Oscurantismo in giunta regionale. Furia (PD) sulla pillola abortiva: “Piemonte, da patria del Risorgimento al nuovo Medioevo”

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Politicamente rivedibile, se non inadeguata, la giunta regionale guidata dal Presidente Alberto Cirio continua imperterrita a far parlare, male, di sé. Unica Regione del Paese ad adottare un’ordinanza per la misurazione della temperatura corporea a scuola (gli altri amministratori regionali o sono tutti pazzi o sono tutti incapaci…), se la vede impugnare dai ministri Lucia Azzolina (Istruzione) e Roberto Speranza (Salute) davanti al TAR Lazio.

Dalle slot machine, che a Cirio e alla sua giunta piacciono tanto (al punto da cercare di ampliare gli orari di gioco), fino alla becera propaganda contro la RU486, ovvero la pillola abortiva, dell’assessore Maurizio Marrone (Fratelli d’Italia, manco a dirlo…), passando per la pessima gestione delle RSU durante l’emergenza sanitaria da SARS-CoV-2.

Ciliegina sulla torta, la nostalgia dello stesso Alberto Cirio per la cultura del corpo attraverso la pratica sportiva che, a suo dire, sarebbe morta con la fine del Ventennio (ma dove vive quest’uomo?).

Il tutto a titolo esemplificativo, ché l’elenco completo sarebbe lungo e noioso.

Ecco quindi che la minoranza dem in Consiglio regionale si oppone con fermezza a questa visione oscurantista della società e della famiglia, che l’ineffabile propaganda di destra tenta in tutti i modi di inoculare nelle menti del suo elettorato.

Di seguito il comunicato stampa diffuso da Paolo Furia, segretario regionale del PD, che prende le mosse proprio da questa assurda campagna, quella contro la pillola abortiva, per sbandierare un ideale di famiglia che sta fuori dalla Storia. Una (re)interpretazione della realtà che mina alla radice la libertà di scelta delle donne, tentando addirittura di colpevolizzarle su un tema delicato come quello della gravidanza.

Sulla RU486 la Regione Piemonte sta giocando una partita che non ha nulla a che vedere con la tutela della salute delle donne. Sta invece perseguendo una propria battaglia ideologica volta a colpevolizzare le donne che si trovano in condizione di abortire.

Come se l’aborto fosse una specie di capriccio, che un Assessore regionale avrebbe il compito di correggere. 

Il mix costituito dalla nostalgia dello sport del ventennio fascista del Presidente Cirio, la campagna dell’Assessore Caucino “Allontanamento zero” contro i servizi sociali e le scelte in materia di pillola abortiva dell’Assessore Marrone offre la vera immagine della destra nera che governa questa Regione.

Una destra che agisce nel nome di un proprio ideale astratto di famiglia ed è lontana dalle famiglie; una destra che vuole dire alle donne cosa devono fare; una destra poco credibile sul piano amministrativo, che però pretende di spiegare alle famiglie e alle donne come devono vivere e cosa devono fare. 

Occorre un sussulto di dignità da parte dei Piemontesi: il Piemonte, patria illuminata del Risorgimento italiano, città operaia e resistente, non ha nulla a che vedere con questa guida medievale (con tutto il rispetto per il Medioevo).

Paolo Furia, Segretario Regionale del PD Piemonte

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