Inadeguati. L’insostenibile “leggerezza” del vicesindaco più trash che Biella abbia mai avuto

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Inadeguati. Sono soprattutto, e prima di tutto, inadeguati. A Biella come nel Paese. Lacune come faglie, profondissime, ovunque. Culturali? Non solo. Politiche? Lo abbiamo già detto e ridetto: la politica è (o dovrebbe essere) altra cosa.

Persino di amor proprio, difettano. Quello stesso amor proprio che in determinate condizioni dovrebbe consigliare di tacere, per non peggiorare la situazione, aprendo altri scenari, altre crepe, lasciando intravedere l’abisso del nulla…

Non riporteremo per l’ennesima volta la delirante pseudo metafora del vice sindaco di Biella Giacomo Moscarola. Ha già fatto, meritatamente, il giro dei social e dei giornali locali e nazionali. Non faremo da megafono al velo d’onta che, senza impegnarsi nemmeno troppo (ché gli viene spontaneo, naturale), sindaco e vice sceriffo continuano ad allungare sulla Città Creativa Unesco, quasi fosse un caldo sudario di… lana.

…Perculati su Facebook anche da Enrico Mentana

E cos’era, d’altronde, la “citofonata” dell’ex ministro della malavita (cit.) se non un gesto di disperata inadeguatezza? Annusata l’aria, da buon “animale politico”, e intercettato il profilo spigoloso, tagliente della sconfitta in Emilia-Romagna, il sempre pessimo capitano ha provato a puntare tutto sull’ultima fiche che gli rimaneva da giocarsi: il colpo basso. Letteralmente.

O la va o la spacca. La spacca… “Liberi da 75 anni. A posto così. Grazie”, fanno laconicamente sapere dal PD.

In Calabria, al contrario, stanno ancora sciabolando magnum di champagne per una vittoria ottenuta, forse, anche grazie ai voti della ‘ndrangheta, che in ragione del capillare ed elevato «livello di organizzazione oggi sposta il 20% dei voti che sono decisivi. La ‘ndrangheta è il primo partito in Calabria», ha recentemente dichiarato Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro.

«Vent’anni fa – ha sottolineato Gratteri – il mafioso andava dal politico a fare richieste, oggi il rapporto è capovolto. Sono i candidati politici che vanno a casa del capomafia a chiedere pacchetti di voti in cambio degli appalti».

Complimenti, gente, c’è di che festeggiare…

“Questa Lega è una vergogna”, cantava Pino Daniele nel lontano 1991 (‘O scarrafone, nell’album dal titolo Un uomo in blues). Sono passati ventinove anni e questa Lega è sempre una vergogna. La “peggiocrazia” di Zingales nella sua… peggiore rappresentazione.

Per assuefazione, non che non sia stato evidenziato, non ci si indigna abbastanza per la reiterata trasgressione del silenzio elettorale da parte del bullo meneghino. Con la stessa puntualità del Natale, delle feste comandate, degli orologi svizzeri, dei treni giapponesi, ineluttabilmente si ripropone il tema della recidiva del “capitone”.

Una volta, chi non rispettava le regole del gioco veniva escluso. Oggi no. Oggi c’è un uomo, e conseguentemente un partito di cui è leader e segretario, che ha eletto la trasgressione delle regole a sistema. Capitalizzando quella trasgressione, e trasformandola in voti, l’ha istituzionalizzata e, in definitiva, legittimata. Se può farlo lui, perché non posso farlo io? è il mantra dei “carrocciari” di tutta Italia.

Inadeguati. Sono soprattutto, e prima di tutto, inadeguati. A Biella in sei mesi non hanno fatto niente di memorabile, nulla che valga la pena di trasmettere alla posterità, anzi. Spacciando per risultati propri le messi raccolte dalla semina altrui, hanno solo accreditato la città a capoluogo del ridicolo.

Dalla campagna elettorale ad oggi, con una sequela di “parole, opere e omissioni”, hanno regalato a Biella l’onore delle cronache nazionali. Un palcoscenico molto ben illuminato, pubblicizzato, vasto, “innervato” ma di cui nessuno sentiva la mancanza. O almeno non in quei termini e modi. Non per demerito, non scempio. Il primato della vergogna non ci è mai appartenuto, né ci interessa.

Biella ha bisogno di rinascere, ha bisogno di altro. Di altri…

E non c’è da sperare nulla di buono nemmeno dai giovani. Quelli della Lega, a Biella, i bimbinkia, oggi si sono profusi nell’inutile e becero volantinaggio contro il ministro Azzolina e lo sdoppiamento dei dicasteri dell’Istruzione e dell’Università e Ricerca deciso dal governo in carica.

Avevano annunciato che lo avrebbero fuori dalle scuole biellesi… Lo hanno fatto, con una settimana di ritardo sul tabellino di marcia, davanti all’IIS “Q. Sella”, che guarda caso è l’istituto in cui insegnava la prof Azzolina. Lo hanno fatto oggi, quasi beandosi della solita spavalderia e arroganza ignorante. Lo hanno fatto oggi, quando i contrari soffiano forte e si abbattono sul partito “politico” più trash che la storia biellese e italiana ricordi.

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