Con la fine di novembre si è concluso il mese della prevenzione del cancro alla prostata e, in generale, della salute maschile. Per celebrare questa ricorrenza, Gomitolorosa ha consegnato in tutta Italia gli scaldacollo nei colori blu e azzurro e spille fiocco azzurro, il colore rappresentativo di questa iniziativa, a pazienti e sanitari.
Martedì 30 novembre l’appuntamento ha toccato anche l’ospedale di Biella, dove la dottoressa Patrizia Tempia Valenta è referente aziendale all’interno di ASL Bi per Gomitolorosa. Coinvolte le strutture di Psicologia Clinica, Oncologia, Urologia e Radioterapia Oncologica, i cui medici hanno partecipato in un’ottica di sensibilizzazione verso la patologia.
Presenti anche Andrea Quaregna, segretario generale di Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, e la dottoressa Marisa Beltramo, coordinatore Day Hospital.
«Il lavoro a maglia come strumento terapeutico è un’attività tipica di Gomitolorosa, gli scaldacollo e le spille che abbiamo consegnato sono stati realizzati da pazienti in sala d’attesa durante i percorsi di cura – ha spiegato la dottoressa Tempia Valenta, responsabile della Psicologia Ospedaliera dell’ASL Bi –. Questa consegna, con la partecipazione dei nostri medici, ha quindi un valore simbolico rilevante».
Due pazienti presenti hanno raccontato la propria esperienza con il cancro della prostata e sottolineato la valenza della prevenzione. «Abbiamo percorso strade diverse, nel senso che uno di noi è stato sottoposto a intervento chirurgico mentre l’altro ha seguito una radioterapia – hanno sottolineato i signori G. e A. –. Entrambi, da guariti, possiamo però affermare che la prevenzione è l’aspetto più importante. È fondamentale fare approfondimenti e lo consigliamo a tutti gli uomini sopra i cinquant’anni di età».
A confermarlo è il dottor Stefano Zaramella, direttore dell’Urologia dell’ASL Bi: «Il concetto di prevenzione, ricerca e screening, quanto mai importante dopo le problematiche dovute alla pandemia Covid, deve ancora essere diffuso in maniera efficace tra la popolazione maschile. Superati i cinquant’anni di età è consigliabile rivolgersi al proprio Medico di Medicina Generale per chiedere di effettuare un dosaggio del PSA (antigene prostatico specifico, esame eseguito su un prelievo di sangue, ndr)».
Il dottor Francesco Montagnani, medico della Struttura Complessa di Oncologia ASL Bi, e il dottor Giuseppe Girelli, direttore facente funzione della Radioterapia Oncologica ASL Bi, hanno sottolineato che «in determinati casi i trattamenti radioterapici, associati a farmaci molecolari, hanno la stessa efficacia di un intervento chirurgico. Per il cancro alla prostata esistono terapie tra le più efficaci in assoluto che permettono al paziente di poter vivere in buone condizioni per molti anni».
Il dottor Francesco Leone, direttore della SC Oncologia, ha evidenziato come «la multidisciplinarietà sia un aspetto fondamentale nella cura di questa patologia, per elaborare una strategia condivisa tra gli specialisti e per fornire al paziente tutte le informazioni di cui questo necessita per definire consapevolmente un proprio percorso».