Partito Democratico. Paolo Furia, Segretario regionale: “Bisogna fare il possibile per evitare un nuovo lockdown”

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Riceviamo e pubblichiamo integralmente alcune riflessioni di Paolo Furia, Segretario regionale del Partito Democratico, in merito all’aumento di contagi da coronavirus in questi ultimi giorni.

Da alcuni ambienti si torna a segnalare il rischio di una seconda ondata di Covid-19. Purtroppo sembra essere nei numeri la tendenza ad un aumento di contagi in tutto il Nord Italia, anche se nei paesi europei limitrofi la situazione è anche peggiore.

Il rischio non va sottovalutato, tuttavia occorre segnalare:

1) il numero di tamponi che si sta effettuando è a regime, decisamente più alto rispetto alla Fase Uno, perciò si trovano più persone contagiate.

2) È altissimo il numero di asintomatici, per lo più giovani, tra i nuovi contagiati, persone di cui non si sarebbe saputo nulla se non fossero attive le misure di prevenzione in vigore.

3) La legge prevede distanziamenti, mascherine nei luoghi chiusi e protezioni speciali per le persone più a rischio di sviluppare sintomi gravi in caso di contagio, come gli anziani debilitati nelle case di riposo, misure che non erano a regime durante la Fase Uno.

4) Con tutti i limiti, oggi il Sistema Sanitario sembra maggiormente pronto a gestire una nuova ondata da Covid-19: ci sono più cure rispetto alla Fase Uno, ma anche più posti in terapia intensiva, reparti specializzati, e siamo in presenza di un rafforzamento del personale a disposizione, grazie alle risorse del Governo.

5) Ci sono progressi nella realizzazione di un vaccino presto disponibile, ma sono in ogni caso già presenti strumenti come il vaccino antinfluenzale, che sin dalle prossime settimane possono proteggere almeno le categorie più a rischio accelerando una eventuale diagnosi da Covid-19.

6) L’Italia sta affrontando le dolorose conseguenze dei due mesi di lockdown di primavera. Sulle conseguenze economiche non c’è neanche bisogno di insistere: dobbiamo però aggiungere altri tipi di effetto, come l’aumento di casi di sofferenza psicologica, di difficoltà familiari, di ritardi nel monitoraggio e nella diagnosi di altre patologie, il ridimensionamento dell’offerta accademica, le difficoltà del mondo della scuola e in particolare delle famiglie con maggiori problemi a connettersi.

Per tutte queste ragioni bisogna fare in modo che un nuovo lockdown non sia necessario. Certo è importante appellarsi alla responsabilità per gli individui nel seguire le regole di prevenzione, ma tocca allo Stato e alle Regioni migliorare la risposta pubblica ad una eventuale seconda ondata.

Ad esempio la Regione Lazio ha deciso di rendere obbligatorio il vaccino antinfluenzale per gli ultra sessantacinquenni: che sia un esempio da imitare?

A nulla servono allarmi ingiustificati o, al contrario, la sottovalutazione del problema. Con il Covid-19 non bisogna convivere: bisogna sconfiggerlo e nel frattempo gestirlo, possibilmente, senza provocare traumi alla società nel suo complesso.

Paolo Furia, Segretario regionale PD Piemonte

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