Lettere alla redazione. Barazzetto, in buio… veritas! Dal 20 marzo si attende sostituzione della luce di un lampione: “Meglio Cavicchioli!”

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Magari non erano mostri di simpatia, ma quelli che c’erano prima (si legga giunta Cavicchioli) la lampadina di un lampione la cambiavano in 24ore. Non lo diciamo noi, ma il lettore che ha scritto a noi e a tutti gli altri giornali locali. Sarà curioso vedere chi, tra i media biellesi, gli darà spazio.

Ora, al Barazzetto, i residenti in loco (nei pressi del lampione fulminato) attendono dal 20 di marzo… Sarà che con l’illuminazione artificiale le foto non vengono granché bene? Sindaco e assessori di volta in volta competenti preferiscono farsi immortalare con la luce naturale, evidentemente.

Tant’è. Siamo in fase di plenilunio…

Meglio lasciare la parola a chi ci scrive. Buona lettura!

C’era una volta una famiglia media con una bella casa, tutto procedeva bene, anche se non c’era la piena soddisfazione. Così un giorno moglie e marito decisero di provare a migliorare la propria condizione sociale per avere maggiori occasioni e magari anche impieghi più redditizi.

Iniziarono a frequentare locali alla moda, fecero il possibile per avvicinare persone influenti e famose e riuscirono ad avere i primi buoni contatti. Però non era facile essere al passo con il bel mondo, per poter intensificare le frequentazioni cominciarono a tralasciare i loro compiti.

Ad un certo punto, utilizzando una buona parte dei loro risparmi, decisero di andare in vacanza in una località esotica dove sarebbero andate alcune delle persone con cui volevano diventare amici. A casa c’era però un problema, le tubature cominciavano a perdere acqua.

A quel punto bisognava scegliere se andare in ferie o chiamare l’idraulico. Scelsero la prima opzione, era molto più importante raggiungere i loro forse futuri amici. Partirono e riuscirono nell’intento di entrare nel gruppo elitario.

Intanto, però, l’acqua in casa aveva continuato a fare danni. Al rientro dalla trasferta, la famigliola felice, decise di invitare i nuovi amici a casa per una cena, per mettersi ulteriormente in mostra. Raggiunsero tutti insieme l’abitazione.

Naturalmente, neppure avevano chiuso la valvola per evitare che l’acqua continuasse a passare nei tubi rotti, arrivati a destinazione trovarono ingenti danni. Gli amici importanti se ne andarono subito e fu l’ultima volta che li videro.

Se a questa storiella sostituissimo la famiglia con l’Amministrazione comunale di Biella, la casa con la città, e gli amici da conquistare con i vari enti, associazioni, personaggi famosi, eccetera, avremmo il quadro di ciò che accade in città.

Un sindaco non si deve solo occupare di sistemare le strade e far funzionare gli uffici ed è giusto che crei occasioni, ammesso che lo siano, per far emergere e crescere la città. Certo, stando alle dichiarazioni, dovremmo già essere famosi in tutto il mondo e avere più turisti di Roma, ma chissà, magari arriveranno.

Ma cosa succederà in città quando e se arriveranno investitori e viaggiatori?

Le proteste e le istanze dei cittadini vengono bollate come insignificanti da alcune affermazioni arroganti dei componenti della giunta. Al Barazzetto dal 20 marzo si chiede la sostituzione di una lampadina di un lampione e tutto rimane lettera morta, solo la scusa che il servizio è stato appena appaltato.

Si tratta dell’ultimo problema di Biella, ma se non riescono a sostituire una lampadina, cosa faranno per tutto il resto. L’Amministrazione precedente non ha certo brillato, basta vedere il risultato elettorale, forse fin troppo generoso, ma in 24 ore una lampadina a un lampione riusciva a sostituirla.

Che dire dell’organico aumentato della polizia municipale che non ha mai una pattuglia libera? A forza di tralasciare la città, quando arriveranno gli “amici” a visitarci scapperanno via…

Lettera firmata

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