Run To Feel Better. Tutti “finisher” i 39 tesserati che hanno corso la New York Marathon 2019

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È fatta, tutti i 39 tesserati Run to Feel Better hanno appeso al collo la medaglia da finisher alla
New York Marathon 2019. Michele Stefani con il suo progetto è riuscito, in meno di 1 anno, a far realizzare il sogno di partecipare e finire una delle più importanti maratone del mondo.

E i risultati dicono anche che 4 uomini hanno ottenuto un tempo minore-uguale alle 4h, e 4 donne
hanno ottenuto un tempo fra le 4h10’ e le 4h45’, che per dei “neofiti” della Maratona e della
corsa in generale, è un risultato più che eccellente.

Il progetto di Michele, oltre a cambiare la vita in meglio ai partecipanti, fa anche realizzare i loro
sogni! Tutti i risultati sono visibili al seguente link: https://www.nyrr.org/tcsnycmarathon/results/raceresults

Le dichiarazioni dei finisher

Michele Stefani: «Grandissima soddisfazione di avere portato tutti i ragazzi all’arrivo, la cosa più bella per me è stata condividere la felicità di tutti loro e condividere questa esperienza in un contesto speciale come New York, dove il coinvolgimento del pubblico è incredibile. Ora ci prepariamo per Verona il prossimo 17 Novembre, dove avremo quasi 70 tesserati che parteciperanno alla gara».

Antony Leonardo – wheelchair: «Questa è stata la mia seconda maratona, sempre a New York,
ancora nella Grande Mela, ma questa volta fatta senza accompagnatore… La tensione di questi giorni
è stata indescrivibile, ma sul ponte di Verrazzano c’ero, e allo sparo l’obiettivo era chiaro: arrivare a
Central Park! La maratona di New York non ha eguali, la gente è quel qualcosa che ti porta fino alla fine… Anche quest’ anno il loro “GO TONY GO” mi riecheggerà nelle orecchie per un po’! RTFB funziona e consiglio a tutti di mettersi in moto».

Federica Alberta: «Grandissima emozione alla partenza, è stata dura ma al traguardo ho pianto come una bambina anche se alla fine ci ho messo 25 min per fare due miglia causa crampi. Pensavo di riuscire a stare sulle 5h30 ma va bene così».

Serena Stefanuto: «Durissima, un percorso impegnativo, ma bellissima. I newyorkesi sono fantastici, non ti lasciano mai solo, c’è un’atmosfera incredibile. Da fare almeno una volta nella vita! Un grazie particolare ad Arianna che ieri mi ha sostenuta nei momenti di difficoltà per il ritorno di un problema fisico».

Antonella Pella: «Un’esperienza indimenticabile: bellissimo vedere i vari quartieri, la gente che incitava… Una festa incredibile che ci ha fatto arrivare tutti al traguardo. Una grande felicità di gruppo, Run To Feel Better è un’iniziativa di condivisione di lavoro per mesi e di emozioni fantastica. Per quanto mi riguarda, al diavolo i tempi: sono arrivata con Sara con cui ho condiviso tutta la gara. Alla fine ero stanca ma non esausta e mi sono divertita come una matta!»

Alfredo Rigamonti: «Un’esperienza che non si può spiegare con le parole… La maratona per i newyorchesi e una grandissima festa e lo è stato anche per me. Un grandissimo onore partecipare».

Gian Luca Fabris: «Era la mia prima maratona e averla fatta a New York l’ha resa un’esperienza  incredibile. È stata dura ma il supporto della gente mi ha aiutato moltissimo: mi hanno accompagnato al traguardo».

Marco Franceschini: «La maratona della Mela è veramente speciale. Milioni di persone sui lati della
strada per cantare, ballare e urlare il tuo nome… Dal ritiro pettorale a quando ti mettono la medaglia al collo, vivi dentro una favola… E il giorno dopo fatichi a capire se era tutto vero».

Christian La Porta: «È stato tutto spettacolare, alla partenza mille emozioni; dal viaggio per arrivare alla partenza, passando sul traghetto salutando “la signora di NY”, al primo botto in partenza, alle mille code…E poi parti e sul ponte sei rapito dalla skyline di NY, e incontri una specie di gara tra i 5 distretti “a chi fa più tifo e chi ti offre più cose” durante il percorso, mentre tutti ti incitano! Poi entri in Central Park e gli occhi diventano lucidi, poi vedi la Finish Line che attraversi con le lacrime… In un secondo ti passa la fatica e tutti gli sforzi e i problemi fisici di 11 mesi precedenti! A quel punto non vedi l’ora di abbracciare la tua famiglia e riempirla di baci…»

Rosanna Tufo: «È stata un’esperienza bellissima! Un clima fantastico, che è difficile raccontarlo, perché ce lo hanno descritto per un anno, Michele e i ragazzi RTFB.0, ma viverla è un’altra cosa! È stata una corsa in cui mi sono sentita da subito bene e primi 21 km sono volati. Ho provato la crisi del 37° km… ma grazie al Fede Barazzotto, con il quale ho corso quasi sempre, l’ho superata e tagliato la Finish Line! Durante la gara, nei momenti più difficili, ho pensato ai consigli di tutti, dello psicologo, di Michele, di Edo, e agli incoraggiamenti degli amici. Vorrei dire a tutti loro che sono stati fondamentali per questo obiettivo. Li ringrazierò per sempre per avermi aiutato a vivermela così, con leggerezza ma determinazione. Grazie davvero a tutti e soprattutto a Michele ovviamente! Quest’anno ho conosciuto tante persone che corrono perché amano la corsa o che hanno imparato ad apprezzarla, ma farlo per far correre gli altri, è un’altra storia!»

Andrea Goria: «In questi giorni che precedevano la maratona le emozioni era tantissime ma la
sensazione che prevaleva era quella della paura, visto il problema fisico che ho avuto nell’ultimo mese, e che mi ha fatto saltare una parte di preparazione importante. Il giorno della gara ero molto teso ma mi sono ripromesso di godermela fino alla fine, accettando quello che capitava o almeno provare a farlo… Al momento dell’inno sul Ponte di Verrazzano, sono saliti i brividi e l’adrenalina, poi ero abbastanza tranquillo, perché partivo insieme a Michele. Quindi l’ansia e la paura sono magicamente svanite! Finito il ponte sono cominciati i tifosi lungo le strade di Brooklyn, e vedere l’entusiasmo con cui ti accolgono e ti spingono in avanti ti azzera la mente. È bellissimo vederlo da fuori, ma viverlo è una cosa indescrivibile. Dal 13 miglio sono riapparsi i miei problemi fisici e un po’ il morale è sceso, ma ho trovato Federico e Rosanna lungo il percorso che mi hanno dato un ulteriore spinta. Michele che si era fermato ad aspettare Marco è riapparso e mi ha sostenuto ulteriormente fermandosi anche a massaggiarmi. Da lì in poi mi sono di nuovo caricato e goduto la festa fino al traguardo, dove è scappata anche qualche lacrimuccia. Ci tengo a ringraziare in modo particolare Michele per tutto quello che ha fatto, Edoardo per i lunedì di fatica, Roberto Greco per il supporto, tutti i miei compagni di squadra e, non per ultima, mia moglie! Consiglio a tutti di far parte della famiglia RTFB, perché ti regala emozioni indescrivibili».

c.s.

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