Pensavo fosse amore… invece era un Carroccio: volano gli stracci tra Delmastro e Corradino. Mentre Chiorino si fa bacchettare dal Miur

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Dall’arrivo di SARS-CoV-2 in Italia, la destra nostrana non ne ha detta, né fatta, una sola giusta. Oltre a spargere granaglie d’odio e di becero populismo infarcito di sovranismo, da quella parte politica è arrivato solo il nulla. Il vuoto pneumatico. Farneticazioni. Vaneggiamenti. Come dice qualcuno: “È fattuale!”

Da Roma ai territori, è stato un continuo susseguirsi di scivoloni, pessimi proclami, fake news, figuracce da Pierino di Alvaro Vitali, incidenti istituzionali e via così, verso altezze (o profondità…) siderali.

A Biella, ad esempio, la destra laniera litiga da mesi, come se l’Amministrazione comunale fosse un grande ring, buono solo per spartirsi poltrone e potere: all’angolo rosso, il sindaco Claudio Corradino; all’angolo blu l’onorevole Andrea Delmastro.

Con il secondo che, con cadenza alquanto sospetta, si produce, a piedi uniti, in pericolosissimi tackle scivolati, mirando ai garretti del primo cittadino. All’inizio si pensava che fosse un modo come un altro per fargli “sentire i tacchetti”.

Oggi, viene il dubbio che ci sia proprio la volontà di farlo cadere, il buon Re Claudio… Per fortuna sua, il sindaco di Biella ha un baricentro basso che gli permette di stare in piedi: accusa il colpo, ma non va giù. Ora, la domanda è: per quanto tempo ancora? La città, è chiaro a chiunque, non può permettersi il lusso di essere governata (o non governata?) da gente che si fa la guerra solo per affermare rapporti di forza.

Ci ha pensato Michele Mosca, segretario provinciale della Lega, a prendere le parti di Corradino: oltre a difenderne l’operato, e ci mancherebbe, in buona sostanza ha consigliato all’onorevole Fratello di guardare in casa propria.

A partire dal suo super assessore ai Lavori Pubblici, braveherat Davide Eugenio Zappalà, per poi salire al piano superiore, in Regione, dove l’altro super assessore, Elena Chiorino, continua a far parlare, male, di sé dalle parti del Ministero dell’Istruzione.

Dopo l’assenza ingiustificata al Tavolo regionale per la ripartenza della scuola, invece di chiedere scusa o, al limite, di tacere e aspettare che “passasse la nottata”, la Chiorino ha pensato bene di contrattaccare. Risultato? Nella giornata di ieri, sabato 26 luglio, a dimostrazione del fatto che nella Capitale c’è gente che lavora anche di sabato, da Viale di Trastevere è arrivata puntuale la replica. Piccata.

La riportiamo di seguito.

Con riferimento a quanto dichiarato dall’Assessore all’Istruzione della Regione Piemonte Elena Chiorino in merito ai voucher scuola, il Ministero dell’Istruzione ricorda che la Ministra Lucia Azzolina ha voluto che venissero stanziati, quest’anno, 236 mln di Fondi PON a favore delle famiglie degli alunni meno abbienti. Risorse che si sommano agli abituali fondi per il diritto allo studio e che saranno erogate direttamente alle scuole. Una “filiera corta” che aiuterà a raggiungere subito le famiglie.

Questi stanziamenti permetteranno l’acquisto di libri di testo scolastici, sia digitali che cartacei, dizionari, dispositivi digitali, materiali didattici per ragazzi con Bisogni Educativi Speciali (BES) o Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) da destinare, anche in comodato d’uso, alle studentesse e agli studenti che vivono in condizioni di svantaggio. 

In particolare per il Piemonte, alla scadenza del bando, chiuso il 23 luglio, risultano assegnati 9.103.529,37 euro, a favore di 328 scuole che hanno fatto richiesta. Fondi grazie ai quali verranno aiutati 26 mila fra studenti e studentesse e le loro famiglie.

E niente, non ce la fanno proprio. Va bene rispettare alla lettera il dogmatismo casalingo (“molti nemici, molto onore”), ma c’è sempre un limite:  si chiama decenza.

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