Musicoterapia. Contributo biellese da parte di Francesca Crivelli nel libro del progetto “Pink positive”

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«La musica è connaturata alla nostra esperienza umana sin dalla vita prenatale, ed è indispensabile per lo sviluppo psichico dell’individuo, in particolare delle capacità comunicative e linguistiche», lo scrive Francesca Crivelli nel suo contributo al progetto “Pink positive”, dedicato alla musicoterapia.

La coordinatrice di ricerca clinica della Fondazione Tempia è stata coinvolta dalla casa farmaceutica Daiichi-Sankyo, impegnata in campo oncologico e cardiovascolare soprattutto sull’innovazione e la ricerca, che ha deciso di chiedere a un gruppo di esperte ed esperti un capitolo ciascuno di un libro che vuole essere di supporto alle pazienti in cura per un tumore.

Ci sono testi scritti da personalità in ambito medico, infermieristico, della nutrizione, della psicoterapia. Francesca Crivelli è stata coinvolta per la sua esperienza di coordinatrice del master di musicoterapia in oncologia e nelle cure palliative, un corso specialistico giunto alla sua quarta edizione e realizzato con la collaborazione dell’Associazione EchoArt di Genova.

È la stessa squadra che ha preparato un progetto per l’ospedale Gaslini del capoluogo ligure, finanziato dall’impresa sociale “Con i bambini” che si rivolge non solo ai piccoli pazienti e alle loro famiglie ma anche allo staff del centro clinico, perché trovino un supporto alle loro terapie e un sollievo alle tensioni del lavoro quotidiano.

«Sono stata molto onorata di poter partecipare a questa iniziativa – afferma Francesca Crivelli (foto qui sopra) perché si tratta di un progetto che incontra un bisogno ancora non soddisfatto dei pazienti oncologici e di chi se ne prende cura, un’esigenza non meno cruciale di quella terapeutica: poter fruire di un’informazione chiara e affidabile per riuscire ad affrontare meglio i vari aspetti della quotidianità dopo la diagnosi di cancro e durante il percorso di cura. Inoltre questa collaborazione con Daiichi-Sankyo costituisce anche un riconoscimento del nostro pluriennale lavoro nell’ambito musicoterapico, utile per provare a far emergere dall’ombra questa disciplina».

Il libro è a disposizione sul sito web dedicato www.pinkpositive.it: può essere scaricato gratuitamente l’intero volume in formato digitale così come i singoli capitoli che comunque possono essere letti direttamente dalle pagine del sito stesso.

Il progetto è in evoluzione e vedrà a breve aggiungersi altri contributi multimediali progettati sempre in collaborazione con la Fondazione Tempia. «Sono legati – si legge nella presentazione dell’iniziativa – da un preciso filo conduttore: la speranza, ovvero la gestione del presente e della malattia nell’ottica del futuro, dell’oltre e dopo il cancro. Dal momento della diagnosi, tutte le risorse interiori e l’attenzione delle pazienti sono di solito concentrate sulla guarigione fisica e clinica, orientate ad affrontare i trattamenti farmacologici o chirurgici, ma i risultati richiedono tempo, spesso diversi anni, e nel mezzo ci sono la routine quotidiana, sociale e lavorativa, così come i progetti per il futuro. Ecco quindi che aspetti diversi e troppo spesso trascurati nelle prime fasi, come ad esempio l’elaborazione del trauma personale e familiare, riemergono in tutta la loro forza e necessità, nel percorso di cura».

È il concetto, caro al Fondo Edo Tempia, del curare la persona e non soltanto la malattia. Non a caso da anni la musicoterapia è tra le attività che l’Associazione mette gratuitamente a disposizione dei pazienti. I laboratori sono seguiti da Guido Antoniotti e non si sono fermati nemmeno con le porte chiuse dall’emergenza coronavirus: Antoniotti ha offerto contributi video nati per il progetto “Uniti in rete” e ancora a disposizione sul canale YouTube del Fondo.

c.s.

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