Tramvia Biella-Oropa. Tra utopia e realtà c’è di mezzo la Comunità Europea con i suoi Fondi Strutturali

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Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, un po’ come tra suggestione e realtà. Ma, a volte, quel mare di luoghi comuni può essere attraversato, superato portando alla realizzazione di progetti che, almeno apparentemente, rasentano l’utopia.

Un ponte su quel mare potrebbe essere costituito dalla Comunità Europea, spesso vista come matrigna cattiva e quindi bistrattata e vilipesa. Invece, come con le persone un po’ burbere e chiuse, basta imparare ad usare le parole giuste, i codici corretti, per ottenere la loro fiducia ed essere ascoltati. E aiutati, se del caso.

In questo modo, anche una bella suggestine come la rinascita della Tramvia Biella-Oropa potrebbe diventare un progetto realizzabile. I Fondi Strutturali Europei sono senza dubbio una possibilità di cui tenere assolutamente conto. Certo, vietato improvvisare, ci vogliono competenze, professionalità, le giuste interlocuzioni. A cominciare da quella con la Regione Piemonte, attraverso la quale intercettare quei fondi non è impossibile.

Proprio di questo si è parlato ieri sera nella sala conferenze del Chiostro di San Sebastiano, dove il PD Biellese ha organizzato un incontro con Carmine Pacente, uno dei maggiori esperti italiani in materia, oltre che candidato per il Partito Democratico alle prossime Europee del 26 maggio. Ad introdurre l’argomento è stato l’architetto Marco Astrua, che ha fornito un quadro storico e presentato il nuovo progetto (promosso da Enerbit e dal suo presidente, Paolo Maggia), di “metropolitana leggera” che dovrebbe collegare la stazione ferroviaria San Paolo con Città Studi e la Burcina, per poi arrampicarsi fino a Oropa utilizzando una parte della vecchia linea.

La parola d’ordine, secondo Pacente, è programmazione, che “deve essere attivata in maniera seria e rigorosa per i Fondi Strutturali 2021-27. È il ministero competente a dover negoziare con Bruxelles, ma un’interlocuzione è assolutamente possibile”, ha sottolineato l’eurocandidato.

Pacente ha poi ricordato che gli step da seguire sono sostanzialmente tre: 1) avviare la prima, fondamentale interlocuzione, ovvero quella con la Regione Piemonte (magari attraverso i buoni uffici di Vittorio Barazzotto, presente in sala); 2) verificare attentamente le precondizioni che devono essere soddifatte dal progetto (riduzione delle emissioni di CO², sviluppo urbano sostenibile, sostenibilità ambientale, funzione non solo turistica ma anche di sviluppo economico dell’area interessata); 3) verificare cosa può essere finanziato e cosa no. La Comunità Europea, infatti, non copre mai i costi di un’opera pubblica in toto, solo in parte. Quindi, una volta chiari gli investimenti necessari, è necessaria un’attenta analisi del quantum finanziabile dal Bruxelles.

Una volta superati gli ostacoli costituiti da questi tre “gradini”, sarà più facile che i sogni possano diventare realtà. Come quel sogno che a Biella si è interrotto il 29 marzo del 1958 con l’ultimo viaggio della Tamvia Biella-Oropa.

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