Ponderano si prepara alla ricorrenza del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

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«La violenza contro le donne è forse la violazione dei diritti umani più vergognosa. Essa non conosce confini né geografia, cultura o ricchezza. Fin tanto che continuerà, non potremo pretendere di aver compiuto dei reali progressi verso l’uguaglianza, lo sviluppo e la pace», affermò nel 1993 Kofi Annan, Segretario generale delle Nazioni Unite, nel contesto della Dichiarazione sull’eliminazione della violenza contro le donne.

Il 25 novembre ricorre la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, un evento di grande civiltà e sensibilità promosso dalle Nazioni Unite. Milioni di donne nel mondo sono vittime di violenze domestiche, schiavizzate all’interno di matrimoni forzati, comprate e vendute per alimentare il mercato della prostituzione, violentate come trofei di guerra, molestate sul luogo di lavoro, mutilate nell’intimità da pratiche obsolete.

Donne umiliate, maltrattate, lese nell’autostima o ancora ostacolate nel raggiungimento dell’indipendenza economica, per poter decidere liberamente e autonomamente della propria vita. E sempre più spesso a infliggere la violenza sono padri, mariti, compagni, amici o conoscenti.

«Questo 2020 è un anno particolarmente difficile a causa della pandemia in corso – afferma Ilaria Zaccaria, assessore alle Politiche di genere e presidente della Commissione Pari Opportunità -. Abbiamo infatti assistito ad una crescita inquietante del numero di segnalazioni di violenze domestiche durante il lockdown per l’emergenza coronavirus, lo si evince dall’indagine Istat della Regione Piemonte, che ha analizzato i dati per combattere la violenza di genere e lo stalking. L’istituto di statistica si è basato sulle chiamate arrivate al numero verde antiviolenza 1522 e sui servizi via chat. Ne è venuto fuori un dato preoccupante: nel periodo marzo-giugno di quest’anni, con le persone costrette a rimanere a casa, i casi di violenza domestica sono aumentati dell’80%. Ci tengo personalmente a sensibilizzare la comunità perché ognuno di noi si senta realmente responsabile denunciando e contrastando le forme di odio che colpiscono le donne».

L’assessore ricorda che oltre al numero 1522 (attivo 24 ore su 24), è possibile contattare anche un ulteriore numero verde attivo sul territorio: 800 266 233 è il recapito telefonico del Centro Antiviolenza (CAV) di Biella, dedicato alle donne vittime di violenza di genere. «Educare all’uguaglianza di genere può essere il primo e fondamentale passo per eliminare la violenza sulle donne», conclude Ilaria Zaccaria.

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