Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato stampa diffuso dall’Amministrazione del Santuario di Oropa e dal Rettore in merito agli importi dovuti a Seab spa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.
Da tempo, nel dar conto della situazione di Seab, i media hanno citato il Santuario di Oropa nel novero
dei “grandi evasori” delle varie forme di tributo legate al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
Amministrazione del Santuario e Rettore desiderano informare l’opinione pubblica circa i reali termini della questione. Ciò tanto più in un momento in cui le drammatiche vicende della pandemia mettono sotto stress la situazione economica di tutti – dagli enti pubblici alle imprese e alle famiglie – e in cui, per significativo converso, il Santuario è fatto oggetto di rinnovate attenzioni, stima e devozione da parte di istituzioni pubbliche e private e di migliaia di persone e famiglie, biellesi e non.
Oropa è certamente debitrice di importanti somme che, come vedremo, sta regolarmente saldando. Ma lo
è perché ha subìto in passato una situazione oggettivamente squilibrata e non imputabile al Santuario.
“Evasore” è chi mette in atto un comportamento illegittimo con cui contrastare il prelievo tributario. Oropa è quindi debitrice, evasore assolutamente no.
I dati
Sino all’introduzione della tariffa puntuale sulla raccolta rifiuti, il Santuario di Oropa pagava annualmente circa 27mila euro di tassa rifiuti calcolata sulla base delle superfici reali. Con l’introduzione della tariffa puntuale a peso la “bolletta” a carico del Santuario, nel 2016, è balzata a 82.365,13 euro con un trend costante negli anni successivi.
Il debito a fine 2019 risultava essere di 212.694,41 euro. La rateizzazione di una prima parte (60mila euro) è stata saldata interamente con lo scorso agosto 2020. La restante quota di debito sommata agli interessi di 27.676,82 euro ha portato il debito totale a 180.371,23 euro.
Una fattura di acconto 2020 di 19.886,32 euro è stata regolarmente saldata a luglio 2020.
Questi i dati attuali. Non è quindi corretto il dato del debito di 211mila euro talvolta indicato dai media.
Si sottolinea ulteriormente che il Santuario sta provvedendo a saldare quanto dovuto.
Cosa è accaduto?
In estrema sintesi. I rifiuti effettivamente prodotti dalle strutture che dipendono amministrativamente e canonicamente da Oropa sono riconducibili a precise tipologie: l’attività alberghiera esercitata direttamente dal Santuario; l’attività di gestione stessa del Santuario svolta dai 20 dipendenti; la presenza di 10 residenti in Santuario tra sacerdoti collegiali e Figlie di Maria.
Tali rifiuti vengono trattati e differenziati come avviene in tutte le famiglie e le attività nel Comune di Biella. Lo stesso accade da parte degli enti che a Oropa esercitano attività commerciali e di ristorazione.
È di evidenza comune che un enorme volume di rifiuti viene prodotto dalla fruizione indistinta e per sua natura incontrollata da parte di turisti, escursionisti e visitatori degli spazi aperti al pubblico dell’intera Conca di Oropa.
Ricordiamo che si stima che a Oropa ogni anno affluiscano almeno mezzo milione di persone.
Tali rifiuti finivano pressoché interamente e soprattutto in modo indifferenziato nei circa 100 cestini
posizionati nei chiostri ma anche in tutte le aree esterne (dalla “passeggiata dei Preti” al piazzale
Busancano, dalle Cappelle sino al Cimitero e oltre).
Tutta questa mole di rifiuti restava di fatto in capo al Santuario e lo restava per due volte.
Prima di tutto perché, nel doveroso intento di mantenere pulizia e decoro nell’intera area, Oropa ha
impegnato proprio personale dipendente soprattutto, ma non solo, in occasione dei fine settimana e delle giornate più affollate con un impegno stimato su base annua di almeno 700 ore di lavoro pari a circa 12mila euro di costi comprensivi di dotazioni e materiali.
Poi perché tali rifiuti, di fatto e inevitabilmente indifferenziati, non potevano che essere conferiti appunto nei “cassonetti marroni” del residuo indifferenziato, residuo che, come sappiamo, è giustamente colpito da un sistema tariffario teso a incentivare la differenziazione.
Questa situazione si è protratta sino alla fine del 2019 e – mentre Oropa richiedeva e attendeva un
intervento atto a parametrare correttamente la natura degli spazi pubblici di sua pertinenza e i rifiuti in essi prodotti – le bollette, di importo insostenibile per le finanze del Santuario, hanno via via generato il debito di cui sopra.
Gli Amministratori Delegati
Giancarlo Macchetto e Don Stefano Vaudano
Il Rettore
Don Michele Berchi