L’architetto Luisa Bocchietto entra nella famiglia rotariana: da lunedì scorso è un nuovo membro del Rotary Club Biella

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È stato Paolo Torello Viera, in collegamento dagli Stati Uniti, in qualità di padrino a presentare l’architetto Luisa Bocchietto al suo ingresso al Rotary Club di Biella, lunedì scorso. Laureata al Politecnico di Milano nel 1985 a Milano, biellese per nascita e per scelta, da sempre lavora con un proprio studio a Biella.

Dal 2008 al 2014 è stata presidente dell’ADI, l’Associazione per il Disegno Industriale italiano. Nel 2013 entra a fare parte del Board internazionale di ICSID-WDO, la World Design Organization, con sede a Montreal e nel 2017 ne diviene presidente. Dalla conclusione del suo mandato avvenuta a fine 2019 è Senator a vita del WDO.

A lei si deve il trasferimento in “tournée” della mostra del Compasso d’Oro, prima a Torino e poi a Roma con una serie di mostre; dal 2011 l’esposizione del Premio Compasso d’Oro ha una sua sede permanente sempre a Milano, sede ottenuta dal Comune sotto la sua presidenza. La sua prolusione racconta di Storia.

La storia del disegno industriale, nato in Germania negli anni ’20 del secolo scorso alla Bauhaus, la famosa scuola a cui si fa riferimento per l’origine di questa disciplina, sorta a seguito della rivoluzione industriale della fine dell’Ottocento. Un cammino, quello del design, che ha origine nel passaggio delle produzioni da artigianali a industriali; del conseguente fascino esercitato dalla nuova tecnologia e al contempo dalla paura di perdere il controllo del processo creativo, allontanandosi dalla manualità diretta.

«L’impulso fondativo del design – rivela -, fu democratico: la nuova produzione permetteva, infatti, di dare la maggiore quantità di bellezza e funzionalità possibile, al maggior numero di persone». In Italia il design nasce un po’ più tardi, negli anni ’50, durante la trasformazione da Paese agricolo ad industriale. Il design italiano si caratterizza per una grande vitalità e per un continuo dibattito interno che porta all’incessante miglioramento. Viene riconosciuto in modo più diffuso, a livello internazionale, dopo la mostra al Moma a New York del 1972 a titolo “The new domestic landscape”.

Opinione dell’architetto Bocchietto è che: «Al centro del design ci sia stato per 100 anni l’Uomo, con i suoi bisogni e infine anche con i suoi sogni e desideri, mentre ora al centro dell’interesse internazionale del design va posto il Pianeta, la sua salvaguardia per noi stessi e per le generazioni future. Altri cambiamenti in atto sono la progressiva smaterializzazione dei prodotti e l’introduzione dell’attenzione, oltre che ai prodotti fisici, ai processi e ai servizi rivolti alla collettività».

c.s.

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