Salussola. Inizio lavori discarica d’amianto, la minoranza comunale insorge: “Amministrazione dormiente, è una presa in giro”

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A Salussola il gruppo consiliare “Salussola nel terzo millennio” è di nuovo sul piede di guerra nei confronti dell’Amministrazione Chioda. A ragione, vien da dire. Mentre infatti in Località Brianco iniziavano i lavori per la realizzazione della “discarica della discordia”, nessuno, dalle parti del Comune, si è degnato di levare un “lamento” o anche solo di sincerarsi di cosa stesse succedendo, dal momento che il presidente del Tar Piemonte aveva nel mentre adottato un provvedimento cautelare in senso contrario all’inizio lavori.

Ecco di seguito il comunicato stampa diffuso dai consiglieri di minoranza.

Pensavamo di aver toccato il fondo con il disdicevole silenzio dell’Amministrazione comunale di Salussola, davanti alla offerta di 700mila euro pervenuta da Acqua & Sole srl nel caso in cui i lavori della discarica fossero potuti partire “senza incontrare ulteriori ostacoli dal punto di vista amministrativo” e “nell’ipotesi in cui, in assenza di impugnazioni dell’autorizzazione, si possa procedere con speditezza ad allestire ed avviare la gestione della discarica”. E invece l’Amministrazione più contestata di sempre è riuscita a stupirci ancora per la propria incapacità ed incompetenza.

È fatto noto che la società ha dato l’avvio ai lavori venerdì 11 febbraio. È meno noto, ma evidente a chiunque ha occhi per vedere, che in realtà, al Brianco, dai primi di gennaio circolavano indaffarati uomini e mezzi. Insomma, che stesse per accadere qualcosa qui lo sapevano anche i sassi. Ci aspettavamo che la situazione fosse monitorata dal Comune, specialmente considerando che in più di una occasione il sindaco Manuela Chioda aveva promesso e garantito che avrebbero avuto “cura di mantenere alta la vigilanza e il controllo”.

E invece, per l’ennesima volta, siamo davanti a una promessa non mantenuta. Gli amministratori non si sono preoccupati di controllare cosa succedeva nel cantiere della discarica, nemmeno a fronte di un provvedimento cautelare urgente di cui hanno preso visione e, in cui si evidenzia che il Presidente del TAR Piemonte ha “ritenuto sussistente il requisito dell’estrema gravità e urgenza, alla luce del sopraggiunto inizio dei lavori”.

I provvedimenti cautelari sono strumenti predisposti al fine di evitare che si verifichi ai ricorrenti un danno tale da vanificare gli effetti dell’eventuale sentenza finale favorevole. Le pubbliche amministrazioni, in generale, hanno degli obblighi, in proposito. Salussola, al di là delle competenze, aveva certamente un obbligo morale.

Nonostante il decreto monocratico emesso martedì mattina, nei giorni di martedì mercoledì e giovedì molti cittadini sulla strada del Brianco hanno visto ancora operai al lavoro. Cosa stavano facendo? Qualcuno sarebbe dovuto andare a verificare, perché laddove fossero stati ancora al lavoro ci sarebbe stata una violazione grave dell’ordinanza del TAR.

A maggior ragione, chi aveva preso l’impegno di vigilare avrebbe dovuto farlo. Invece, nel momento in cui abbiamo chiesto notizie in Comune, si è innescato il gioco dello scarica barile. “Tocca alla Provincia”. E se la Provincia non si muove, chi è che li deve sollecitare? Alla fine, ad attaccarsi giovedì al telefono, sono stati i consiglieri di minoranza.

Che ci sia un corto circuito comunicativo tra Amministrazioni, nel 2022, è ridicolo; ci hanno semplicemente dormito sopra, lasciando passare tre giorni davanti a una misura cautelare urgente, su una questione che ha sollevato gli animi in paese, e per la quale avevano preso impegni, con una leggerezza disarmante.

Tutto questo suscita ancora una volta rabbia e frustrazione, perché indice di mancanza di rispetto per i cittadini e per le amministrazioni comunali vicine, che stanno spendendo decine di migliaia di euro su quattro ricorsi che alla fine dei conti tutelano proprio Salussola.

Avevano preso un impegno, che si chiama promessa se viene mantenuta, altrimenti è una bugia, o, peggio ancora, una vile presa in giro.

Il gruppo consiliare Salussola nel Terzo Millennio

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