Investimenti per oltre 4 mln di euro in 15 anni. Tre reparti del “Degli Infermi” diventano clinica universitaria

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La clinicizzazione universitaria dell’ospedale di Biella compie un ulteriore e fondamentale passo avanti, dando definitiva attuazione al protocollo di cooperazione tra ASL Bi, Università di Torino e Città della Salute e della Scienza di Torino firmato nel 2016.

Il protocollo aveva trovato una prima attuazione nel 2019, quando a luglio era stato sottoscritto ufficialmente l’accordo tra ASL di Biella e Università degli Studi di Torino alla presenza dell’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Luigi Genesio Icardi.

In particolare, con la convenzione stipulata con il Fondo Edo Tempia si avvia ora il processo di effettiva clinicizzazione della Struttura Complessa a Direzione Universitaria (SCDU) di Pediatria. A breve, inoltre, l’Università di Torino procederà, come già previsto, alla copertura della posizione di Professore a contratto della SCDU Laboratorio Analisi. 

Grazie al contributo del territorio e in particolare della Fondazione e del Fondo Tempia e della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, a cui si unisce il supporto dell’Unione Industriale Biellese, anche la copertura della posizione di professore associato sulla SCDU Otorinolaringoiatria potrà essere attivata dall’Università in tempi brevi.

Per quanto riguarda l’Oncologia, sono ancora da ultimare alcuni passaggi amministrativi e burocratici che si completeranno nell’arco di pochi mesi e anche per tale struttura è già previsto e stanziato il sostegno economico dal Fondo Edo Tempia.

L’idea del progetto di clinicizzazione universitaria dell’ospedale di Biella era stata condivisa fin dall’inizio con i sindaci del territorio e con importanti realtà locali provenienti dal settore economico e industriale, dal volontariato e dalla solidarietà sociale.

Nel 2016, con un documento presentato alla Conferenza dei Sindaci (approvato all’unanimità) si era dato avvio all’iter progettuale. Ora, il sostegno condiviso e portato avanti nel corso di questi anni da parte degli enti e delle istituzione locali, sta conducendo il progetto al suo compimento.

«La clinicizzazione di alcune Strutture Complesse dell’ASL e dell’ospedale di Biella rientra in un progetto di progressivo ulteriore rafforzamento universitario nel territorio biellese – spiega il prof. Umberto Ricardi, direttore della Scuola di medicina dell’Università di Torino -. La convinzione della nostra scuola è certamente quella di poter contribuire a rafforzare in tale scenario le già eccellenti attività sanitarie presenti nella bellissima realtà ospedaliera biellese, con l’importante aggiunta di un contributo in termini di progettualità di attività scientifica e didattica, assicurabili certamente dalle Direzioni universitarie di tali Strutture Complesse. Includere ad esempio alcune SC nelle Reti Formative delle Scuole di Specializzazione dell’Università di Torino potrà essere il primo esempio tangibile delle sinergie didattiche immediatamente ottenibili».

«Da questo momento si dà attuazione ad un progetto – sottolinea il commissario ASL Bi, Diego Poggio – in cui abbiamo creduto molto, animati dalla convinzione che l’ASL di Biella abbia sempre avuto le potenzialità per essere competitiva. Per crescere in un contesto di grande complessità come quello attuale, le sinergie sono fondamentali e questa collaborazione con l’Università di Torino permetterà di far sì che l’ospedale si affermi nel panorama sanitario come sede di didattica, formazione scientifica e ricerca, anche grazie alla presenza di medici durante il loro percorso di specializzazione. Siamo convinti che la clinicizzazione sarà altresì un’opportunità importante per le nostre professionalità, mettendo in luce e valorizzando capacità e competenze già presenti. Ci tengo a sottolineare che questo risultato è un traguardo che è stato raggiunto dal territorio biellese lavorando insieme, con una collaborazione costante, sostenuta da una visione comune e di prospettiva, investendo sull’idea che la realizzazione di questo progetto potrà essere una leva di crescita, con ricadute positive sotto diversi aspetti anche per la sua popolazione».

Il commissario Poggio ha ringraziato a nome di tutta l’ASL Bi la Fondazione e Fondo Tempia, Fondazione Cassa di Risparmio Biella e Unione Industriale Biellese «per essersi messi ancora una volta al fianco dell’ospedale di Biella, dando un contributo decisivo, che è per la sanità biellese una grande opportunità».

«Seppure in tempi difficili a causa della pandemia, abbiamo deciso di confermare il nostro supporto a questo fondamentale progetto per la sanità biellese – commenta Viola Erdini, presidente della Fondazione Tempia -. Inoltre, da due diventano tre le strutture ospedaliere da clinicizzare a livello universitario che riusciremo a finanziare, grazie anche alla sempre preziosa collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella. Aderiamo con entusiasmo e impegno a questo progetto, in continuità con i quarant’anni di storia del Fondo Edo Tempia, nella forte convinzione che ogni progresso nel campo della salute debba essere messo a disposizione di tutti. È proprio questo il caso: i reparti a guida universitaria rappresenteranno un contributo significativo per aumentare la ricerca e formazione e, pertanto, la qualità delle cure, in stretta sinergia con le attività di ricerca scientifica della Fondazione Tempia, un ambito che ci vede impegnati da vent’anni con i nostri laboratori».

«Il sostegno all’ospedale di Biella rappresenta il singolo impegno strategico più rilevante nella storia della Fondazione – commenta Franco Ferraris, presidente di Fondazione CRB -. Sinora abbiamo acquistato attrezzature d’avanguardia per l’ospedale con un impegno di oltre 20 milioni di euro, oggi entriamo in una nuova fase in cui investiamo sul capitale umano, sui professori medici che sono espressione dell’eccellenza delle nostre Università e che ci aiuteranno a trasformare l’ospedale di Biella in un punto di riferimento nazionale. La Fondazione crede fortemente nelle potenzialità di sviluppo del nostro territorio e ha una vision molto chiara delle direttrici sulle quali operare per portare il Biellese ad attrarre nuova residenzialità: l’ospedale in questo quadro è fondamentale. Un investimento in salute dunque per i cittadini di oggi e i cittadini di domani. In questa sede voglio anche ringraziare Biverbanca – Gruppo Cassa di Risparmio di Asti, all’interno della quale la Fondazione esprime la vice presidenza, per l’importante collaborazione all’iniziativa».

«Investire nell’ospedale di Biella significa dare un contributo concreto per la salute e il benessere delle persone – afferma Pier Francesco Corcione, direttore Unione Industriale Biellese -, una priorità che, oggi più che mai, è centrale per il territorio. Il progetto per la clinicizzazione universitaria del nostro ospedale ha un particolare valore, non solo per lo sviluppo del potenziale della struttura sanitaria, ma anche per i vantaggi in termini di innovazione, ricerca e formazione, oltre alle nuove opportunità che potranno nascere dal confronto delle professionalità esistenti con il mondo universitario».

L’investimento economico complessivo per le tre strutture (Pediatria, Oncologia e Otorinolaringoiatria) è di 4.050.000 euro in 15 anni, di cui due terzi saranno sostenuti dal Fondo e Fondazione Tempia (2.700.000 euro per Pediatria e Oncologia) e un terzo da Fondazione Cassa di Risparmio di Biella (1.350.000 euro per l’Otorinolaringoiatria). La parte variabile degli stipendi sarà a carico dell’ASL Bi e l’Unione Industriale Biellese sosterrà le spese amministrative del progetto.

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