Verso il 2021. Braveheart-Tosi non spende i soldi del “fondone” per mitigare gli effetti della pandemia, la denuncia di Biella al Centro

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Il 2020 volge finalmente al termine. Passerà alla storia come l’anno della pandemia da Covid-19, un anno davvero drammatico, sotto molti punti di vista. In Italia la crisi scatenata dall’emergenza sanitaria ha letteralmente fatto traboccare il vaso. Il disagio preesistente è stato centuplicato dalla pandemia, che ha avuto, come dicono i tecnici, un effetto moltiplicatore.

È altresì vero che i grandi momenti di crisi possono trasformarsi in opportunità, se si è in grado di surfare senza farsi travolgere dall’onda che s’infrange. Ci vuole visione, ci vuole coraggio. A piene mani, dell’una e dell’altro.

A Biella, sponda Amministrazione Corradino, purtroppo, latitano entrambi.

Buoni per l’ordinaria amministrazione, le foto, i selfie, le comparsate, le bicchierate, ma quando c’è da guardare appena al di là del proprio naso, ecco che emerge l’inadeguatezza di cui andiamo scrivendo da tempo immemore (o meglio, da quando sono stati eletti, ché i prodromi c’erano già tutti).

Se lo diciamo noi, siamo le solite “zecche” di sinistra, quindi lasciamo che lo dica il Gruppo consiliare di “Biella al Centro”. Già dal nome, per chi fosse un po’ a digiuno di politica locale, si capisce che lo schieramento guidato dall’ex sindaco di Biella, Dino Gentile, di sinistrorso non ha proprio nulla.

Sono, fatalmente, i dati di fatto a tratteggiare l’immobilismo dell’Amministrazione di centrodestra: Corradino & C. non sono stati nemmeno in grado di spendere i soldi che il governo (sì, proprio quello stesso che loro non hanno mai perso occasione di attaccare) ha trasferito ai Comuni italiani per arginare il devastante impatto socioeconomico del SARS-CoV-2.

“Al termine di un 2020 che ha profondamente segnato il sistema economico sociale – scrivono i consiglieri di Biella al Centro -, con doloroso impatto in tante famiglie italiane, i Consiglieri comunali della coalizione Biella al Centro restano alquanto perplessi sulla scelta operata dal sindaco Corradino, di non destinare e spendere ‘prontamente’ quelle strategiche risorse trasferite dallo Stato a tutti i Comuni, per far fronte a problemi di natura amministrativa aggravati dalla pandemia Covid”.

“I cittadini dovrebbero innanzitutto sapere perché Corradino ha deciso di rimandare l’utilizzo del ‘fondone’ (soldi inviati dal Governo per far fronte alle minori entrate del Comune di Biella nel 2020 a seguito della pandemia). Terminare l’anno con oltre 2 milioni di euro di avanzo di amministrazione, buona parte dei quali incassati già a metà luglio, tutti spendibili nel 2020 per far fronte a emergenze legate al COVID-19, è una scelta incomprensibile, dettata da tentennamenti e assenza di prospettive”, è la pesante ma sacrosanta accusa mossa dal Gruppo consiliare delle liste civiche.

In buona sostanza, la visione dell’assessore al Bilancio Silvio Tosi può essere compendiata come segue: meglio tenere in ordine i conti del Comune che aiutare, ad esempio, le categorie più colpite dal coronavirus. Più avanti si vedrà… Peccato che più avanti, quando Tosi deciderà di aprire i lacci della borsa, molte imprese/negozi avranno già irrimediabilmente abbassato la serranda. Per sempre.

Se questa è la visione, si salvi chi può.

Poi c’è la spinosa questione SEAB, la partecipata che si occupa della raccolta rifiuti in tutto il Biellese. Anche su questa partita, a fronte di svariate dichiarazioni d’intenti, nella pratica, il sindaco Corradino non ha ancora fatto ciò che l’attuale CdA di SEAB, presidente Rossetto in testa, gli ha chiesto come conditio sine qua non per salvare la spa pubblica. Ovvero tornare alla vecchia TARI, dopo la scelta (sbagliata?) operata  dalla precedente Amministrazione targata Cavicchioli di passare a tariffa, cioè a TARIP.

“Nell’ultimo Consiglio Comunale – ricordano ancora i consiglieri di minoranza -, Corradino ha preso palese impegno affinché la SEAB, servizio pubblico essenziale di cui il Comune di Biella è maggiore azionista, vada assolutamente salvata. Nella speranza che tale volontà non si riveli l’ennesima presa in giro da parte dell’attuale sindaco, egli deve assicurarci della sua reale volontà di appoggiare il piano di ‘concordato’, messo a punto dall’attuale CDA di SEAB, anche a fronte di un ritorno alla TARI che prevede che il Comune debba farsi carico del recupero delle bollette non pagate dai propri cittadini morosi. E appena il caso di ricordare che la fallimentare scelta di addossare totalmente tale incombenza amministrativa sulla schiena di SEAB (con un consistente peso in meno sui bilanci municipali) fu una scelta sciagurata dei sindaci dei due principali comuni biellesi, Cavicchioli e Corradino stesso”.

A questo punto, pare che il tempo delle parole stia spirando come questo 2020. Forse è proprio arrivato il momento di fare delle cose, se si è in grado di farle, oppure di tacere per sempre.

Che il 2021 sia davvero l’anno della svolta, anche per l’Amministrazione Corradino.

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