Oropa. Cala il sipario sulla mostra “Le pieghe dell’anima” di Daniele Basso, “tormentone” dell’estate 2022

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Domenica 18 settembre si è conclusa la mostra personale di Daniele Basso intitolata “Le pieghe dell’anima”, a cura di Irene Finiguerra. Le monumentali opere in acciaio dell’artista sono state messe in dialogo con la solennità del complesso monumentale del Santuario di Oropa, in un percorso espositivo e spirituale composto da nove installazioni.

In questi mesi, i visitatori hanno potuto compiere, attraverso il linguaggio dell’arte contemporanea, un metaforico viaggio all’interno di se stessi: dalla paura incarnata dal grottesco Boogyeman posto all’ingresso del Santuario, fino al coraggio rappresentato dalle ali di Ikaros, passando per il falco Achill, un omaggio alla montagna, la dignità regale del Re Leone e la bellezza della Venere di Milo.

«A conclusione di questa esposizione della mostra di Daniele Basso negli spazi del Santuario di Oropa, ribadisco ancor più quanto intuito all’inizio di questa “avventura” – dichiara Don Michele Berchi, rettore del Santuario di Oropa -. Siamo contenti di aver accolto una mostra laica che ha tracciato un percorso di ricerca e di apertura profondamente umane: dalla paura, rappresentata in modo ironico in tutta la sua infantile e grottesca imponenza, fino al desiderio di liberazione rappresentato dalle imponenti ed eroiche quanto impotenti ali di Icaro. Sono ancora più convinto di quanto sia appropriato che un luogo sacro come il Santuario di Oropa, abbracci ed accolga questo grido così umano che esprime un anelito di liberazione. Chi, più della Madonna di Oropa, conosce le nostre paure e i nostri, a volte, fallimentari e patetici tentativi di rialzarci con le nostre stesse mani? E chi meglio di Lei, aggiungo da fedele del Santuario, sa indicarci Suo figlio come unica vera Via per liberarci dalla paura? Ringrazio Daniele Basso per aver voluto esporre la sua prima Personale nel nostro territorio proprio qui ad Oropa».

Daniele Basso e Irene Finiguerra (foto Stefano Ceretti)

Il rettore ha espresso inoltre la sua soddisfazione anche in relazione ai numeri delle viste alla mostra: «Quella appena trascorsa per Oropa è stata un’estate straordinaria, caratterizzata da un importante incremento di presenze rispetto agli ultimi tre anni. L’interesse suscitato dalla mostra ha sicuramente contribuito a questo andamento positivo, come dimostra anche l’ampia partecipazione alle visite guidate organizzate dallo stesso artista e dalla curatrice dell’esposizione, raggiungendo le oltre 500 persone in 28 appuntamenti pubblici e privati».

«Sono davvero entusiasta di questa estate d’arte biellese – commenta l’artista Daniele Basso -. Sono grato a Irene Finiguerra per la curatela, ma soprattutto al rettore Don Michele Berchi per questa incredibile opportunità! Come ai molti partners che ci hanno supportato. La mostra ha effettivamente riscosso un’attenzione mediatica superiore alle attese, suscitando grande interesse e discussione in maniera trasversale su tutto il territorio e non solo. Complici certo le polemiche poi rivelatesi sterili sul piano dei contenuti, ma comunque straordinarie per la promozione dell’evento. Con una rassegna di oltre 140 uscite, la mostra è stata anche citata da Style del Corriere della Sera come imperdibile per l’estate 2022, coinvolgendo personaggi nazionale e internazionali come Vittorio Sgarbi e Don Tanzella Nitti (ordinario di Teologia Fondamentale alla Pontificia Università della Santa Croce a Roma). Un contributo contribuito positivo a questa esplosione di visite al Santuario di Oropa, che ha portato alla luce temi importanti sul piano sociale, culturale, spirituale e artistico… Oggi che il mondo fa nuovamente paura, è importante lanciare messaggi forti e concreti, anche attraverso l’arte, per non cedere allo sconforto ma continuare “volare oltre” le difficoltà con coraggio, fiducia e determinazione, da protagonisti nella costruzione del futuro che desideriamo!»

«La mostra ad Oropa che ho curato per Daniele Basso è stata una esperienza lavorativa, umana e artistica arricchente – considera Irene Finiguerra, curatrice dell’esposizione -. Portare l’arte contemporanea in uno spazio così amato dai biellesi, e non solo, è stata una sfida appassionante. L’attenzione e la sorpresa esternata dal pubblico rispetto alle opere mi ha progressivamente dato la consapevolezza di avere scosso gli animi, ma i visitatori che si sono lasciati guidare all’interno del percorso di lettura proposto dall’artista, hanno potuto volgere uno sguardo dentro di sé, compiendo un vero e proprio viaggio attraverso “le pieghe dell’anima”. Un grazie doveroso e ampio a Daniele, con cui collaboro da tempo, e al Rettore del Santuario Don Michele Berchi».

c.s.

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