LILT Biella. Bilancio attività 2020: numeri importanti nonostante la pandemia e i lockdown

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Sono 8.230 gli accessi agli ambulatori di Spazio LILT nel 2020 distribuiti tra quelli di prevenzione, diagnosi precoce e riabilitazione. Così come sono 189 i malati terminali accolti all’Hospice di Biella.

La pandemia non ha fermato LILT Biella e, nonostante la chiusura di tutti gli ambulatori di Spazio LILT durante il lockdown nazionale, medici, psicologi, dietisti, chinesiologi, infermieri e personale socio assistenziale hanno proseguito ad impegnarsi quotidianamente per combattere a 360° contro i tumori.

Il risultato ottenuto è un incremento, a parte appunto nei mesi di chiusura forzata, di quasi tutti i servizi erogati rispetto al 2019. Tra le attività emergono i dati relativi al nuovo servizio di attività fisica adattata: sono 331 gli accessi alle Palestre della Salute di Spazio LILT che hanno accolto, a fianco delle attività di esercizio fisico adattato, questa nuova tipologia di attività fisica volta a prevenire le malattie oncologiche e tutte le altre tipologie di malattie cronico-degenerative.

«L’Attività fisica adattata – commenta Mauro Valentini, presidente di LILT Biella – risponde alle crescenti richieste dei concittadini in termini di salute, sempre più concepita come stato di benessere generale da perseguire attraverso azioni ed attività che migliorano la vita. L’attività fisica adattata può garantire la giusta dose di movimento a tutte le persone, compresi i soggetti “fragili” come le persone anziane e coloro i quali sono affetti da patologie croniche e, di conseguenza, innalzare la qualità della loro vita».

Per quanto riguarda invece le attività dell’Hospice, che LILT Biella gestisce in convenzione con l’ASL di Biella, non solo non si sono mai fermate ma, in Piemonte, l’Hospice di Biella è stato uno dei pochi che ha proseguito, in accordo con la direzione sanitaria dell’ASL, ad accogliere anche durante i vari lockdown i famigliari dei malati, seppur con alcune limitazioni.

«Non abbiamo mai voluto venire meno alla nostra mission – spiega Valentini – che non è solo quella di dare dignità al malato terminale sino al suo ultimo respiro, ma anche di accogliere e sostenere la sua famiglia in un momento di grande fragilità come il fine della vita di un proprio caro. Ovviamente, per farlo, abbiamo dovuto garantire tutti gli standard di sicurezza (per esempio, i pazienti che abbiamo accolto dovevano essere negativi al COVID-19), ma credo che ne sia valsa davvero la pena e che abbiamo davvero fatto la differenza in una situazione in cui purtroppo quest’anno troppe persone sono decedute lontane dai propri affetti più cari».

«E, comunque, ci siamo sempre stati per tutti – prosegue il presidente di LILT Biella -. Durante la quarantena forzata abbiamo spostato buona parte della nostra attività online, concentrandoci sull’informazione ai corretti stili di vita, così importanti per evitare 1 tumore su 3 e, allo stesso tempo, fornendo supporto psicologico alle persone malate di cancro e a tutti coloro che ci chiedevano aiuto in quello che per molti è stato un periodo davvero buio».

Ma quale sarà il futuro? Nonostante l’epidemia non ancora debellata, LILT Biella guarda, ancora una volta, alla sua mission di associazione impegnata a sconfiggere i tumori. «Noi vogliamo un mondo senza cancro – conclude Valentini – e siamo convinti che la prevenzione sia oggi la migliore arma per sconfiggerlo. Per questo motivo in questo anno appena iniziato ci spenderemo per lavorare con ancora più forza per informare e sensibilizzare i nostri concittadini sull’importanza che i corretti stili di vita hanno per prevenire non solo i tumori ma tutte le malattie cronico-degenerative. Alimentazione, attività fisica, disassuefazione dal fumo saranno i grandi temi che ci vedranno lavorare in prima linea e in sinergia con tutto il territorio. Perché siamo convinti che fare prevenzione sia un gioco di squadra e che oggi ancora di più che nel passato sia necessario giocare d’anticipo».

c.s.

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