenza di Lou e il suo filosofo, ciondolano mano nella mano tra vicoli e passeggiate sul lungolago, ogni tanto scambiandosi un intenso bacio d’amore…

Foto Elisa Dipré (panorama dal Mottarone 6 gennaio 2020)

L’ultima volta che sono stata a Orta San Giulio è stata lunedì 6 gennaio 2020, quando sono partita da Pettenasco e salita a piedi al Mottarone. Con i suoi 1491 metri d’altitudine è meta ideale per tutte le stagioni. Dalla cima si può godere di un ottimo panorama a 360 gradi.

Un vero e proprio balcone naturale: da lassù si possono ammirare ben 7 laghi, tra i quali ad esempio il Lago Maggiore, Lago d’Orta, Lago di Mergozzo, Lago di Varese.

Consiglio a tutti di visitare Orta, il Sacro Monte, passeggiare in centro e sul lungolago. Per chi ama  camminare, vale la pena fare anche un’escursione sul Mottarone (non ve ne pentirete! La fatica sarà sicuramente ripagata dalla bellezza del panorama che vi catturerà).

Foto Elisa Dipré (In vetta al Mottarone 6 gennaio 2020)

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