Una questine delicata, da qualsiasi parte la si giri o la si “tiri”, resta delicata. Con la stessa ineluttabilità del fato, o con la certezza che ogni mattina in Africa, come sorge il sole, una gazzella si sveglia e sa che dovrà correre più del leone […], a Biella il “polpettone” Seab torna a riempire le pagine dei giornali.
E se la politica fa sfoggio della sua “dote migliore”, il ping pong delle responsabilità, il presidente della partecipata, Claudio Marampon, ha le idee sufficientemente chiare su come uscire dalle secche. Anzi, se dipendesse dal lui – ne siamo certi, conoscendolo -, farebbe di tutto pur di liberarsi dalle grinfie (se non proprio dal cappio) della piccola politica biellese.
Tra cassandre di tutti i colori/schieramenti e criticità reali, c’è sempre di mezzo il buon senso, che sembra latitare, diventato ormai merce rara. Soppiantato e fagocitato dalla politica degli slogan, delle (vuote) promesse e degli sfottò. E mentre la destra, come al solito, non sa fare altro che puntare il dito, senza MAI proporre soluzioni concrete a problemi cogenti, la sinistra fa quadrato intorno a Marampon.
L’ex presidente di Corsrab, Michele Lerro, ha consegnato il suo endorsement alla propria bacheca di Facebook: «La politica ha sempre poca memoria – scrive –, soprattutto a causa di chi, per opportunismo o per mala fede, nasconde la verità dei fatti. I fatti sono questi. Quando nel 2016 Claudio Marampon è entrato in Seab, dopo essere stato nominato Presidente del CdA, ha trovato gli armadi degli uffici di viale Roma “chiusi con i lucchetti” apposti dalla Guardia di Finanza che stava svolgendo accertamenti e indagini disposte dalla Procura e relative alla precedente gestione. Non ha perso un attimo di tempo e si è messo al lavoro per salvare la società e i suoi dipendenti».
«Sicuramente la situazione di Seab è delicata – ammette l’ex sindaco di Valle Mosso, Claudio Marampon – perché si tratta della partecipata di tutti i Comuni. Se non dovessero risolversi le ben note criticità sarebbe una sconfitta per tutti, poiché c’è il rischio concreto che possano verificarsi delle scalate da parte di altri soggetti interessati a mettere le mani su tutto il sistema di raccolta dei rifiuti nel Biellese».
Oggi, evidentemente, il rischio è concreto e ci sono circa 260 famiglie, quelle dei dipendenti dell’azienda e quelle dei soci-lavoratori di cooperative appaltatrici di servizi esternalizzati da Seab, che vivono con una gigantesca Spada di Damocle sulla testa. L’incontro tra i soci, cioè i sindaci dei 65 Comuni azionisti dell’azienda partecipata, è previsto per lunedì 20 gennaio, ma c’è chi ha chiesto di stringere i tempi, come ad esempio il sindaco di Occhieppo Superiore, Emanuele Ramella Pralungo.
Come anticipato, il presidente Marampon una strategia d’attacco ce l’ha, anche se sa benissimo che c’è chi sta facendo il riscaldamento a bordo campo in attesa che il mister lo faccia debuttare sul rettangolo di gioco (il nome di Luca Zani come sostituto dell’ex sindaco di Valle Mosso è stato fatto già all’indomani dell’elezione dell’Amministrazione Corradino, ma non si capisce bene, o forse sì, per quale assurda ragione l’avvocato biellese sia stato tenuto a “scalpitare” in panchina…).
«Il punto è trovare una soluzione che non metta in difficoltà la società a causa degli insoluti derivanti da mancati incassi delle utenze – sottolinea Marampon –. In secondo luogo, Seab, già da quando fu costituita, ha un capitale sociale piuttosto ridotto: a fronte di un volume d’affari annuo che si aggira intorno ai 20milioni di euro, la società ha 200mila euro di capitale sociale. Questo è un tema che va approfondito e la prossima settimana ci sarà un incontro tra amministratori, sindaci e azionisti per valutare la possibilità di aumento di capitale. Ciò non avverrà se non si risolve anche il problema dei Comuni che hanno la Tarip e che devono assumersi la responsabilità di andare a coprire le difficoltà e i mancati incassi delle loro utenze».
Al di là dell’aumento di capitale, che può certo dare ossigeno alle casse dell’azienda, ma non può che essere deliberato una tantum, il vero problema è quello di riscuotere il dovuto dalle utenze “ritardatarie”, che creano una situazione di bilancio paradossale: «L’azienda – spiega il numero uno di Seab – non presenta difficoltà strutturali: nel bilancio, costi e ricavi sono in equilibrio. Il problema è che i ricavi sono solo teorici, perché la Tarip (tariffa che riguarda il 50% della popolazione servita da Seab, ndr) presenta difficoltà rispetto agli incassi, con insoluti che arrivano fino al 20%. Questa situazione crea problemi: a questo punto, infatti, i ricavi restano solo teorici».
I Comuni che negli ultimi anni sono passati alla Tarip, la “tariffa puntuale”, sono sostanzialmente quattro: Biella, Cossato, Vigliano e Gaglianico. I primi due Comuni, guarda caso, hanno avuto, o hanno, la stessa guida, ovvero il sindaco Claudio Corradino. E come spesso accade, anche in questo caso, il primo cittadino del capoluogo fa il gioco delle tre carte sulle colonne dei giornali: «Il primo scopo – afferma Corradino – è quello di salvare Seab e i posti di lavoro. Per ottenere questo ci vogliono però meno parole e più fatti. Non apprezzo chi agisce solo per smania di apparire (nemmeno noi, se è per questo…). Non sarò infatti presente, come molti altri sindaci, all’iniziativa organizzata per venerdì dal primo cittadino di Valdilana, di cui non capisco il senso».
Da non crederci. Sindaco Corradino, il senso proviamo a spiegarglielo noi, visto che di solito facciamo fatica a capire, a leggere la realtà, venendo accusati di essere l’ufficio stampa del partito “Tizio” o del partito “Caio”.
Il senso è semplicemente quello di salvare Seab e i posti di lavoro. Esattamente quello che auspicava Lei all’inizio della sua dichiarazione, salvo poi spostare il problema su chi, e questo è tutto da dimostrare, “agisce solo per smania di apparire”.
La degna conclusione a questo impeto salvifico di Corradino è la degna dichiarazione che non parteciperà all’incontro indetto da un suo collega, che ha il solo demerito di appartenere ad un altro schieramento politico.
Beh, complimenti vivissimi per lo spirito di collaborazione e di servizio alla collettività.