Mense scolastiche. La dirigente dell’I.C. Biella 3 Emanuela Verzella: “Slittamento al 28 settembre? Nessun accordo, decisione subita”

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In un momento difficile come questo, la ripartenza della scuola è diventata a buon diritto una delle priorità del governo Conte e del Paese. Mancano davvero pochi giorni alla prima campanella dell’era Covid, anche se qualche istituto, anche a Biella, riaprirà con qualche giorno di ritardo.

Anche se giocoforza l’incertezza è diffusa e strisciante, ma macchina si è rimessa in moto da mesi per garantire agli studenti e alle famiglie un ritorno nelle aule il più sicuro possibile.

Negli ultimi giorni, a Biella, tiene banco il problema mense con una parte della minoranza consiliare, composta da PD e Biella al Centro, che ha depositato due diverse interrogazioni per capire quali siano i motivi dello slittamento al 28 settembre del dies a quo per l’erogazione del servizio da parte della società Compass Group, attuale gestore.

L’assessore Gabriella Bessone, che per la ripartenza della scuola si è prodigata molto (sarebbe disonesto da parte nostra non riconoscerglielo), ha fornito a mezzo stampa la sua versione dei fatti, parlando di decisione presa in accordo con le scuole.

Evidentemente non è proprio così. Ne è testimonianza la missiva che abbiamo ricevuto questa mattina a firma di Emanuela Verzella dirigente dell’Istituto comprensivo Biella 3 e di Enzo Papetti, presidente del Consiglio d’istituto.

La riportiamo integralmente qui di seguito.

In merito alle notizie apparse ieri sul alcuni organi di stampa locali al riguardo della partenza del servizio di mensa scolastica presso le scuole di Biella, che si riporta “…è stato deciso di comune accordo con i Dirigenti Scolastici di Biella”, in qualità di Dirigente Scolastico e di Presidente del Consiglio di Istituto dell’Istituto Comprensivo Biella 3 di cui fanno parte le scuole Cerruti, Don Sturzo, Villaggio Sportivo, Collodi, Fermi-Borgonuovo, Villaggio Lamarmora, Marconi e Salvemini, vogliamo precisare che tutti nostri plessi interessati sono perfettamente adeguati e pronti ad ospitare il servizio mensa, che è sempre stato erogato dal primo giorno di scuola e che la nostra DS Emanuela Verzella era ed è contraria a questa decisione.

Oltremodo era già stato da noi comunicato ai genitori la partenza a pieno regime della scuola il 14 settembre ed ora a 5 giorni dall’inizio, i genitori vengono a conoscenza che debbono gestire i bambini anche nei pomeriggi per i primi 14 giorni di scuola, con tutti i comprensibili problemi conseguenti a questa decisione. La disposizione quindi è stata da noi subita, per uniformità con gli Istituti, anche se eravamo e siamo pienamente contrari.

La società Compass Group che gestisce il servizio a Biella (161 milioni di fatturato, 3.437 dipendenti in Italia, 336 clienti attivi in Italia e 24 milioni di pasti erogati all’anno – come recita l’homepage del loro sito) da quando è stata emanata la normativa nazionale (da due mesi circa) non è stata in grado di adeguare il proprio servizio a Biella per distribuire i pasti monodose, che sarebbero i più sicuri da ogni punto di vista e che per questo sono richiesti da tutti i Dirigenti scolastici, la nostra compresa, per evitare doppi e tripli turni e commistioni tra classi.

Ora, grazie ad una decisione della Regione che ammette lo “scodellamento” la società attuerebbe questo metodo, ma dal 28 settembre.

Crediamo che l’Amministrazione comunale dovrebbe essere ferma e decisa a far rispettare a Compass la scadenza del 14 settembre per la fornitura del pasto monodose, come decretato dal Ministero mesi fa, almeno per le scuole che vogliono dare il servizio completo da subito.

Emanuela Verzella – Enzo Papetti

 

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