Scherma. Vittoria Siletti campionessa italiana “Cadetti” di spada: il duro lavoro in palestra paga sempre, anche in epoca Covid

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Biellese, 17 anni, studentessa. E campionessa italiana di Spada. La scorsa settimana è riuscita finalmente a salire sul tetto d’Italia nella categoria Cadetti. Così Vittoria Siletti ha coronato un sogno inseguito per anni, e lo ha fatto proprio sulle stesse pedane di Riccione che in altre circostanze l’avevano vista arrendersi alle avversarie di turno, magari all’ultimo assalto. Anni di allenamenti e sacrifici per una ragazza che frequenta il Liceo Classico “G. e Q. Sella”, non proprio una scuola facile…

La pandemia, nell’ultimo anno, ci ha messo del suo, rischiando di mandare all’aria, ancora una volta, le aspirazioni della giovane schermitrice, che difende i colori dell’APD Pietro Micca. Ma lei è stata più forte, anche del Covid. Che comunque le ha negato la soddisfazione personale di partecipare ai Mondiali disputati in Egitto, ma disertati, per una scelta di sicurezza sanitaria, dalla Federazione Italiana Scherma.

Purtroppo non ha quasi avuto il tempo di festeggiare, Vittoria, e godersi questo splendido titolo italiano, perché il giorno dopo l’assalto che le ha regalato la medaglia d’oro l’attendeva un altro impegno, nella categoria superiore, quindi contro atlete più grandi d’età e più esperte, anche solo per ragioni anagrafiche. Il 9° posto tra le più “anziane” non è in ogni caso un risultato da disprezzare, anzi.

Con lei, a Riccione, c’era la sua onnipresente istruttrice, Jessica Lagna (foto qui sotto), che da dieci anni a questa parte la segue in allenamento e l’accompagna in giro per l’Italia, e per l’Europa, quando occorre. È stata proprio lei, Jessica, a dare la notizia della vittoria della sua Vittoria (ci si consenta il gioco di parole) sui social.

Poi sono arrivati i giornali, le interviste, le fotografie che giustamente hanno celebrato le gesta di queste due (Vittoria e Jessica) eccellenze dello sport biellese.

«La finale non è stata particolarmente combattuta – ricorda Vittoria Siletti -. Già prima di iniziare l’assalto finale sapevo che era ampiamente alla mia portata. Poi tutto è andato per il meglio, mi sono trovata in vantaggio per 12-1, e quindi le ultime stoccate non sono state molto sudate, però, ovviamente, l’ultima è stata quella che mi ha regalato la medaglia d’ora. A quel punto mi sono rilassata e mi sono goduta il successo. Ma devo ammettere che gli assalti precedenti sono stati quelli veramente difficili ed emozionanti».

«Sono felice di essere riuscita a cogliere l’unica possibilità per dimostrare il mio stato di forma e i miei miglioramenti, anche durante la pandemia – continua Vittoria -. Nell’ultimo anno non abbiamo potuto confrontarci con le avversarie, perché era tutto fermo a causa del Covid, quindi sono arrivata a questi campionati nazionali senza aver potuto tirare, proprio nel mio ultimo anno di categoria cadetti, quello in cui avrei potuto raggiungere i migliori risultati ed eccellere».

Adesso per l’atleta biellese si apre una breve parentesi di meritato risposo dagli impegni agonistici prima di tornare in pedana, a giugno, per il ritiro della Nazionale. Subito dopo, un po’ di vacanze con la famiglia, poi i camp estivi e a settembre gli Azzurrini. L’inizio della prossima stagione agonistica, invece, è previsto per ottobre, sempre Covid permettendo.

Non aveva nemmeno 8 anni, Vittoria, quando ha iniziato a praticare questo sport. Andava in palestra ad accompagnare la sorellina più piccola, poi, un giorno, le hanno proposto di provare. E da quel momento non ha più smesso, sempre assecondata e sostenuta oltre che dallo staff Pietro Micca anche da mamma Raffaella e papà Massimo.

«Fin da quando ha iniziato, si vedeva che Vittoria aveva una marcia in più – sottolinea Jessica Lagna -. Ha vinto la sua prima gara quando aveva 9 anni e fisicamente era la più piccola. Da lì in avanti ha sempre avuto obiettivi molto alti: le mancava ancora il titolo nazionale, ma aveva già vinto due volte il Trofeo Kinder, che è la somma delle due prove nazionali di categoria. Questo a testimonianza della sua grande costanza. Siamo arrivate a Riccione con un solo obiettivo minimo: vincere. Essere a fondo pedana non è una passeggiata, perché ti senti responsabile sia del tuo lavoro sia di quello della ragazza che alleni da tanto tempo. Ma tutto questo ti dà altrettanta carica, perché comunque siamo arrivate a questi Nazionali da favorite. Poi Vittoria è stata bravissima, ha gestito perfettamente la gara e la tensione emotiva». 

«C’è stato un anno, forse quello prima della pandemia (la stagione sportiva 2018/19, ndr), l’ultimo di Under 14, in cui lei ha sbagliato completamente una gara, ha perso malamente e io sono scoppiata in lacrime, perché non sapevo spiegarmi come fosse possibile – ricorda Jessica -. Chiunque tra noi maestri si rendeva perfettamente conto di quanto Vittoria fosse brava e promettente, ma non riuscivo a capire dove stessi sbagliando. Da quel momento, per fortuna, anche con l’aiuto di una validissima psicologa dello sport, Alessia Maglietto (biellese anche lei, ndr), siamo riuscite a rimetterci in carreggiata e ad arrivare dove Vittoria merita di essere».   

Ora i prossimi obiettivi sono i Mondiali e la Coppa del Mondo.

Un grosso in bocca al lupo ad entrambe, continuate a renderci orgogliosi di voi!

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