Netflix invade Hollywood, il colosso dello streaming entra nel gotha delle major americane

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Fino a poco tempo fa, alla parola “Netflix” non potevamo fare a meno di pensare ad una serata casalinga, degli snack assortiti, un pc o un “portatile”, un divano per rilassarsi, PayPal alla mano e via… maratone su maratone di serie TV e saghe cinematografiche divorate senza trovare più la cognizione del tempo.

Ebbene, d’ora in poi, dovremo cambiare immagine nella nostra mente quando sentiremo il nome del colosso mondiale del web streaming, ormai entrato ufficialmente nella Motion Picture Association of America, l’associazione delle major della produzione cinematografica americana.

Con questo passo Netflix, sostenuto dalle ultime candidature all’Oscar, sono ben 10 per il film di Alfonso Cuaron, “Roma”, può tranquillamente considerarsi al pari di Disney, Warner e soci.

I “sintomi” di questo stesse per accadere erano nell’aria già da un po’, le produzioni targate Netflix aumentavano sia nel numero, che nella qualità. Tra i registi prodotti si può trovare anche il nome del maestro Martin Scorsese. La piattaforma stava diventando una sorta di “terra promessa” per i registi, più o meno conosciuti, che avevano progetti, troppo autoriali o troppo innovativi perché venissero prodotti dalle usuali case di produzione.

L’ingresso di Netflix nell’MPAA, non può che essere un nuovo punto di partenza per ciò che riguarda il mondo del cinema mondiale, nuovi orizzonti si prospettano davanti ad esso, anche se con qualche piccola nube. Nube rappresentata dalle sale cinematografiche stesse, che non vedono di buon occhio questa operazione, anzi, per alcuni forse è anche dannosa. A questo punto, sorge spontanea una domanda: e se più nessuno sceglierà le sale cinematografiche per vedere l’ultimo film di Spielberg o l’ultimo film sugli eroi Marvel? Un appassionato del cinema “vecchio stampo”, come può guardare un film d’autore come quelli di Roman Polanski, banalmente seduto in poltrona con del pop corn?

Verrebbe a mancare il romanticismo della penombra di una sala cinematografica… Un luogo quasi mistico, gremito di persone, ammaliate dalle immagini sullo schermo, che alla scena clou si lasciano andare ad un sospiro o a un sobbalzo di paura.

Effettivamente c’è il probabile rischio che tutta questa “poesia” possa svanire, ma se si prova a dare un’occhiata agli incassi delle sale statunitensi, ecco che questo timore non c’è più, dati i lauti incassi degli ultimi anni. Ormai i tempi sono cambiati, come le major cinematografiche, tanto che le stesse case di produzione dell’MPAA hanno sostenuto l’arrivo di Netflix nell’associazione. Ed è possibile che fra qualche tempo, ci sia spazio anche per Amazon e la sua Amazon Studios nella Motion Picture Association of America.

In fondo i prodromi ci sono tutti, data la fusione tra la Fox e la Disney e la conseguente riduzione dei componenti associati, senza contare che questo ha portato una perdita tra i 10 e i 12 milioni di quote all’anno. Un tempo il web era considerato il nemico, film e serie TV piratate, streaming illegale e altro ancora, ma adesso il vento pare essere cambiato: ora il web si è trasformato in un vento di innovazione, pronto a far gonfiare le vele del veliero cinema, ma per quanto e verso quali lidi?

Daniela Balestrero

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