Occhieppo Inf. La scuola dell’infanzia si aggiudica il premio del FAI “Ti racconto un posto”: quando i sogni dei bambini diventano realtà

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“Se io avessi una botteguccia fatta di una sola stanza vorrei mettermi a vendere sai cosa? La speranza”, così scriveva, in una sua poesia, Gianni Rodari. Ai bambini la speranza non manca (come la fantasia), e spesso ha una dimensione onirica, attiene alla sfera dei sogni. Che a volte diventano realtà. Lo sanno bene i piccoli allievi della scuola dell’infanzia di Occhieppo Inferiore. Un istituto diventato pubblico nel 2016 per volere dell’attuale sindaco, Monica Mosca, e della sua giunta. Un seme piantato ormai cinque anni fa: il progetto è partito in sordina con una sola sezione, oggi ne ha tre e ci sono le liste d’attesa per le nuove iscrizioni.

Ieri mattina, venerdì 28 maggio, bambini, educatrici e Amministrazione comunale hanno raccolto tutti insieme un nuovo, dolcissimo frutto del loro lavoro (erano presenti all’appuntamento anche il dirigente scolastico Aldo Ferdani e il parroco don Fabrizio Mombello).

La scuola è infatti stata premiata dal FAI come vincitrice del concorso “Ti racconto un posto”. Proprio come in una bella fiaba, il piccolo istituto di paese surclassa scuole di grandi centri e città d’arte: erano circa 1.400 in tutta Italia le scuole partecipanti al concorso.

Felicissima Monica Mosca«Il merito di questo grande risultato è della maestra Marina Scaramiglia, occhieppese, che ha coordinato il progetto con l’aiuto di Marco Maffeo e di Maria Teresa Moisio, e con la collaborazione di Carla Capellaro. Grazie a loro, i bambini hanno potuto conoscere e visitare quello che è diventato il loro luogo del cuore, la chiesa di San Clemente».

Monica Mosca

In effetti, sono stati proprio Marina Scaramiglia e Marco Maffeo (che per i bambini è Mago Feo) a stendere il progetto, poi diventato un powerpoint, che ha partecipato, e vinto, il concorso del FAI Scuola. Ma è stata la maestra Maria Teresa Moisio, ormai in pensione, a svelare ai piccoli allievi dell’asilo comunale la storia dell’antichissimo organo della chiesa di San Clemente. E proprio su quello si è concentrata la “ricerca” dei bambini.

«Siamo un team di persone che lavorano benissimo insieme, perché la pensiamo allo stesso modo – confida Marina Scaramiglia -. Ad esempio, abbiamo puntato sulla didattica a cielo aperto molto prima che arrivasse la pandemia, e questo approccio metodologico diventasse quasi un obbligo. Per noi è stata una scelta precisa, che ha lo scopo di sviluppare nei bambini un pensiero ecologico e avvicinarli ad un percorso di cittadinanza attiva».

La chiesa di San Clemente e il suo organo settecentesco sono stati raccontati dai bambini per il tramite di un personaggio di fantasia, Topo Clementino. Una “finzione letteraria” che testimoniando usi e costumi di un tempo andato, come le coltivazioni di noci, fave e canapa, ha fatto affezionare i “piccoli ciceroni” al loro lavoro, oltre, naturalmente, alla bellezza del luogo.

I bambini assistono (in streaming) alla premiazione

La chiesa romanica risale all’anno mille, gli splendi affreschi che impreziosiscono le pareti del coro sono datati intorno al ‘600 e sono opera del maestro novarese Daniele de Bosis; l’organo (storia nella storia) è arrivato a Occhieppo Inferiore all’inizio del ‘900 dalla chiesa di San Sebastiano (Biella). Stava per essere “rottamato”, e invece è stato salvato e riportato a nuova vita. Una bella seconda chance

Il pomologo Marco Maffeo ha consegnato alla sua bacheca Facebook il pensiero legato alla premiazione: “Una tranquilla mattinata che racconta mesi di lavoro. Succede che la Maestra Marina viene a conoscenza di un bando di FAI Scuola ‘Ti racconto un posto’ e me ne parla. Succede che facciamo Consiglio Docenti nella grande cucina della Cascina Bozzola: suggerisco di imperniare il lavoro sulla chiesetta di San Clemente, poco distante da qui e che ben conosco”.

“Succede – continua Mago Feo – che aderiscono all’idea, ben volentieri, la Maestra Maria Teresa (seppur in pensione) che negli anni ha spulciato tutti gli archivi e ne ha ricostruito la millenaria storia, la Maestra Carla ( in pensione anche lei) che crea il topo Clementino che vive lì e tra le altre cose coltiva fave, il Maestro Ettore che viene a suonare ’44 gatti’ e ‘Le tagliatelle di nonna Pina’ con l’organo Ramasco-Fagnani del 1786 (secondo organo più antico in Piemonte), e l’amico Max che ci dona circa una trentina di varietà di fave provenienti da tutto il mondo che i bimbi provvedono a seminare e coltivare. Succede che con tutto il lavoro svolto vinciamo noi, circa 1400 gli istituti partecipanti. E stamane la premiazione (ovviamente in “streaming”) nel piazzalino davanti alla chiesa”.

Come nella migliore tradizione, le fiabe hanno sempre un lieto fine.

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