L’assessore regionale all’Istruzione Chiorino spara contro il ministro Azzolina, ma fa ancora cilecca

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Almeno ha avuto l’accortezza, meglio, la decenza, di non mandarci il comunicato stampa comparso ieri sulla testata online amica. Il solito testo bilioso, gravido di livore e luoghi comuni, con il quale l’ineffabile assessore regionale al Lavoro, all’Istruzione e altro, Elena Chiorino, vomita risentimento nei confronti del ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina.

Nel mirino c’è sempre la stessa “figura”, ma è la mira a difettare. Non proprio un cecchino, Chiorino. O le cartucce sono a salve. Risultato? La solita figuraccia: i colpi sibilano ai lati del bersaglio grosso dando l’illusione di averlo colpito, ma non vanno mai a segno, perdendosi nell’infinito nulla della politicuccia da pollaio…

Però all’assessore Chiorino dobbiamo riconoscere il coraggio. Sì, perché ci vuole del gran coraggio, e una faccia tosta da competizione, oltre alla solita malafede istituzionale, per lagnarsi di non essere ascoltati quando si aveva la possibilità di fare le proprie rimostranze direttamente al ministro in persona. Se solo ci si fosse presentati, al Tavolo regionale per la ripartenza della scuola che si è riunito a Torino sabato 18 luglio scorso.

Ma l’assessore Chiorino era contumace. Disinteressandosi del “problema scuola” che oggi le sta tanto a cuore, ha preferito partecipare al tour, molto più rilassante e conviviale, delle caserme biellesi in compagnia dei suoi colleghi di partito. C’era da ringraziare i Carabinieri (e ci mancherebbe, ci associamo anche noi, per l’ennesima volta, alle benemerenze!) per il loro validissimo servizio alla collettività durante l’emergenza Covid.

Sta di fatto che ieri, “scudandosi” nel cono d’ombra prodotto dai colleghi assessori di altre Regioni e accampando “malumori bipartisan”, Elena Chiorino, tuona contro il ministro dell’Istruzione, notoriamente una donna sorda alle istanze e alle rimostranze dei territori, un Caterpillar che tira dritto per la sua strada, come certe ruspe (non vi viene in mente nulla?) che con i loro cinici cingoli passino sul cadavere inerte della Scuola, pur di spianare la strade alle proprie mire di potere personale…

La vera domanda è questa: l’assessore Chiorino si è accorta (qualcuno si sarà pur preso la briga di riferirglielo, no?) che i Tavoli regioni per la ripartenza della scuola non solo sono già stati attivati, ma si sono addirittura già riuniti, anche se lei aveva di meglio da fare? Saprà che le Regioni sono state convocate, come ci ha confermato stamane lo stesso ministro Azzolina?

Sì, lo sa benissimo, ma fa finta di non saperlo. E dire che qualcuno dei suoi, mesi fa, a Montecitorio, sbraitò e sputacchiò più o meno la stessa supercazzola all’indirizzo del ministro Di Maio (non certo una cima, per carità). Ma la consegna è sempre quella: contro il nemico si può fare. Vale tutto.

A beneficio di lettrici e lettori, ecco di seguito il meraviglioso comunicato stampa che l’ex sindaco di Ponderano NON ci ha inviato.

Nessuna risposta alle tante perplessità sollevate in questi mesi sulla gestione della scuola in tempo di Covid e, soprattutto, nessuna certezza sulle regole per la riapertura ormai prossima. Di linee guida ufficiali per le modalità operative di rientro, poi, nemmeno l’ombra. Così come restano tutte le incognite riguardo ai numeri del personale scolastico e ai criteri che verranno utilizzati. A giudicare dai fatti pare proprio che il Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, non reputi le Regioni interlocutori fondamentali, concedendosi il lusso – si fa per dire – addirittura di «snobbarle».

Ma i malumori bipartisan aumentano sempre di più e sono emersi, più o meno velatamente, anche durante l’ultima riunione della IX Commissione, dove diversi assessori regionali hanno espresso, per usare un eufemismo, perplessità – ma soprattutto preoccupazione – sull’attuale gestione, considerando che al 14 settembre, giorno in cui è previsto il primo suono di campanella, manca poco più di un mese e mezzo. Le Regioni, quindi, non intendono restare a guardare. E hanno inviato l’ennesima lettera al Ministro per chiedere, una volta per tutte, un momento di confronto e, soprattutto, risposte certe e concrete.

«Evidenziamo, in particolare, – scrivono – che, considerato che mancano ormai poche settimane all’inizio delle attività didattiche, non è più procrastinabile la necessità di avere garanzie di certezza riguardo a risorse, organico e tempistica».

Già, perché i problemi non sono pochi. E nemmeno di poco conto: innanzitutto le Regioni chiedono il reintegro immediato dei 1.090 docenti sui posti comuni per riportare il contingente per il 2020-2021 ai livelli dell’attuale anno scolastico, insieme alla garanzia del mantenimento anche per il prossimo anno dell’attuale numero di autonomie scolastiche, eliminando in via temporanea l’automatismo del dimensionamento.

Non mancano le criticità finanziarie, come la previsione di fondi apposti destinati a finanziare gli interventi (ad esempio spese per affitto di locali, tensostrutture e strutture modulari) che non possono essere sostenuti con il PON Scuola.

Tutti motivi che hanno indotto le Regioni a chiedere la convocazione tempestiva di un incontro fra Ministro e assessori regionali «per condividere i criteri di riparto per l’assegnazione dell’organico di emergenza in base a parametri di riferimento trasparenti ed oggettivi».

«Reputo inaccettabile l’atteggiamento del Ministro Azzolina – spiega l’assessore regionale all’Istruzione, Elena Chiorino – che, con i suoi silenzi e il suo atteggiamento mostra poco rispetto per le Regioni, impegnate in un enorme sforzo per garantire la ripartenza della scuola, dopo la chiusura imposta dal coronavirus».

«Riceviamo – prosegue Chiorino – continue richieste dai territori, ma, nonostante il nostro impegno, senza un’interlocuzione seria e concreta con il governo dare risposte certe diventa impossibile. Il Ministro deve finalmente sedersi a un tavolo con noi e concordare le regole per la riapertura, dalla sicurezza dei ragazzi, al tema dei docenti, fino ai trasporti. Non possiamo rischiare disguidi e ulteriori rinvii. Andare a scuola è un diritto che Azzolina ha il dovere di garantire a tutti i ragazzi, lavorando con le Regioni per creare le migliori condizioni possibili per assolvere al suo compito».

«Tengo in particolare a ringraziare – conclude Chiorino – tutti i dirigenti scolastici, i sindaci e gli assessori all’Istruzione del Piemonte che si stanno spendendo in prima persona per mettere nelle migliori condizioni possibili i ragazzi, le famiglie e il personale scolastico in vista della prossima riapertura. Sono ben consapevole che l’alibi dell’autonomia scolastica – proprio come accade ai sindaci con il pretesto dei poteri straordinari – ha rappresentato un espediente per riversare tutte le responsabilità su di loro. Mi rendo conto dello sforzo immane che stanno compiendo, accollandosi questo ulteriore carico che i ministro ha scaricato su di loro, senza peraltro offrire alcun supporto. Per questo li ringrazio ancora e riconfermo loro la mia assoluta vicinanza».

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