Il Santuario di Oropa mette un punto fermo dopo i tre anni di cammino che hanno portato alla V Centenaria Incoronazione della Madonna di Oropa di domenica 29 agosto, rendendo trasparente il bilancio che ha permesso di portare a compimento un evento epocale.
«Quando più di tre anni fa abbiamo cominciato il percorso che ci avrebbe portato all’Incoronazione, ancora non sapevamo quello che ci attendeva – commenta il rettore Don Michele Berchi -. Quando i nostri piani sono stati stravolti ci siamo resi conto che non potevamo essere noi a guidare gli eventi, ma dovevamo affidarci a Lei: è sempre stata Lei a condurci per mano fino a superare i nostri limiti e le nostre aspettative. Ci stavamo preparando ad accogliere 30mila persone il 30 agosto 2020, per poi accorgerci, con l’emergenza sanitaria in atto, che dovevamo cambiare rotta. Ed è stata la nostra Madre Celeste la stella che ci ha indicato il cammino, accompagnandoci in un percorso di crescita spirituale che ci ha aiutato a prendere coscienza di ciò che è davvero importante e a rinnovare il nostro sentimento di devozione».
Ogni incoronazione è avvenuta dopo gravi periodi di crisi, a partire dalla prima, in quel lontano 1620 in cui la Città di Biella si votò alla Madonna di Oropa per scampare a una grave pestilenza. Già allora la generosità popolare superò le aspettative e permise all’Amministrazione di fare fronte alle spese dell’Incoronazione, come riportano le cronache dell’epoca che citano, come esempio, la “poverella che donò il povero letticciuolo, eleggendosi di giacersi sopra la nuda paglia, non essendo valevole il Padre Predicatore a persuaderla altrimenti”.
LA GENEROSITÀ DEL TERRITORIO
Da più di due anni la Diocesi di Biella, in accordo con il Santuario d’Oropa, ha istituito un Comitato Economico per sostenere la V Centenaria Incoronazione. Grazie alla generosità di centinaia di donatori, con l’apporto di fondazioni e realtà produttive del territorio, è stato possibile sostenere il Santuario nel cammino di questi anni distinguendo con precisione l’impegno alla preparazione della V Centenaria Incoronazione dagli altri gravosi impegni del Santuario. Tra questi ultimi ricordiamo la storica opera di restauro e riapertura della Basilica Superiore e il permanente mantenimento di un articolato complesso monumentale posizionato in alta montagna.
Sono stati istituiti un apposito fondo sulla piattaforma della “Fondazione Italia per il dono”, e un fondo gestito dal “Comitato Economico” per conto della Diocesi. La generosità delle persone ha superato le aspettative: sul primo fondo sono stati raccolti circa 400mila Euro; piccole e grandi offerte accompagnate spesso da un’intenzione di preghiera, da una richiesta di affidamento alla Madonna. Inoltre, nel mese di giugno, è stata realizzata una colletta nelle parrocchie biellesi, con cui sono stati raccolti 30mila Euro: una conferma della gratitudine e della fiducia che da sempre il popolo biellese ha nei riguardi della Vergine. Alla generosità di molte centinaia di persone, si è aggiunto il sostegno di sponsor privati e di fondazioni che ha permesso di avere a disposizione un totale complessivo di 800mila euro.
Le tappe che hanno segnato il percorso degli ultimi tre anni hanno avuto ricadute importanti sul territorio e sulla comunità, con particolare attenzione ai giovani. Basti pensare al progetto “In Alto, a Casa”, l’iniziativa che dal 2018 vede i giovani e gli educatori coinvolti nella progettualità di un cammino condiviso per vivere in modo comunitario l’evento straordinario.
I PROGETTI DI IMPEGNO SOCIALE E DI SOLIDARIETÀ
L’Incoronazione, oltre a interessare l’intero territorio biellese, è andata ben al di là del solo gesto devozionale. Il cammino intrapreso ha coinvolto l’intera comunità in un’opera concreta di impegno sociale declinata nel tempo e nello spazio locale in numerose azioni volte il benessere della comunità.
La prima azione concreta è stata il pellegrinaggio in Terrasanta nel 2019 che ha coinvolto i giovani del Centro Missionario: un momento importante per cominciare il cammino ritornando alle origini della storia di Oropa e a Sant’Eusebio che diffuse in Piemonte la venerazione per Maria di Nazareth.
Il gesto di carità più importante sul territorio è stato il bando “Seminare comunità 2.0”, per contrastare e prevenire situazioni di disagio economico che interessano categorie sempre più ampie della popolazione biellese. Tre importanti realtà locali, Diocesi di Biella, Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e Banca Simetica hanno avviato due anni fa il bando “Seminare comunità 2.0” per stimolare la progettazione sociale in molteplici ambiti della collettività: nel campo del volontariato, della beneficenza e della filantropia.
In questo contesto, sempre nel 2019, è stato organizzato l’evento “Vitamina BI”: le realtà di bene disseminate in tutto il Biellese, associazioni, enti e imprese, si sono riunite in piazza Duomo per conoscersi, ritrovare speranza, creare nuove collaborazioni e progettare il futuro della nostra terra partendo proprio dalle molte energie che sono già presenti e attive.
Nel 2020, nella crisi generata dalla pandemia, i progetti non si sono fermati, anzi: è sbocciato uno spirito di solidarietà per portare aiuto a chi ne ha più bisogno affidandosi alla Madonna di Oropa. Nel mese di marzo 2020 la Diocesi di Biella ha rinnovato il voto secolare alla Vergine Bruna e ha devoluto la somma di 25mila euro per sostenere sia le attività e gli operatori dell’Ospedale di Biella per l’emergenza Coronavirus, sia i progetti delle Missioni biellesi tra le popolazioni più povere del mondo.
Per dare voce e continuità alle iniziative germogliate all’interno della comunità, la Diocesi di Biella ha dato vita a un progetto rivolto a piccole imprese, artigiani e famiglie in difficoltà. Un progetto di sostegno economico avviato attraverso il fondo di fraternità attivato tramite la Fondazione Operti, con il sostegno della Diocesi, di privati e di enti come CNA Biella, Confartigianato Biella e Unione Industriale Biellese. “Fratelli tutti” è un progetto di speranza e di comunità a dimensione generativa che sta concretamente aiutando le persone ad affrontare problemi come l’isolamento e la solitudine attraverso la cultura dell’ascolto e del dialogo.
LE CORONE E IL MANTO DELLA MISERICORDIA: PREGHIERE INTRECCIATE CON IL FILO DELLA SPERANZA
Sono 15mila i lacerti di stoffa ricevuti in Santuario da quando è stato lanciato il progetto, nel 2018. Ogni persona ha affidato alla Madonna un frammento della propria vita, ricordi di momenti di gioia, di dolore, accompagnandolo con un’intenzione di preghiera. I piccoli pezzi di tessuto, di composizione e provenienza diversa come abiti da sposa, lenzuola, tuta da lavoro, tovaglie, eccetera sono stati cuciti nel silenzio della preghiera dalle Monache del Monastero di Orta San Giulio e da un gruppo di volontarie biellesi. Il manto multicolore, che è stato donato alla Madonna insieme alla corona, porta ora sotto la Sua protezione migliaia di vite.
Il manto della Misericordia e le corone per la Madonna e il Bambino in filigrana d’oro, queste ultime realizzate dall’artista Luca Cavalca, sono due elementi indissolubili: è un filo unico quello che idealmente unisce le preghiere dei fedeli giunte insieme ai ritagli di stoffa alle invocazioni riportate sulla corona.
Il progetto delle corone è stato selezionato attraverso un concorso di idee bandito nel 2019 con l’Ufficio Nazionale dei Beni Culturali Ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana: all’ardua sfida di creare due corone in grado di esprimere il nostro tempo e la sensibilità contemporanea hanno risposto artisti da tutta Italia. Il progetto di Cavalca, selezionato dalla giuria, oltre a mettere la corona in stretta relazione con il manto della Misericordia, collega la tecnica della filigrana d’oro a quella della tessitura biellese.
La realizzazione della corona e del manto, che ha comportato un investimento complessivo di 80mila euro, consegnerà alle generazioni future due opere straordinarie, che in questi mesi hanno attirato al Santuario migliaia di pellegrini e suscitato l’attenzione delle televisioni nazionali, creando un richiamo mediatico senza precedenti.
L’opera donata alla Madonna è già entrata nella storia del fecondo dialogo di Oropa con gli artisti, che in 1600 anni di storia non si è mai interrotto: “Un dialogo non dettato solamente da circostanze storiche o da motivi funzionali, ma radicato nell’essenza stessa sia dell’esperienza religiosa che della creazione artistica”, come disse San Giovanni Paolo II nella sua Lettera agli artisti.
LE MUSICHE DELL’INCORONAZIONE: OLTRE 20 CONCERTI E 150 MUSICISTI COINVOLTI
Uno degli elementi che ha animato il cammino verso l’Incoronazione è stata la musica: elemento imprescindibile e costante in ogni incoronazione centenaria, a partire dal 1620. Le musiche che hanno accompagnato la liturgia dell’evento del 29 agosto sono state selezionate con un concorso di composizione musicale che è stato lanciato nel 2019 e che ha visto la partecipazione di numerosi compositori provenienti da ogni parte d’Italia. A risultarne vincitrici, sono state le musiche di Jefferson Curtaz, Fausto Fenice, Sandro Frola, Andrea Donati e Andrea Buonavitacola.
L’Incoronazione è stata l’occasione per avvicinare i giovani alla musica classica e alla musica sacra, attraverso una rassegna concertistica che ha coinvolto i talenti degli Istituti Superiori di Sudi Musicali (conservatori) del Piemonte e della Valle d’Aosta.
Oltre ai dieci concerti di musica da camera che hanno animato l’estate dell’Incoronazione, altrettanti sono stati gli appuntamenti con i cori e con musicisti professionisti che nell’ultimo biennio hanno segnato le tappe del percorso verso la cerimonia solenne.
Un percorso che ha portato circa 150 coristi e orchestrali ad eseguire le musiche selezionate attraverso il concorso di composizione musicale.
Un investimento di oltre 75mila euro che ha dato ai giovani artisti e musicisti, una delle categorie più colpite dalle pesanti restrizioni dovute alla pandemia, una straordinaria opportunità di crescita e un segno concreto di speranza per il futuro.
DISTANTI MA UNITI GRAZIE AI “SAGRATI” E ALLA TECNOLOGIA
In ogni incoronazione centenaria sono stati previsti apparati architettonici e scenografici in grado di sopraelevare la Sacra Effigie in modo che tutto il popolo dei devoti potesse vederla bene. Nell’Incoronazione del XXI secolo, è stato per mezzo della tecnologia digitale e del web che migliaia di persone hanno potuto seguire e partecipare all’evento.
Per superare i limiti delle misure di sicurezza imposti dalla pandemia, che hanno consentito solo a 1500 persone di partecipare all’evento in Santuario, è nato il progetto dei sagrati diffusi: sono state circa una trentina le parrocchie del biellese, a cui si è aggiunta quella di Fontainemore, che si sono adoperate, in sinergia con i comuni e con le associazioni locali, per allestire i maxischermi e vivere insieme la cerimonia solenne. Il momento dell’Incoronazione è stato così un gesto di affidamento collettivo, vissuto da circa 4.500 persone in seno alla propria comunità, un modo per riscoprire, nella sacralità di questo importante avvenimento storico, il gesto semplice di ritrovarsi in piazza, o in parrocchia, uniti, “Figli di una Regina”, come recita il claim dell’Incoronazione. Sono ancore vive nei nostri cuori le parole di Papa Francesco, che ha portato i suoi saluti durante l’Angelus, a cui è seguito il rito dell’Incoronazione alla presenza del legato pontificio, il cardinale Giovanni Battista Re.
La modalità con cui è stata organizzata e diffusa la cerimonia solenne, dettata dalle esigenze imposte dalla realtà, ha comportato una spesa complessiva di 300mila euro (di cui 37mila per l’allestimento dei sagrati) portando il Santuario e il territorio biellese in tutta Italia e in tutto il mondo, grazie a TV2000, dove l’evento è stato seguito da circa 150mila persone, e grazie alle dirette streaming sui canali del Santuario, dove sono state registrate circa 24mila visualizzazioni sul solo canale YouTube.
«A questi numeri, che rappresentano le voci di spesa principali, vanno aggiunti i costi relativi alla comunicazione, le consulenze avviate per l’attività di fundraising e le spese per le numerose attività culturali che sono state organizzate nel biennio 2019-2021. Il “saldo positivo” che ha permesso al “Comitato Economico” di poter devolvere in offerta al Santuario l’importo di 137mila euro, ci pone ora nella condizione di poter continuare il cammino intrapreso. – sottolinea l’amministratore delegato Giancarlo Macchetto -. L’investimento che è stato possibile effettuare grazie alla raccolta fondi e grazie alla sensibilità di tante persone, privati, aziende e fondazioni, ha permesso un vero e proprio rilancio del Santuario di Oropa e del territorio biellese su scala nazionale. L’attenzione mediatica suscitata dall’appuntamento centenario non ha eguali nella storia recente di Oropa: basti pensare allo speciale uscito sulla rivista “Bell’Italia”, all’ampio servizio pubblicato dal mensile “Luoghi dell’infinito”, ai servizi televisivi che ci sono stati dedicati dalla RAI, da TV2000 e da altre reti private, il cui valore in termini di comunicazione supera ampiamente gli investimenti effettuati. E’ importante utilizzare il termine “investimento” e non quello di “spesa” perché credo fermamente nel potenziale che Oropa può offrire come risorsa per lo sviluppo turistico del Biellese. La sfida ora è continuare a coltivare quanto abbiamo seminato in questi anni, affinché si aprano sempre più opportunità, in sinergia con le Istituzioni e le Fondazioni territoriali».
Grazie al cammino intrapreso con l’Incoronazione, il rapporto del Santuario con la gente si è intensificato. Migliaia di persone, anche a distanza, affidano quotidianamente alla Madonna di Oropa le proprie preghiere. Se i Santuari sono “cliniche dell’anima”, come li definì Papa Paolo VI, Oropa ha dimostrato di esserlo, non solo nel momento solenne dell’Incoronazione, ma nel percorso che portato fin qui la comunità biellese, che non ha mai smesso di guardare quella luce di speranza che è sempre rimasta accesa anche nei momenti più bui della pandemia.
Si ringraziano tutte le persone sinceramente legate ad Oropa che da sempre sostengono e amano il nostro Santuario.
Un grazie particolare alle fondazioni e alle imprese che hanno sostenuto la V Centenaria Incoronazione: Banca Sella; Fondazione Cassa di Risparmio di Biella; Fondazione Cassa di Risparmio di Torino; Franco Ferraris e famiglia; Fondazione Zegna; Francesco Ferraris e famiglia; Robilant Associati; Federica e Federico Buratti; Famiglia Gregorio Chiorino; Lanificio Vitale Barberis Canonico ; Famiglia Annibale Gamba; Armando, Riccardo e Massimo Gianolli – General Finance; Incas – SSI Schäfer Group; Gruppo Iren; Città di Biella; Acqua Lauretana; Paolo e Mylla Lavino; Marchi & Fildi spa ; Musso Vittorio e Vaglio Laurin Mariuccia; Rotary Club Biella – Vallemosso – Viverone; Famiglia Savio; Cecilia Schellino in memoria di Bruno; Vincenzo Serrani; Famiglia Zanon di Valgiurata; Innovest Properties; Alicanto SGR spa. ; Balossino Bevande Cossato; Banca Generali Private; Boglietti Gioielli; Valentina e Claudia Comella; Cordar Biella Servizi; Federmanager Biella; Madiva S.A.S.; Gabriele Mello Rella; Novalfa Group; Fratelli Piacenza spa ; Reggiani Lanificio spa Varallo Sesia; Nicolò Zumaglini; Sinflex; Tessilbiella; Tessitura Zanello; Cartotecnica Errebi.
c.s.