Le fusa del gatto, un piccolo mistero: non esiste un organo specifico per la loro produzione

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Le fusa sono un importante meccanismo attraverso cui il gatto può esprimere le proprie emozioni sia positive come affetto, contentezza e benessere, che negative come disagio, nervosismo e inquietudine.

La loro funzione originale è la comunicazione tra la madre e il gattino. Quest’ultimo, infatti, non potendo miagolare e mangiare contemporaneamente, fa le fusa durante l’allattamento per comunicare alla mamma che tutto sta procedendo bene e che sta mangiando a sufficienza.

Durante la suzione, i micini effettuano anche un caratteristico movimento alternato delle zampe anteriori che serve per facilitare la fuoriuscita del latte dalla mammella. Questo comportamento è osservabile anche nei gatti adulti quando fanno la cosiddetta “pasta”: in questi casi non più per fini nutrizionali ma come segno di serenità e appagamento.

Diversamente da quanto molti credono, i gatti non fanno le fusa solo quando sono contenti o stanno bene ma anche quando sono stressati o vivono situazioni di disagio o addirittura quando sono malati o prossimi alla morte.

Infatti i gatti, mentre fanno le fusa, liberano endorfine, sostanze prodotte dal cervello che hanno proprietà tranquillizzanti molto simili a quelle della morfina e dell’oppio: queste sostanze aiutano i nostri amici a sopportare meglio il dolore e la sofferenza e a ridurre lo stress.

Il modo in cui si formano le fusa è ancora un piccolo mistero perché non esiste un organo specifico adibito alla produzione di questo suono. L’ipotesi più accreditata è quella che le fusa siano originate dalle corde vocali e dai muscoli della laringe che si dilatano e contraggono producendo piccole vibrazioni.

Altre teorie ipotizzano una compartecipazione del diaframma e altre ancora sostengono che le vibrazioni si formino nella cassa toracica in seguito a turbolenze del sangue all’interno della vena cava. Qualunque sia la loro origine le fusa hanno sicuramente un effetto benefico non solo per i gatti ma anche per l’uomo.

È stato dimostrato infatti che le basse frequenze con cui vengono emesse, dai 25 ai 50 hz, hanno effetto rilassante sui nervi e favoriscano la produzione da parte del cervello di serotonina, l’ormone del buon umore.

Sembrerebbe anche che abbiano potere regolarizzante il battito cardiaco e mantengano la pressione sanguigna entro valori normali. In definitiva la presenza di un gatto può sicuramente migliorare il benessere fisico e psichico di una persona ed è per questo che i gatti hanno un ruolo molto importante nella pet-therapy.

Manuela Bovolenta

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