Minori. Favero (PD) scrive a Cirio e Caucino per la Legge regionale “Allontanamento Zero”

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Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato stampa diffuso dalla Segreteria provinciale del Partito Democratico. Si tratta di una lettera aperta firmata da Nicoletta Favero, ex senatrice biellese del PD, sulla Leggere regionale denominata “Allontanamento Zero”, proposta da Chiara Caucino, assessore regionale alla Politiche della Famiglia, dei Bambini e della Casa, Sociale, Pari Opportunità.

Se “il dubbio è l’inizio della sapienza” e “il miglior modo per risolvere un problema è poterlo scomporre nelle più semplici parti”, come affermava il filosofo Cartesio, mi chiedo come l’Assessora Caucino, con delega al Welfare in Regione Piemonte da giugno scorso, possa non esser assalita da qualche ragionevole dubbio in merito alla Legge denominata “Allontanamento Zero” da lei fortemente voluta, a risorse invariate, e che inizia l’iter di discussione in Regione il 13 gennaio. 

La delicatezza delle problematiche inerenti minori e famiglie e un mondo che ruota loro intorno fatto di una miriade di professionisti (operatori socio assistenziali, sanitari, educativi, amministratori, magistrati e avvocati, psicologi e formatori, universitari e sindacalisti e non ultimi volontari e forze dell’ordine) presupporrebbe prudenza nell’ingranare le marce e proporre una legge da parte di un legislatore, tenuto conto che proprio da autorevoli rappresentanti di quei mondi ormai non solo in Piemonte si stanno evidenziando pesanti perplessità, oltre a quelle di tanti politici anche della maggioranza in Regione.

I dati facilmente reperibili sulla situazione relativa a affidi e adozioni, l’evidenza scientifica rappresentata da molti docenti di diverse Università italiane e ben riportata dai media, ci offrono una narrazione ben diversa da quella pervicacemente portata avanti dall’Assessora, appoggiata dal Presidente Cirio. E non si tratta solo di ignorare, di non partire dal punto di vista di chi dev’essere prioritariamente tutelato con ampie garanzie sopra tutto e tutti, cioè il minore; non si tratta solo di non entrare come un elefante in un negozio di cristalleria, si tratta anche di non denigrare un modello di sostegno a minori e famiglie in difficoltà, di cui mi sento orgogliosa, costruito in tanti anni in questa Regione da svariati attori. 

Lo chiedo con rispetto al Presidente Cirio e all’Assessora Caucino, ma con la determinazione che deriva anche da età ed esperienza, chiedo loro di fermarsi e di ascoltare, chiedo loro di ricordare di partire sempre dai Minori, curando il loro interesse, di non partire da ipotetiche bandierine da sventolare e piantare. Partire dai Minori io non l’ho enunciato, l’ho vissuto per decenni come maestra, nel quinquennio come Assessora all’Educazione e Politiche Sociali nel Comune di Biella, avevo diverse tutele anche di minori, e come Parlamentare nei recenti cinque anni in Senato.

Nicoletta Favero

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