Seab spa. Il presidente Rossetto e Luca Zani rispediscono al mittente le accuse ricevute: querele per Eco di Biella e per “il corvo”

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Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato stampa inviato ai media biellesi dal presidente di Seab spa Luca Rossetto e dal consigliere d’amministrazione Luca Zani in merito ai fatti contestati da un dipendente della società partecipata e riportati ieri da Eco di Biella.

Con riferimento alle notizie apparse in prima pagina su Eco di Biella del 13 giugno 2022, riteniamo doverosa una precisazione, dubitando che il sig. Tartaglino abbia illustrato i fatti pregressi nel loro esatto accadimento.

Allorquando si è insediato il nuovo CdA, nel mese di luglio 2020, ci siamo trovati di fronte alla nomina temporanea di due capisquadra, dei quali uno il Tartaglino stesso, avente efficacia fino al 30 settembre 2020, che era stata disposta dal precedente presidente pro tempore.

Luca Rossetto, presidente di Seab spa

Poiché un certo numero di altri dipendenti, con lettera sottoscritta e inoltrata alla società il 20 luglio 2020, aveva lamentato l’arbitrarietà dei criteri di nomina, non essendo stati esplicitati in alcun modo, e avendo gli stessi legittimamente manifestato interesse a rivestire il medesimo ruolo di caposquadra, il CdA ha ritenuto, nell’ottica degli ineludibili principi di trasparenza e imparzialità che devono sovraintendere all’operato degli amministratori di una società a partecipazione pubblica, di avviare una selezione interna, raccogliendo preventivamente la disponibilità dei candidati entro un termine prefissato e affidando l’incarico di valutare la loro idoneità a una società esterna specializzata, che abitualmente effettua servizi di selezione del personale specificamente per la Pubblica Amministrazione.

E ciò nonostante il Regolamento interno di SEAB preveda che la copertura di posizione lavorative, qual è quella in questione, con assegnazione interna di personale dipendente, sia di competenza diretta del Consiglio di Amministrazione, senza che sia applicabile, essendo fattispecie diversa, il Regolamento di assunzione per espressa deroga che ne viene fatta.

Luca Zani

All’esito della selezione, consistita in una prova scritta e in una orale, alla quale ultima avevano accesso solo coloro che avevano superato positivamente la prima delle due, si è proceduto alla nomina dei capisquadra conformemente alla graduatoria stilata appunto dalla società esterna, che vedeva al primo posto il sig. Dani e al secondo posto il sig. Benedetti (e non il sig. Condelli, terzo classificato).

Per tali fatti il sig. Tartaglino, come si è appreso dalle notizie di cronaca (cfr. Il Biellese, 29/1/2021) aveva già presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Biella, evidentemente senza ricevere soddisfazione a tal punto da ritenere, con una rara e singolare pervicacia, di dover presentare addirittura una querela nei nostri confronti e di darne pubblica notizia agli organi di stampa.

Nel ribadire la nostra totale serenità di fronte alle infondate e infamanti accuse che ci sono state rivolte, è oltremodo chiaro che la chiave di lettura dei fatti, fornita in modo del tutto parziale e travisata dal Tartaglino, sia il frutto di una grave superficialità e approssimazione circa l’operato del Consiglio di Amministrazione, con il malcelato intento di insinuare il dubbio su inesistenti irregolarità di una selezione svolta da professionisti del settore anziché sulla sua nomina temporanea e squisitamente discrezionale.

Non si capisce quindi di cosa si dolga il Tartaglino se non di una procedura trasparente, affidata ad un ente terzo a fonte di lamentele ricevute da altri dipendenti a proposito di precedente decisioni che lo avevano soddisfatto. Legalità, trasparenza, terzietà, merito sono le uniche stelle polari che hanno indirizzato il nostro operato in spregio a qualsivoglia rendita di posizione pregressa.

Ciò che il Consiglio di Amministrazione ha fortemente voluto e imposto in questi due anni è stata infatti una gestione aziendale incisiva e trasparente in ogni sua manifestazione, e a maggiore ragione, per come si sono svolti i fatti in questione, svincolata da qualsivoglia logica nepotistica che non avrebbe mai potuto trovare terreno fertile nel nostro operato.

Le gravi accuse che ci sono state mosse, come riportate dalla predetta testata, rispondono verosimilmente a logiche diverse, in spregio anche alle più elementari regole giornalistiche le quali, oltre a riconoscere un sacrosanto diritto di informazione e di critica, impongono altresì come obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti, osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede, come acclarato dalla circostanza che nessun chiarimento ci è stato richiesto, ritenendo preferibile, con toni e titoli scandalistici, dare credito a una sola parte interessata senza svolgere alcun un preventivo accertamento in contraddittorio con noi.

Per tali ragioni, e anche al fine di porre termine allo stillicidio di notizie negative su Seab e sull’operato del suo Consiglio di Amministrazione, i cui risultati positivi sono tangibili e non necessitano di dimostrazione, ci vediamo costretti a tutelare la nostra onorabilità e il nostro decoro, profondamente lesi anche nell’aspetto professionale oltreché sociale, depositando una querela per calunnia e diffamazione, nei confronti dei soggetti che si sono resi responsabili di tali illeciti.

Luca Rossetto
Luca Zani

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